Concetti Chiave
- Schopenhauer distingue tra fenomeno e noumeno, ispirandosi a Kant, vedendo il fenomeno come rappresentazione e illusione.
- La rappresentazione si compone di soggetto e oggetto, ed è limitata da spazio, tempo e causalità, le uniche forme a priori ammesse da Schopenhauer.
- Il noumeno è la volontà di vivere, considerata l'essenza fondamentale e inconscia di tutte le cose.
- La volontà trascende spazio, tempo e causalità, manifestandosi come una forza cieca e senza scopo.
- Schopenhauer nega l'esistenza di Dio, sostenendo che la volontà è l'unica verità assoluta, svelando una realtà priva di fini ultimi.
Il mondo come rappresentazione e il mondo come volontà
Schopenauer riprende la distinzione Kantiana tra fenomeno noumeno.
Il fenomeno è la rappresentazione ed esiste solo dentro la coscienza.
Il fenomeno è parvenza, illusione, sogno, ciò che nell'antica sapienza indiana ara detta "velo di Maya".
La rappresentazione è costituita da due aspetti inseparabili: il soggetto rappresentante e l'oggetto rappresentato.
Il filosofo tedesco ritiene, come Kant, che la mente sia strutturata da forme a priori, ma ne ammette soltanto tre: lo spazio, il tempo e la casualità.
Il noumeno invece è rappresentato dalla volontà di vivere, che è, secondo Schopenauer, l'essenza di tutte le cose.
La volontà si sottrae alle forme della rappresentazione sopracitate ovvero: spazio, tempo e casualità.
Essa è inconscia, unica ed eterna. La volontà, oltrepassando il principio di causa, è una forza, un'energia libera e cieca.
La volontà non ha alcuno scopo, tutti gli esseri vivono per vivere e continuare a vivere.
Gli uomini hanno sempre cercato di mascherare questa orribile verità postulando un Dio che possa essere fine ultimo della vita. Ma il filosofo afferma che Dio non esiste e che l'unica verità assoluta è la volontà.