GemmaFerla
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Concetti Chiave

  • L'arte, secondo Schopenhauer, offre un'esperienza estetica che permette di distaccarsi dalla realtà e dalla volontà, con la tragedia e la musica come forme principali.
  • L'etica è centrata sulla compassione, un sentimento che unisce gli individui, promuovendo il dialogo e riducendo conflittualità ed egoismo, ma non elimina del tutto la volontà.
  • L'ascesi è una pratica di rinuncia ai bisogni materiali per raggiungere il distacco totale dalla volontà e dal desiderio di vivere.
  • Schopenhauer considera l'arte una fonte di conoscenza, in grado di mettere l'uomo in contatto con idee universali, slegate dagli aspetti fenomenici della realtà.
  • L'etica, più duratura dell'arte, invita a superare l'individualità attraverso la comprensione reciproca delle esperienze umane.

Indice

  1. L'arte come esperienza estetica
  2. L'etica e la compassione
  3. L'ascesi e il distacco

L'arte come esperienza estetica

- arte: è la strada meno efficace; colloca l’uomo nell’esperienza estetica. Per Schopenhauer questa esperienza è fonte di conoscenza, ci mette in relazione con le idee. L’uomo ha la possibilità di produrre idee, cioè le forme concettuali che sono svincolate dai singoli e fenomenici aspetti della realtà. L’arte fa guardare al mondo con uno sguardo universale che ci stacca dalla realtà e quindi dalla volontà. Le uniche forme di arte sono la tragedia e la musica, definita metafisica in suoni.

L'etica e la compassione

- etica: è più duratura dell’arte. L’etica riguarda l’agire umano; il cuore dell’atteggiamento etico è la compassione (dal latino cum spazio: soffrire insieme). È la condizione che porta l’uomo ad uscire dalla sua individualità e a capire che ogni altro essere umano vive quello che sta vivendo lui stesso. Porta gli uomini a sospendere le loro conflittualità, egoismo ed individualismo per aprire al dialogo e limitare la continua sopraffazione. Questo atteggiamento però non sopprime totalmente la volontà.

L'ascesi e il distacco

- ascesi: è la tecnica per eliminare il rapporto con la volontà. Consiste nella capacità di mortificare in modo sistematico i bisogni materiali e sensibili fino a saper vivere senza sentirne più il bisogno. I bisogni da mortificare sono castità, digiuno, povertà, sacrificio e rinuncia. Il punto di arrivo è il distacco completo dal volere la vita.

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