Mongo95
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Concetti Chiave

  • Un'azione benefica autentica deve mirare esclusivamente al bene e al bisogno dell'altro, senza motivazioni egoistiche o malvagie.
  • Il bene fatto per egoismo è comune e spesso maschera intenzioni di mortificazione o umiliazione altrui, piuttosto che altruismo genuino.
  • Schopenhauer sostiene che il vero amore per il prossimo consiste nel voler alleviare la sofferenza altrui senza aspettarsi ricompense.
  • L'empatia si manifesta quando il dolore di un altro diventa percepito come proprio, portando ad azioni positive verso di lui.
  • La vera connessione empatica riduce la barriera tra Io e non-Io, permettendo una condivisione autentica della sofferenza altrui.

Indice

  1. Motivi egoistici nelle azioni benefiche
  2. Il vero amore del prossimo
  3. Identificazione con il dolore altrui

Motivi egoistici nelle azioni benefiche

Se in un’azione benefica si innesta un motivo e movente di carattere egoistico o addirittura malvagio, cioè ricerca di bene proprio o del male altrui, mentre ciò che implica il vero amore dell’altro è la ricerca del bene altrui. Si fa il male altrui con l’apparente azione benefica quando per esempio si fa il suo bene per mortificare, oppure per acuire il dolore, o svergognare un soggetto terzo. Il bene fatto per egoismo è il più frequente. Forme di beneficienza strumentali e funzionali.

Il vero amore del prossimo

Perchè sia davvero amore del prossimo l’obiettivo deve essere soltanto il bene e il bisogno dell’altro.

Schopenhauer sottolinea che l’unico obiettivo che occorre proporsi è che l’altro soffra meno. Se invece si è filantropi nel senso di barattare le proprie opere per un compenso, si è sulla via delle tenebre. Il premio è l’atto donativo in sé.

Identificazione con il dolore altrui

Come è possibile che un dolore che non è mio diventi tale e mi muova positivamente verso l’altro? Può accadere solo se partecipo al suo sentimento e lo sento come mio, pur rimanendo di un altro. Ottimisticamente, tra veder soffrire e soffrire non c’è in realtà effettiva differenza. Un’affermazione di questo genere presuppone la possibilità di un processo di identificazione con l’altro, di abbassamento e abbattimento della barriera tra Io e non-Io, se di fatto in lui soffro anche io.

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