Concetti Chiave
- Schopenhauer vede il mondo come una rappresentazione illusoria, filtrata dai nostri sensi e coperta dal "velo di Maya".
- Spazio e tempo sono le forme a priori che organizzano i fenomeni, essenziali per la conoscenza degli oggetti.
- La causalità, o principio di ragion sufficiente, collega i fenomeni e si manifesta nei principi del divenire, conoscere, essere e agire.
- La "volontà" rappresenta il noumeno della realtà, un impulso cieco e eterno che causa dolore e inquietudine.
- Le vie di liberazione dal dolore includono l'arte, la morale e l'ascesi, quest'ultima mirante al raggiungimento del nirvana.
Indice
La rappresentazione del mondo secondo Schopenhauer
Secondo Schopenauer il mondo è una nostra rappresentazione, ci appare così grazie ai nostri sensi, quindi è una dimensione illusoria in quanto la vera essenza delle cose ci è nascosta dal velo di Maya.
Spazio, tempo e causalità
Spazio e tempo organizzano i fenomeni, sono le forme a priori della rappresentazione e che senza le quali la nostra mente non può conoscere gli oggetti.
Spazio e tempo fungono da principio di individuazione.
Gli oggetti individuati grazie allo spazio e al tempo seguono l'ordine della causalità, in quanto la nostra mente collega un fenomeno ad un altro grazie ad un nesso di causa-effetto.
La causalità (dentro cui di ricerca il fondamento della realtà) è definita principio di ragion sufficiente e si presenta in:
-principio del divenire;
-principio del conoscere;
-principio dell'essere;
-principio dell'agire.
Come si fa ad andare oltre al velo ingannatore di Maya e cogliere la vera essenza della vita?
La volontà come essenza della realtà
Nel nostro corpo si manifesta la "volontà" ovvero il noumeno della realtà, la vera essenza delle cose. è volontà di vivere, un impulso che spinge l'uomo a desiderare cose nuove generando dolore e inquietudine. La volontà vuole continuare ad esistere e lo fa attraverso i nostri gesti.
La volontà è l'essenza del nostro essere ed è l'essenza di ogni cosa. Essa è inconsapevole, eterna, unica e cieca.
Il dolore e la noia della vita
La volontà è dolore, abbiamo bisogno di desideri per soddisfarci e non appena ne soddisfiamo uno proviamo piacere che è solo un intervallo tra un dolore e un altro in quanto subito dopo l'attenuarsi di una mancanza questa si ripresenta.
La vita oltre a dolore è anche noia.
Le vie di liberazione: arte, morale e ascesi
La prima via d'uscita dal dolore è l'arte (valori ideali ci portano al mondo delle idee), l'esperienza estetica che ci fa momentaneamente dimenticare il dolore in quanto siamo immersi nel bello. La forma più elevata d'arte è la tragedia che rende il dolore universale, ci rende consapevoli di non essere i soli a provarlo. La musica rappresenta l'immagine stessa della volontà, ci porta alla volontà stessa. Però l'arte è breve non duratura.
La seconda via di liberazione è la morale. Mentre l'arte è più individuale, la morale implica un impegno verso il prossimo.
Qui troviamo la carità e la giustizia, la prima è attiva ovvero non faccio del male e faccio anche del bene, mentre la seconda è passiva ovvero mi limito a non far del male. La morale dunque si limita a eliminare il conflitto fra uomo e uomo.
L'ultima via d'uscita è l'ascesi. Bisogna negare la volontà, sorgente di dolore e male. Ha come scopo il raggiungimento del nirvana, il quale libera l'uomo, annulla l'individualità che lo caratterizza. Tutta la vita è un pendolo tra dolore e piacere. L'uomo è un prodotto della volontà.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Schopenhauer riguardo al mondo e alla rappresentazione?
- Come spazio e tempo influenzano la nostra percezione secondo Schopenhauer?
- Qual è il ruolo della volontà nella filosofia di Schopenhauer?
- Quali sono le vie di liberazione dal dolore secondo Schopenhauer?
Secondo Schopenhauer, il mondo è una nostra rappresentazione, una dimensione illusoria creata dai nostri sensi, poiché la vera essenza delle cose è nascosta dal velo di Maya.
Spazio e tempo organizzano i fenomeni come forme a priori della rappresentazione, permettendo alla nostra mente di conoscere gli oggetti e fungendo da principio di individuazione.
La volontà è il noumeno della realtà, la vera essenza delle cose, un impulso che spinge l'uomo a desiderare, generando dolore e inquietudine. È inconsapevole, eterna, unica e cieca.
Le vie di liberazione sono l'arte, che ci fa dimenticare momentaneamente il dolore, la morale, che implica un impegno verso il prossimo, e l'ascesi, che mira a negare la volontà per raggiungere il nirvana.