Concetti Chiave
- Schopenhauer propone una visione del mondo attraverso due prospettive: quella scientifica, che vede il mondo come una rappresentazione fenomenica, e quella filosofica, che lo interpreta come volontà, intrinsecamente legata al dolore e al desiderio.
- La sua principale opera, "Il mondo come volontà e rappresentazione", esplora l'idea che il mondo fenomenico sia un'illusione, simile al "velo di Maya", e che il corpo sia la chiave per accedere a una realtà più profonda.
- Secondo Schopenhauer, la vita è un pendolo tra desiderio e noia, con la cessazione del dolore come unica tregua. Esistono tre vie di liberazione: l'esperienza estetica, la morale e l'ascesi.
- Il principio di causalità, o "principio della ragion sufficiente", è centrale nel pensiero di Schopenhauer, organizzando la realtà come una rete di fenomeni interconnessi.
- Il principio causale si manifesta in quattro configurazioni: divenire, conoscere, essere e agire, ciascuna con un ruolo nel modo in cui percepiamo e comprendiamo la realtà.
Indice
Introduzione
Il filosofo offre due prospettive sul mondo,ovvero, la prospettiva della scienza(secondo la quale, esso è una mia rappresentazione) e la prospettiva della filosofia (che si fonda in base alla volontà). Da tale prospettiva deriva un’immagine pessimistica della vita umana, attenuata dalle vie di liberazione dal dolore.
Vita di Arthur Schopenhauer
Nacque nel 1788 da una ricca famiglia borghese (questo periodo corrisponde al Neoclassicismo, ovvero, un movimento della seconda metà del Settecento come conseguenza della cultura illuminista e di un’epoca di grandi rivoluzioni, proponendosi in antitesi agli eccessi del Barocco e del Rococó).La sua passione verso la filosofia venne accesa da Platone perché risponde al bisogno di evadere dalla prigione delle cose sensibili per poi sollevarsi al mondo delle idee, così come lo appassionó Kant.
Il pensiero filosofico di Arthur Schopenhauer
Sostenne una duplice prospettiva sul mondo:•prospettiva della scienza:
“il mondo è una mia rappresentazione “, ovvero, una dimensione fenoumenica che non puó sussistere indipendentemente dal soggetto, il quale ordina i fenomeni grazie alle forme a priori dello spazio e del tempo e alla categoria di causa.
•prospettiva della filosofia:
” il mondo è volontà “, ovvero, attraverso il corpo l’uomo riconosce in sè l’impulso cieco e irrazionale del desiderio, secondo la quale, la vita è dolore, un continuo oscillare tra desiderio e noia.
Queste prospettive vennero sviluppate nella maggior opera del celebre filosofo: “ il mondo come volontà e rappresentazione “, nel quale afferma che le cose sono un reticolo di connessioni elaborate in virtú dei principi di individuazione e di ragion sufficiente, con il quale il soggetto “filtra” ogni dato percettivo.
Il filosofo riprese il concetto del cosiddetto “velo di Maya”: ossia, l’immagine che rappresenta l’esperienza sensibile come un velo che nasconde la verità, per identificare il mondo fenoumenico con la dimensione dell’illusione, secondo la quale, la via di accesso al noumero è il corpo.
La vita è come un pendolo che oscilla eternamente tra desiderio e noia, trovando quiete solo al momento di cessazione del dolore.
Sono 3 le possibili vie di liberazione dal dolore:
• esperienza estetica: rappresenta un quietivo del desiderio(disinteressata e mira all’ideale)
• morale: grazie alla compassione consente di superare le divisioni tra un soggetto e l’altro.
• ascesi: costituisce l’estremo atto di negazione della volontà di vivere . L’ascesi porta al giungimento del nirvana (la dimensione del nulla).
Principio di casualità
Gli oggetti già individuati dal soggetto mediante spazio-tempo ricevono un’ordine dall’intelletto umano attraverso la categoria di causa.Tutta la realtà si risolve in una rete di fenomeni connessi grazie al principio causale, definito anche come “principio della ragion sufficiente “.
Si presenta in quattro configurazioni diverse:
• il principio del divenire;
• il principio del conoscere;
• il principio dell’essere;
• il principio dell’agire.
Domande da interrogazione
- Quali sono le due prospettive sul mondo secondo Arthur Schopenhauer?
- Come Schopenhauer descrive la vita umana?
- Qual è il ruolo del "velo di Maya" nel pensiero di Schopenhauer?
- Come si articola il principio di causalità secondo Schopenhauer?
Schopenhauer propone una prospettiva scientifica, dove il mondo è una rappresentazione del soggetto, e una prospettiva filosofica, dove il mondo è volontà, caratterizzato da un impulso cieco e irrazionale del desiderio.
Schopenhauer descrive la vita umana come un pendolo che oscilla tra desiderio e noia, trovando quiete solo con la cessazione del dolore, e offre tre vie di liberazione: esperienza estetica, morale e ascesi.
Il "velo di Maya" rappresenta l'esperienza sensibile come un'illusione che nasconde la verità, identificando il mondo fenomenico con l'illusione e suggerendo che l'accesso al noumeno avviene attraverso il corpo.
Il principio di causalità si articola in quattro configurazioni: il principio del divenire, del conoscere, dell'essere e dell'agire, e organizza la realtà in una rete di fenomeni connessi.