Mongo95
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Concetti Chiave

  • La negazione della volontà, secondo Schopenhauer, si avvicina a concetti buddhisti, dove la privazione rivela una pienezza dell'Essere.
  • Non si può negare la Volontà assoluta, ma è possibile negare l'atto volontaristico egoistico, lasciando spazio a una positività oltre la negazione.
  • La contemplazione estetica offre una gioia positiva che suggerisce uno stato di beatitudine oltre la negazione della volontà.
  • La questione del destino soggettivo è controversa: l'individuo come entità finita si dissolve, mentre la Volontà persiste eternamente.
  • La morte è vista come un sonno temporaneo della Volontà, che continua a manifestarsi attraverso la natura senza perdere la sua essenza.

Indice

  1. La negazione della volontà
  2. Il destino soggettivo

La negazione della volontà

Propriamente, la negazione della volontà, che porta ad una terapia del dolore, cos’è? È un passaggio nel nulla? La posizione di Schopenhauer non è sempre chiare, è in realtà molto vicino a posizioni buddhiste, per cui la privazione è un nulla che nasconde la pienezza dell’Essere, una conciliazione con la Volontà. Se la Volontà assoluta è una realtà positiva, non è possibile negarla, ma è possibile farlo rispetto all’atto volontaristico egoistico affermativo, espressione di una negazione. Al di là della negazione vi è un qualcosa di positivo, un negazione che non pretende di essere un niente assoluto. Ciò ce lo garantisce anche la gioia positiva della contemplazione estetica. Oltre la negazione vi è uno stato di beatitudine che noi non possiamo concepire.

Il destino soggettivo

Certo, un punto che rimane controverso è il problema del destino soggettivo: l’individuo nasce e muore, ciò che resta è Volontà, ma quale posto ha l’individuo in questa volontà eterna? L’eliminazione della propria volontà imperfetta è anche cancellazione panteistica che implica l’annullamento totale dell’individuo. Ciò che resterebbe è più l’elemento generale, l’idea della specie. La morte non distrugge nulla e la Volontà trapassa di vita in vita, immutata. L’individuo continua ad esistere nell’insieme della natura, con cambiamenti di forma che non ne mutano l’essenza. La morte è un sonno momentaneo di quel principio generale che vive nella vita dell’individuo.

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