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Concetti Chiave

  • Schopenhauer sostiene che l'arte, l'etica e l'ascesi sono vie per liberarsi dalla volontà, fonte di dolore, permettendo una sospensione della realtà e dedicandosi agli altri.
  • La volontà, secondo Schopenhauer, è una forza che governa l'uomo e il mondo, intrappolandolo in un ciclo di desiderio e dolore, legata più ai bisogni fisici che morali.
  • Schopenhauer riprende Kant distinguendo tra fenomeno, la realtà conoscibile, e noumeno, l'inconoscibile, identificando quest'ultimo con la volontà irrazionale dell'uomo.
  • Kierkegaard sviluppa una filosofia esistenziale centrata sull'importanza delle scelte individuali e il rischio di fallire la propria esistenza, affrontando l'angoscia delle infinite possibilità.
  • Secondo Kierkegaard, la vita umana si articola in tre stadi: estetico, etico-morale e religioso, ciascuno con le sue caratteristiche e implicazioni esistenziali.

A) Schopenhauer

1- Le vie dell’ascesi. Come liberarsi dalla volontà?

Indice

  1. Le vie dell'ascesi
  2. Definizione di volontà
  3. Paragone tra Schopenhauer e Kant
  4. L'analitica esistenziale di Kierkegaard
  5. Gli stadi secondo Kierkegaard
  6. Il concetto di angoscia

Le vie dell'ascesi

La volontà genera dolore e agisce nel mondo con diversi gradi. L’uomo deve liberarsi da questa volontà e può farlo in diversi modi. Può farlo grazie all’arte, poiché attraverso di essa posso fermare tempo e spazio e posso così cogliere l’idea, e cioè l’archetipo.

In questo caso avviene uno sospensione della realtà ma senza alcun dolore (sospensione del giudizio). Secondo Schopenhauer un altro modo per liberarsi da questa volontà è l’etica. Egli spiega che dobbiamo sviluppare caratteristiche etiche che ci possano permettere di dedicarci degli altri a discapito della nostra volontà. Ultimo modo per liberarci della volontà è quello dell’Ascesi, ovvero rinunciare ai propri desideri e concentrarsi sul minimo essenziale per sopravvivere.

2- Definizione di volontà.

Definizione di volontà

La volontà è per Schopenhauer una forza che governa l’uomo e il mondo; è legata alla corporeità dell’uomo e ai suoi bisogni fisici più che morali. Va intesa come volontà di vivere, una volontà libera e razionale che desidera incessantemente se stessa intrappolando l’uomo in un meccanismo di dolore- piacere, poiché il continuo desiderare qualcosa che non ci appartiene provoca una condizione di dolore che neanche l’eventuale appagamento del desiderio può eliminare.

3- Paragone tra Schopenhauer e Kant. Fenomeno e Noumeno.

Paragone tra Schopenhauer e Kant

Secondo Kant il fenomeno è la realtà che noi possiamo conoscere in base alle nostre categorie mentre, invece, il Noumeno è la cosa in sé ed è inconoscibile. Schopenhauer riprendere questi concetti dicendo che però che il mondo è una rappresentazione e che non si può conoscere ciò che non si vede. Parla dei due poli, soggetto e oggetto, spiegando che devono entrambi esistere. Il soggetto, secondo Schopenhauer, conosce non in base a tutte le categorie elencate da Kant ma sono grazie a 3 di esse: lo spazio, il tempo e la causalità. Schopenhauer si interroga anche sul fatto che il Noumeno sia inconoscibile o meno. Dice che dal punto di vista scientifico ha ragione Kant, ma ipotizza anche la possibilità di analizzare l’oggetto-uomo, il quale ha una parte materiale ma anche una parte razionale. L’uomo come soggetto studia se stesso e diventa l’oggetto della sua analisi. Individua il Noumeno come volontà di agire poiché è ciò che caratterizza l’uomo. Il Noumeno è perciò irrazionale e inconscio.



B) Kierkegaard

1- L’analitica esistenziale.

