Concetti Chiave
- Schelling critica Fichte, proponendo che l'io e il non io derivano da un principio assoluto indifferenziato, che è sia cosciente che incosciente.
- La natura è vista come uno spirito pietrificato e una forza vitale che, in equilibrio con l'uomo, cerca di manifestarsi attraverso vari livelli di esistenza.
- Il concetto di panismo unisce l'uomo e la natura come un tutt'uno, con una progressiva espressione della forza spirituale nell'uomo rispetto alla materia nella natura.
- Secondo Schelling, l'intero universo è animato, con un'anima del mondo che si manifesta diversamente tra pietre, piante, animali e umani.
- La realtà è finalisticamente orientata verso l'uomo, visto come la manifestazione più alta della coscienza e dello spirito nel mondo.
Schelling
Il secondo filosofo idealista è Schelling che succederà Fichte anche alla docenza universitaria in quanto Fichte sarà costretto ad abbandonare la cattedra poiché accusato di eresia. Il suo scritto più importante è “Sistema dell’idealismo trascendentale” che scrive quando era circa 24enne. Con tale scritto intende correggere quelle debolezze presenti nella filosofia di Fichte, Shelling ritiene che Fichte abbia sbagliato nel pensare che questo principio primo da cui deriva la realtà cosciente, la realtà priva di coscienza sia l’io puro.
A giudizio di Shelling l’io e il non io sono derivazioni di qual cosa che è precedente ed è insieme io e non io, è conscio e inconscio, natura e spirito e chiama questo principio io assoluto. Tutto ciò che esiste deriva da un principio primo chiamato Assoluto o ragione assoluta che non è ne coscienza e ne incoscienza ma è entrambi. E’ un unità indifferenziata di natura e spirito. Dice Schelling che l’assoluto è questo principio embrionale che è l’io tutto di cui parlavano i greci e che sviluppandosi inizia a differenziarsi e diventa realtà priva di coscienza tramite il mondo naturale e realtà cosciente tramite l’uomo. A giudizio di Schelling dal punto di vista dell’essere non c’è differenza tra il mondo naturale e l’uomo. L’unica cosa che distingue l’uomo dalla natura e dagli animali è la sua coscienza. Per Schelling, la natura non è altro che uno spirito pietrificato; è il prodotto di una forza che tende a manifestarsi ma trova resistenza nella materia: se prevale l’elemento della resistenza si ha la materia (le pietre); man mano che emerge l’elemento spirituale fuoriesce la vita, il movimento, l’energia che si manifesta come coscienza, spirito. Schelling sta criticando e correggendo un limite della filosofia di Fichte poiché per esso deriva tutto dall’io e la natura era solo qualcosa di morto, di inerme. Schelling corregge il principio primo dicendo che l’io è un prodotto e sul principio primo è Assoluto, indifferenziato. Schelling vuole inoltre dare più dignità alla natura considerandola una forza vitale come l’uomo. L’uomo e la natura sono due forza: una espansiva e l’altra limitante che tendono a contrapporsi per cercare un equilibrio. A seconda di esso fuoriesce un certo livello della natura. A giudizio di Schelling le pietre sono vive poiché possiedono un’energia addormentata, assopita, inespressa che tende poi ad emergere. Il livello superiore alle pietre risiede nel mondo vegetale: successivo è il mondo animale. Tale energia, forza si manifesta pienamente tramite la coscienza che risiede nell’uomo. Tra la pietra e l’uomo non c’è differenza ontologica, l’uomo e la natura sono un tutt’uno (rifermento panismo) C’è una gradualità e una maggiore espressione della forza espansiva, spirituale rispetto alla forza limitante, materiale Nell’uomo l’elemento spirituale domina il materiale. Il contrario avviene nel mondo naturale. Tra l’uomo e la natura non c’è distinzione, ma siamo tutt’uno e questo concetto di chiama panismo. La natura possiede una finalità, è qualcosa di ordinato teologicamente ossia tende a realizzare uno scopo. Il fine ultimo della natura è l’uomo, nell’uomo emerge la coscienza, la materia diventa spirito: finalismo teologismo. L’uomo è la parte più perfetta del Crato. Tutto è vivo, tutto possiede un’anima che diventa coscienza dell’uomo, che diventa movimento negli animali, che si limita alla crescita nelle piante; che si esprime co e energia nelle pietre. Tutto ha un’anima infatti Schelling parla espressamente di anima del mondo. Quest’anima è un processo divino, assoluto: panteismo. Panteismo: mondo come espressione di Dio il quale è un principio divino immanente ossia presente nella realtà del mondo stesso. PANPSICHISMO: tutto è animato, possiede la coscienza espressa nell’uomo. IMMANENTISMO: il principio delle cose presente in esse.TEOLOGISMO O FINALISMO: tutta la realtà tende verso uno scopo e il livello più alto di manifestazione della realtà è l’uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Schelling alla filosofia idealista?
- Come Schelling vede la relazione tra uomo e natura?
- Cosa intende Schelling con il termine "panismo"?
- Qual è la visione di Schelling sulla natura e il suo scopo?
- Come Schelling descrive il concetto di "anima del mondo"?
Schelling ha cercato di correggere le debolezze nella filosofia di Fichte, proponendo che l'io e il non io derivano da un principio assoluto che è sia cosciente che incosciente, natura e spirito.
Schelling considera l'uomo e la natura come un tutt'uno, con l'uomo che rappresenta la manifestazione più alta della coscienza e la natura come uno spirito pietrificato.
Il panismo di Schelling si riferisce all'idea che non c'è distinzione ontologica tra uomo e natura, ma che entrambi sono parte di un'unica realtà.
Schelling vede la natura come ordinata teologicamente, con l'uomo come fine ultimo, dove la materia diventa spirito e la coscienza emerge.
Schelling parla di un'anima del mondo come un processo divino e assoluto, espressione di un panteismo dove tutto è animato e possiede coscienza.