Concetti Chiave
- L'arte eleva temporaneamente l'individuo dal dolore e dalle preoccupazioni, preparando alla negazione della volontà di vivere.
- La giustizia è il primo passo, riconoscendo se stessi e gli altri come manifestazioni della stessa volontà.
- La compassione permette di comprendere il dolore umano comune, superando l'amore egoistico e abbracciando la carità.
- L'ascesi implica il controllo del desiderio di vita, attraverso pratiche come il digiuno e l'umiltà, per liberarsi dal dolore.
- Raggiungere il nirvana significa estinguere la volontà di vivere, trovando serenità e liberazione nel nulla.
Il potere dell'arte
L’arte, dunque, può sollevarci dal dolore, dalle preoccupazioni, dalla volontà ma per brevi e fugaci momenti. L’arte, ci prepara alla noluntas, alla negazione della volontà di vivere e questo processo è formato da tre momenti.
I tre momenti della noluntas
Il primo è quello della giustizia, che gli fa riconoscere se stesso e gli altri uomini come manifestazione della stessa volontà. Il secondo è quello della compassione, con cui l’uomo comprende il comune dolore umano, quindi egli può abbandonare la dimensione dell’eros, dell’amore egoistico, e approdare alla carità, il sincero e disinteressato amore per gli altri e al sentimento di pietà universale.
L'ascesi e il nirvana
Il terzo momento è quello dell’ascesi, ovvero l’esperienza secondo cui l’individuo, cercando di frenare il volere la vita ed il volere stesso, manifesta l'intenzione di eliminare il proprio desiderio di esistere, di godere e di volere con l'obiettivo di raggiungere la perfetta castità e le pratiche ascetiche tra cui si ricordano il digiuno, il sacrificio, l'umiltà, la rassegnazione. Grazie a tutto ciò si giunge alla liberazione del dolore totale e definitiva e alla dimensione del nirvana, cioè l’esperienza del nulla. Bisogna precisare che il nulla è la negazione del mondo, l’estinzione della volontà di vivere che è in noi. Per il saggio che riesce a raggiungere questo stadio finale, il nulla o nirvana non è morte, anzi non è neppure propriamente nulla, ma è la conquista del tutto, un oceano di serenità.