L'analitica esistenziale di Kierkegaard

Kierkegaard elabora la filosofia del singolo , ovvero del singolo uomo di fronte alla sua esistenza. L’unica cosa che conta è non fallire la propria esistenza (scelte esistenziali del singolo uomo). La vera filosofia consiste nell’analizzare le possibilità del singolo, ovvero l’uomo deve avere infinite possibilità e la libertà di scegliere. L’uomo tuttavia di fronte alle infinita possibilità di scelta, si blocca, provando un senso di angoscia e mentre la paura riguarda sempre un oggetto preciso, l’angoscia non ha oggetto.

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2- Gli stadi secondo Kierkegaard.

Gli stadi secondo Kierkegaard

L’uomo di fronte a infinite possibilità può avere 3 atteggiamenti che corrispondono a 3 ideali di vità:

1) Vita estetica: può essere rappresentata dalla figura del Don Giovanni, il

quale non seduce per l’atto sessuale in se ma per il piacere della conquista. Il suo problema è che una volta ottenuto l’oggetto del desiderio si perde interesse e si mette alla ricerca di un altro oggetto. Dopo un po’, il ripetersi di tutto ciò porta alla noia.

Egli può scegliere di fare un salto nella vita etica e morale. Può scegliere di fare tutto ciò poiché nella sua disperazione si rende consapevole del fatto che la sua vita non può funzionare e vuole riappropriarsi della sua vitalità, la quale aveva perso con la noia.

2) Vita etica e morale: può essere rappresentata dal marito e padre di

famiglia, ovvero colui che è importante perché sceglie un’unica donna ed rimane fedele a una legge (il matrimonio). Conta anche come padre di famiglia poiché si prende cura dei propri affetti.

Il problema di questa vita è il senso di ribellione alle convenzioni che porta a volerle infrangere. L’uomo in questo caso può scegliere di tornare indietro o fare un doppio salto verso la vita religiosa.

3) Vita religiosa: può essere rappresentata da Abramo, colui che è disposto a sacrificare il proprio figlio perché glielo ha chiesto Dio. In questa vita si

sceglie di affidarsi al fatto che Gesù Cristo ti salverà.

3) Cos’è l’angoscia?

Il concetto di angoscia

La vita secondo Kierkegaard è caratterizzata dall’angoscia, ovvero dal senso della possibilità di scegliere. Solo la fede può dare sollievo, dove il rapporto tra Dio e uomo si concretizza in Gesù. Questa sofferenza (l’angoscia) nei confronti di Dio fa si che la fede sia vista come uno scandalo (in senso positivo) che permette una vera apertura a Dio.

Domande da interrogazione

  1. Come si può liberare l'uomo dalla volontà secondo Schopenhauer?
  2. Schopenhauer suggerisce che l'uomo può liberarsi dalla volontà attraverso l'arte, l'etica e l'ascesi, ognuno dei quali offre un modo per sospendere il desiderio e il dolore associato.

  3. Qual è la definizione di volontà secondo Schopenhauer?
  4. La volontà è una forza che governa l'uomo e il mondo, legata ai bisogni fisici e al desiderio incessante, intrappolando l'uomo in un ciclo di dolore e piacere.

  5. Come Schopenhauer confronta i concetti di fenomeno e noumeno con quelli di Kant?
  6. Schopenhauer riprende i concetti di Kant, affermando che il mondo è una rappresentazione e che il noumeno è la volontà di agire, irrazionale e inconscio, mentre il fenomeno è ciò che possiamo conoscere.

  7. Quali sono gli stadi della vita secondo Kierkegaard?
  8. Kierkegaard identifica tre stadi: la vita estetica, caratterizzata dalla ricerca del piacere; la vita etica e morale, basata su impegni e convenzioni; e la vita religiosa, fondata sulla fede e il sacrificio.

  9. Che ruolo ha l'angoscia nella filosofia di Kierkegaard?
  10. L'angoscia è centrale nella filosofia di Kierkegaard, rappresentando il senso di possibilità e scelta, e solo la fede può offrire sollievo, trasformando l'angoscia in un'apertura verso Dio.

Domande e risposte

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