filippo.mauro
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Concetti Chiave

  • Schopenhauer rielabora la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno, sostenendo che il fenomeno è solo un'illusione della realtà.
  • Per Schopenhauer, tutto ciò che conosciamo è rappresentazione e non esiste un noumeno; la realtà è un prodotto del soggetto.
  • Schopenhauer solleva domande sulla distinzione tra realtà e sogni e sulla possibilità di mondi soggettivi multipli.
  • La soggettività è mitigata dalle tre forme a priori dell'intelletto: spazio, tempo e causalità, comuni a tutti.
  • Spazio e tempo sono legati alla sensibilità, mentre la causalità appartiene all'intelletto, distinguendo realtà e sogni.

Indice

  1. Distinzione tra fenomeno e noumeno
  2. Soggettività e struttura cognitiva

Distinzione tra fenomeno e noumeno

Schopenhauer parte riprendendo la distinzione che fa Kant tra fenomeno e noumeno.

Fenomeno (Kant) = rappresentazione del mio intelletto a partire dai dati sensibili che il nostro intelletto unifica secondo le forme a priori di spazio e tempo e con le 10 categorie dell’intelletto.

Fenomeno (Schopenhauer) = rappresentazione del mio intelletto. Secondo Kant questa rappresentazione è in grado di descrivere la realtà in maniera certa. Secondo Schopenhauer questo costituisce un’illusione, un velo di maya, che cela il vero significato della realtà.

Ciò che si conosce, secondo Schopenhauer, è esclusivamente rappresentazione. Questa è il prodotto dell’attività del soggetto. Per Schopenhauer il noumeno non esiste. In Kant esiste il noumeno, che non potevo conoscere ma che è la causa dei dati sensibili che vanno a costruire il fenomeno. In Schopenhauer tutto è rappresentazione e viene eliminato il dato sensibile. Il noumeno è al di fuori del periodo della conoscenza e Kant lo postula perché, esistendo un dato sensibile, deve esserci qualcosa che lo origina.

Schopenhauer dice che a questo punto ci sono 2 domande:

- Come distinguo la realtà e i sogni se entrambi sono apparenza?

- Perché parliamo di un solo mondo e non di un mondo per ogni soggetto?

Soggettività e struttura cognitiva

C’è la questione della soggettività. Per Kant il problema non c’era perché c’era l’io penso e il dato sensibile era altro rispetto a me. Secondo Schopenhauer la rappresentazione che vediamo non è casuale, ma viene secondo 3 forme a priori del nostro intelletto: spazio, tempo e causalità. Siccome tutti conoscono attraverso queste forme, il rischio della soggettività è scongiurato. Tutti hanno la medesima struttura cognitiva e intellettuale. Con questo cade anche il problema della distinzione tra realtà e sogno. In quest’ultima dimensione le 3 forme a priori non ci sono. Il sogno è slegato dallo spazio e dal tempo.

Spazio e tempo riguardano la sensibilità; la causalità riguarda invece l’intelletto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza tra il fenomeno secondo Kant e Schopenhauer?
  2. Per Kant, il fenomeno è la rappresentazione del nostro intelletto basata sui dati sensibili unificati secondo le forme a priori di spazio e tempo e le categorie dell'intelletto. Schopenhauer, invece, considera il fenomeno come un'illusione, un velo di maya, che nasconde il vero significato della realtà.

  3. Come affronta Schopenhauer il concetto di noumeno rispetto a Kant?
  4. Schopenhauer elimina il concetto di noumeno, sostenendo che tutto è rappresentazione e non esiste un dato sensibile che lo origina. Al contrario, Kant postula il noumeno come la causa dei dati sensibili che formano il fenomeno, anche se non può essere conosciuto.

  5. Come risolve Schopenhauer il problema della soggettività e la distinzione tra realtà e sogno?
  6. Schopenhauer sostiene che la rappresentazione non è casuale ma segue le tre forme a priori del nostro intelletto: spazio, tempo e causalità. Poiché tutti condividono la stessa struttura cognitiva, il rischio della soggettività è evitato, e la distinzione tra realtà e sogno cade, poiché nel sogno queste forme a priori non esistono.

Domande e risposte

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