Concetti Chiave
- Schopenhauer vede l'amore come un mezzo della volontà di vivere, mirato alla conservazione della specie, che porta infelicità attraverso la procreazione.
- Il suicidio è condannato poiché non elimina la voluntas, ma afferma la continuazione della volontà di vivere negli altri esseri.
- L'arte è la prima via di liberazione dalla volontà, offrendo un temporaneo sollievo attraverso la focalizzazione sull'opera d'arte.
- La morale si basa sulla compassione, portando all'amore puro e disinteressato, ma è un sentimento raro e difficile da proporre.
- L'ascesi, attraverso la castità e il digiuno, porta all'annullamento dei desideri e della volontà di vivere, culminando nell'estasi o nirvana.
Indice
L'amore secondo Schopenhauer
L’amore: L’amore per Schopenhauer è un demone nemico al servizio della volontà di vivere e mira attraverso l’accoppiamento alla conservazione della specie, dietro l’apparente felicità che da l’amore. Inoltre la procreazione per Schopenhauer è uno dei più grandi perché due innamorati sono due infelici che si uniscono per creare una terza infelicità.
Il suicidio e la voluntas
Il suicidio: Si condanna il suicidio perché esso anziché eliminare la voluntas, ne costituisce l’affermazione.
In quanti il suicida è colui che annulla se stesso come individuo ma non la voluntas che continuerà ad esistere negli altri individui e negli altri esseri viventi. Pertanto l’unico modo per liberarsi della voluntas è la necessità di approdare alla noluntas a cui si arriva attraverso tre momenti: l’arte, la morale e l’ascesi.Arte, morale e ascesi
L’arte è la prima via di liberazione, perché l’artista per fare arte deve focalizzarsi sulle idee che lo portano all’opera d’arte e quindi funge da distruttore ma temporaneo e di breve durata perché subito dopo l’appagamento che esso genera riemerge nuovamente la voluntas. Alla base della vita morale c’è il sentimento di compassione grazie al quale l’uomo perde la sua smania di potere e sete di piacere e ciò che acquista è amore puto e disinteressato chiamato da Schopenhauer “caritas” o agape. Ma il limite di questo sentimento è che pochi uomini al mondo sono in grado di proporre questo sentimento come Cristo e Buddha che hanno partecipato al dolore di tutti fino a farlo proprio.
L'ascesi e la negazione della volontà
L’ascesi invece è il momento della soppressione di ogni desiderio solo così ci si può liberare dalla volontà di vivere. Per fare ciò si deve osservare una semplice castità e digiuno non che la mistificazione della carne. Così l’asceta trasforma la vita in un attesa della morte annullando così la volontà di vivere: questo momento di ascesi è chiamato estasi dai cristiani e nirvana ai Buddhisti cioè sono tutte esperienze che portano all’annullamento dell’individuo. Per questo Schopenhauer è stato il primo nichilista prima ancora di Nietzsche, ma a differenza di Nietzsche che propone nell’uomo un processo di accettazione alla vita, Schopenhauer intravede una sola possibilità ovvero la negazione della volontà di vivere. Quindi per Schopenhauer tutti i valori non hanno senso perché per lui non c’è spazio per la felicità
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Schopenhauer sull'amore?
- Perché Schopenhauer condanna il suicidio?
- Qual è il percorso proposto da Schopenhauer per liberarsi dalla volontà di vivere?
Schopenhauer vede l'amore come un demone nemico al servizio della volontà di vivere, mirante alla conservazione della specie attraverso l'accoppiamento, dietro un'apparente felicità.
Schopenhauer condanna il suicidio perché, invece di eliminare la volontà, ne costituisce l'affermazione, poiché il suicida annulla se stesso ma non la volontà che continua a esistere negli altri.
Schopenhauer propone un percorso di liberazione attraverso l'arte, la morale e l'ascesi, culminando nella soppressione di ogni desiderio per annullare la volontà di vivere.