Concetti Chiave
- Schopenhauer sostiene che la centralità del corpo dimostra l'esistenza di una Volontà come principio ultimo, confutando l'arbitrarietà di altri principi metafisici.
- Il corpo funge da prova concreta dell'impulso insopprimibile all'azione, al desiderio e al pensiero, caratterizzando l'esperienza umana come atto volitivo.
- L'impulso originario e inspiegabile è presente in ogni essere vivente, estendendo la validità del principio della volontà di vita a tutti i viventi.
- Schopenhauer distingue il suo approccio da quello di altri filosofi, definendolo non arbitrario ma basato su un'esperienza convalidabile.
- L'esperienza del corpo vissuto conferma la volontà di vita, rendendola un principio metafisico verificabile attraverso l'esistenza quotidiana.
Indice
Il presupposto metafisico della volontà
Si potrebbe obiettare che il presupposto metafisico della Volontà sia un qualcosa di arbitrario, come l’Io e lo Spirito assoluto. Quindi Schopenhauer, pur cambiando i connotati del principio, procederebbe con la medesima indimostrabile e indimostrata apodicità, fantasticità, di coloro con cui aveva polemizzato.
La centralità del corpo
Almeno secondo Schopenhauer, con la centralità onto-gnoseologica del corpo, simile obiezione risulterebbe confutata. Perché il corpo in quanto tale conferma, mostra e dimostra, l’esistenza di una Volontà come principio ultimo.
L'impulso insopprimibile all'azione
Se si muove dalla concretezza del nostro corpo, e non possiamo mai evitarlo, cioè muovere da noi stessi in quanto essenzialmente corpo (anche nelle produzioni più squisitamente intellettuali), allora ci accorgiamo che sempre c’è in noi e si dà in noi un impulso insopprimibile all’azione, al desiderio, al pensiero, tutto ciò che caratterizza l’uomo è frutto di un atto volitivo. Impulso originario e inspiegabile ma tuttavia esistente. E in base a questa consapevolezza possiamo ampliare la nostra indagine da altre manifestazioni del mondo, e notare che tale impulso è sempre presente. Quindi, diversamente dagli altri “filosofi ciarlatani”, il principio metafisico della volontà di vita non appare arbitrario, ma frutto di un’esperienza convalidabile che tutti noi possiamo fare attimo per attimo per tutta l’esistenza, sul nostro medesimo corpo vissuto, per via analoga estendibile a tutti gli altri viventi.