Concetti Chiave
- Schopenhauer distingue tra fenomeno e noumeno, influenzato dalla filosofia indiana, vedendo il fenomeno come illusione e il noumeno come realtà nascosta.
- Il mondo è una rappresentazione soggettiva, esistente solo nella coscienza, e non una realtà oggettiva, basandosi su un principio che l'oggettività è un'interpretazione umana.
- La rappresentazione ha due aspetti: soggetto rappresentante e oggetto rappresentato, entrambi esistenti solo nella rappresentazione stessa, in un rapporto di interdipendenza.
- Schopenhauer critica sia il materialismo che l'idealismo, sostenendo che entrambi negano la reciproca dipendenza di soggetto e oggetto.
- Riconosce solo tre forme a priori: spazio, tempo e causalità, con l'ultima come sintesi delle altre, definendo la realtà come azione causale.
Indice
Distinzione tra fenomeno e noumeno
Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno. Ma questa distinzione ha poco in comune con quella veramente professata da Kant.
Il mondo come rappresentazione
Per Schopenhauer il fenomeno è parvenza, illusione, sogno, come in molta filosofia indiana, dalla quale egli prende spesso ad esempio il mito del velo di Maya; per questo il filosofo tedesco apre la sua opera principale con l'espressione il mondo è mia rappresentazione, intendendo con ciò, che la rappresentazione esiste solo dentro la coscienza (valenza coscienzialistico- soggettivistica); Infatti crede di poter esprimere l’essenza del kantismo con la tesi secondo cui «il mondo è la mia rappresentazione».
Per il filosofo questo è un principio, un assioma poiché la presunta oggettività del mondo è solo ciò che l’uomo interpreta di per sé.Noumeno e filosofia orientale
Il noumeno, invece, è una realtà che si nasconde dietro un ingannevole trama del fenomeno e che il filosofo ha il compito di scoprire; Il filosofo riconduce, quindi, il concetto di fenomeno a un significato estraneo al kantismo e più aderente alla filosofia indiana e buddista, come emerge nei testi Veda e Purana «E’ Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi che esista, né che non esista». Inoltre, il suo orientamento è decisamente diverso da quello gnoseologico–scientifico di Kant, prediligendo piuttosto una ricerca orientalistico – metafisica: il senso della sua ricerca, infatti, risiede nel senso esistenziale e cosmico della realtà.
Rappresentazione e psicologia
La Rappresentazione ha un significato fortemente psicologico: il mondo è immagine memorativa, mnestica (ricordo) quindi potrebbe indicare una poca aderenza alla realtà, qualcosa di fantastico, distinto dalla percezione (certezza sensibile) e dal concetto astratto, poiché un altro conto sarebbe il concetto nella sua generalizzazione astratta. Per Schopenhauer, il mondo è la “mia” rappresentazione ossia essere l’oggetto per il soggetto. Tutte le rappresentazioni sono oggetti del soggetto e tutti gli oggetti sono rappresentazioni. Utilizza questo principio dall’idealismo platonico per il quale il mondo è “copia” cioè non realtà vera, ma ingannevole. La rappresentazione di cui parla, che costituisce il processo conoscitivo, ha due aspetti essenziali:
- Soggetto rappresentante.
- Oggetto rappresentato.
Interdipendenza di soggetto e oggetto
Secondo Schopenhauer, sia il soggetto che l’oggetto esistono solo all’interno della rappresentazione, come due lati di essa, in un rapporto di interdipendenza, per cui nessuno può sussistere senza l’altro. Dunque non ci può essere soggetto senza oggetto e viceversa.
Critica al materialismo e idealismo
Il materialismo, quindi, è falso perché nega il soggetto riducendolo all’oggetto o alla materia. Similmente, fallace è anche l’idealismo che in modo opposto tenta di negare l’oggetto riducendolo al soggetto.
Forme a priori e causalità
Ritiene sull’orma del criticismo Kantiano, che la mente umana o meglio il sistema nervoso e cerebrale (basi fisiologiche del processo conoscitivo, è influenzato dall’illuminismo) siano muniti di una serie di forme a priori. Tuttavia, nonostante riconosca a Kant il merito di aver scoperto tali “forme”, Schopenhauer ammette solo tre forme a priori: spazio, tempo e casualità, di cui quest’ultima è la sintesi, l’unica categoria poiché tutte le altre sono riconducibili a essa dal momento che la realtà stessa dell’oggetto si risolve completamente nella sua azione causale su altri oggetti. Infatti, dire materia, puntualizza il filosofo, è dire azione causale come testimonia il termine tedesco Wirklichkeit (realtà), che discende dal verbo wirken (agire).
L'uomo come animale metafisico
Ma al di là del sogno, sostiene il filosofo esiste la realtà vera, sulla quale l’uomo non può a fare a meno di interrogarsi. Esso, sostiene Schopenhauer è un «animale metafisico» che a differenza degli altri viventi è portato a interrogarsi sull’essenza ultima della vita, proporzionalmente alla sua intelligenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer?
- Come Schopenhauer interpreta il concetto di fenomeno?
- Qual è la visione di Schopenhauer sul rapporto tra soggetto e oggetto?
- Quali sono le forme a priori riconosciute da Schopenhauer?
- Cosa distingue l'uomo secondo Schopenhauer rispetto agli altri esseri viventi?
Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, che egli interpreta in modo diverso rispetto a Kant, avvicinandosi alla filosofia indiana.
Schopenhauer interpreta il fenomeno come parvenza, illusione e sogno, simile al mito del velo di Maya nella filosofia indiana, e lo considera una rappresentazione soggettiva.
Schopenhauer sostiene che soggetto e oggetto esistono solo all'interno della rappresentazione, in un rapporto di interdipendenza, e nessuno può esistere senza l'altro.
Schopenhauer riconosce solo tre forme a priori: spazio, tempo e casualità, considerando quest'ultima come la sintesi e l'unica categoria fondamentale.
Secondo Schopenhauer, l'uomo è un "animale metafisico" che si interroga sull'essenza ultima della vita, a differenza degli altri esseri viventi, grazie alla sua intelligenza.