Concetti Chiave
- Il testo esplora differenze di genere nella giustizia, suggerendo che gli uomini siano più inclini alla giustizia, mentre le donne eccellono nell'agape e amore per il prossimo.
- Gli animali non possono essere considerati giusti, poiché privi di moralità cosciente, e la giustizia richiede compassione per evitare smarrimenti nella sua identità.
- Lo Stato non può incarnare la giustizia, poiché non è un'istituzione morale; può solo offrire protezione, in contrasto con le idee hegeliane.
- La giustizia viene definita attraverso una formula che mette in discussione i modelli equitativi, esaminando il rapporto tra vantaggi e danni delle azioni.
- Il testo critica la possibilità di amministrare la giustizia senza compassione, evidenziando la necessità di un intervento umano per mantenere l'equità.
Indice
Differenze di genere nella giustizia
Differenze di genere per quanto riguarda la giustizia. Le donne non riescono ad essere giuste, non hanno una vocazione alla giustizia, mentre gli uomini sono più portati a tale virtù. Però, le donne sono più propense alla virtù dell’agape e amore del prossimo. Ciò perché le donne hanno scarsa padronanza di sé, bassa comprensione dei principi universali ma familiarità cl concreto. Giustizia come virtù maschile per eccellenza
Animali e moralità
Gli animali? Un animale non può essere giusto, perché non ha una moralità cosciente. È sempre necessaria per la giustizia una rianimazione da parte della compassione, altrimenti la pena è lo smarrimento della giustizia nella sua identità.
Ruolo dello Stato nella giustizia
Lo Stato non può amministrare la giustizia, in quanto non è un’istituzione morale, ma può soltanto avere funzione protettiva, ma non l’incarnazione della giustizia. In aperta polemica filosofica con la concezione hegeliana.
Formula della giustizia
La formula della giustizia. La grandezza dell’ingiustizia della mia azione è uguale alla grandezza del male che con ciò faccio ad un altro, divisa per la grandezza del vantaggio che io stesso ne guadagno. Mentre per quanto riguarda la giustizia, essa equivale alla grandezza del vantaggio che la lesione dell’altro mi recherebbe divisa per la grandezza del danno che egli ne subirebbe. Al di là della formula, ciò che importa sottolineare è che con ciò si mette in discussione ogni modello equitativo.