Concetti Chiave
- Rousseau è un importante filosofo politico che rappresenta le idee democratiche e critica la civilizzazione moderna.
- Pur essendo associato all'Illuminismo per la riscoperta della naturalità, critica il culto del progresso, differenziandosi dagli altri pensatori illuministi.
- Nel "Discorso sulle scienze e sulle arti," Rousseau accusa la civiltà di schiavizzare l'uomo, asservendo la scienza e l'arte al potere tirannico.
- Nel "Discorso sull'origine della disuguaglianza," Rousseau sostiene che la civiltà moderna ha corrotto l'originaria beatitudine dello stato di natura.
- Pur riconoscendo l'impossibilità di tornare allo stato naturale, Rousseau propone di trasformare la politica, l'arte e la scienza per curare i mali della modernità.
Indice
Rousseau e la filosofia politica
Rousseau è il primo e più grande rappresentante di un filone della filosofia politica che incarna le istanze democaratiche.
Premessa: è e non è un pensatore illuminista. Lo è per la riscoperta della naturalità e il rifiuto del classicismo. Al contrario non lo è per la critica aspra del culto del progresso.
"Discorso sulle scienze e sulle arti": critica della civiltà.
Critica della civilizzazione
Egli critica il processo di civilizzazione: quindi la scienza, l'arte. Esse fungono da paravento della condizione di schiavitù in cui si trovano gli uomini, che vivono tutti in catene. Esse infatti sono al servizio del potere, che è un potere tirannico. La scienza e l'arte fanno decadere l'uomo da una condizione originaria di felicità. Lo Stato di natura non è un'epoca conflittuale, come per Hobbes, ma è fatta di beatitudine.
Egli è dunque il critico più radicale della società occidentale e per questo è criticato da Voltaire, il quale dice che chi legge i libri di Rousseau desidera essere una bestia.
"Discorso sull'origine della disuguaglianza tra gli uomini"
Disuguaglianza e civiltà moderna
Com'è nata la civiltà moderna fondata sulla disuguaglianza?
Rousseau ritiene che non sia possibile un ritorno al passato incontaminato dell'uomo.
Egli critica le teorie giusnaturalistiche perché esse descrivono lo stato di natura come negativo. L'errore dei giusnaturalisti è quello di essere strabici: guardano al passato con gli occhi del presente, ovvero applicano all'uomo del passato le caratteristiche di quello moderno. Per Rousseau l'uomo nello stato naturale è solo istinto, non ha valori morali, è amorale. Dunque l'uomo obbedisce all'istinto, e non alla ragione. Gli istinti sono: l'amor sui e la compassione, quindi l'uomo non è naturalmente violento. Rousseau amava la semplicità dei costumi originali degli uomini, che la civiltà ha corrotto.
Rimedi alla modernità
La critica di Rousseau: Se il rimedio non è tornare allo stato di natura, come si può guarire dal male della modernità? Attraverso quelle stesse cose cattive con le quali ci si è corrotti. La cura non è cancellarle, ma trasformarle. Quindi con l'arte, il sapere e la scienza. La politica avrà un ruolo decisivo in tutto questo, e solo curando la politica si può curare l'uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Rousseau riguardo alla civiltà e al progresso?
- Come Rousseau descrive lo stato di natura rispetto alle teorie giusnaturalistiche?
- Qual è la soluzione proposta da Rousseau per affrontare i mali della modernità?
Rousseau critica la civiltà e il progresso, sostenendo che la scienza e l'arte servono il potere tirannico e allontanano l'uomo dalla felicità originaria dello stato di natura.
Rousseau vede lo stato di natura come una condizione di beatitudine e non conflittuale, contrariamente alle teorie giusnaturalistiche che lo descrivono negativamente. Egli ritiene che l'uomo nello stato naturale sia guidato dall'istinto e non dalla ragione.
Rousseau propone di trasformare le stesse cose che hanno corrotto l'uomo, come l'arte, il sapere e la scienza, piuttosto che eliminarle. La politica avrà un ruolo decisivo in questo processo di trasformazione.