Concetti Chiave
- La Volontà è caratterizzata da universalità, non può essere particolarizzata e si manifesta solo in dimensioni epifaniche.
- È atemporale, non soggetta al tempo poiché non è conoscibile attraverso le dimensioni comuni della percezione.
- La Volontà è aspaziale, non legata a dimensioni spaziali o causali, essendo un fondamento ontologico eterno.
- Anche se si oggettivizza nei fenomeni e soggetti, la Volontà rimane inalterata e distinta dalla conoscenza rappresentativa.
- La Volontà non è un oggetto per un soggetto, esiste al di fuori della dialettica soggetto-oggetto e delle forme subordinate della ragione.
Caratteristiche della volontà
Ci sono tre caratteristiche fondamentali da enucleare per quanto riguarda la Volontà, proprio perché non è oggetto di conoscenza comune:
i. Universalità. Non è possibile particolarizzarla, allorché si particolarizza non è la Volontà in sé ma solo sua dimensione epifanica.
ii. Atemporalità. Non è infatti conosciuta via dimensione comune, quindi non può essere temporalizzata.
iii. Aspazialità. Lo stesso discorso vale anche per la caratteristica spaziale, come anche della causalità.
Volontà e ontologia
La Volontà è l’Essere, ma non è lo Spirito, non è l’Io; è l’Essere che proprio in quanto non riducibile a tempo e spazio in quanto fondamento ontologico si dà come eterna permanenza. La Volontà, pur incessantemente oggettivandosi negli enti del mondo, o anche nei fenomeni che il soggetto si rappresenta, anche nel soggetto medesimo, resta però sempre inalterata. In tal senso è la cosa in sé, in rapporto alla quale Kant si era autocensurato.
Oggettità e conoscenza
Il concetto di “oggettità”, cioè la manifestazione oggettuale della Volontà, che però non è mai essa stessa, è del tutto fuori dall’ambito della conoscenza rappresentativa. La Volontà non mai oggetto per un soggetto, è al di fuori di questa dialettica. Tanto meno quindi conosce le altre forme subordinate del principio di ragione, a cui però sottostanno tutte le sue manifestazioni.