Concetti Chiave
- Kant distingue tra fenomeno e noumeno, dove il fenomeno è l'oggetto percepito attraverso le facoltà conoscitive del soggetto.
- I fenomeni rappresentano la realtà così come appare al soggetto, mentre il noumeno è la realtà delle cose in sé, pensabile ma non conoscibile.
- La conoscenza umana è limitata ai fenomeni, e la scienza è valida universalmente perché gli individui condividono strutture mentali comuni.
- Le forme a priori sono come lenti attraverso cui il soggetto inquadra i fenomeni, determinando una percezione universale della realtà.
- La scienza descrive come gli uomini inquadrano la realtà, non la realtà stessa, risultando universale solo rispetto ai fenomeni.
La funzione dell'io penso
È nella funzione legislatrice dell’io penso nei confronti della realtà che risiede la garanzia della validità della scienza. La realtà a cui allude Kant è la realtà fenomenica. Per fenomeno si intende l’oggetto nel suo rapporto con il soggetto, ovvero ciò che appare al soggetto in virtù delle sue facoltà conoscitive.
Fenomeno e noumeno secondo Kant
Al di là del fenomeno secondo Kant non esiste alcuna conoscenza.
È una precisazione fondamentale che segna i limiti della conoscenza umana e che spiega che la scienza ha una validità universale perché gli uomini possiedono le medesime strutture mentali. Per noumeno si intende invece la realtà delle cose in sé, che va oltre il fenomeno. Tale realtà è pensabile dalla ragione, ma non conoscibile; è quindi il concetto limite.Il soggetto e le lenti azzurre
Il soggetto è come se inquadrasse e organizzasse i fenomeni attraverso uno specifico modo, ad esempio attraverso delle lenti azzurre. Se il soggetto inquadra la realtà sempre con queste lenti, vedrà sempre le cose azzurre, senza poter conoscere il loro colore reale. La conoscenza è comunque data da due elementi: l’esperienza e le forme a priori, ossia le lenti. L’intelletto non ci dice però come sono le cose veramente, ma come le inquadro io ed è quindi come se tutto fosse filtrato dalle forme a priori e siccome sono comuni fra gli uomini, ognuno vede allo stesso modo. Ne deriva che la scienza è necessaria e universale, tuttavia la legge di gravitazione universale non spiega come funziona effettivamente la realtà, ma come la inquadrano gli uomini. La conoscenza è quindi necessaria e universale solamente rispetto al fenomeno e non al noumeno.