Concetti Chiave
- Rousseau si distacca dall'Illuminismo, criticando l'eccessiva fiducia nella ragione e nella cultura scientifica.
- Adotta una visione pessimista sull'uomo e la società, influenzata dalle sue esperienze personali negative.
- Critica il progresso culturale e scientifico, sostenendo che non ha migliorato i costumi ma accentuato le ingiustizie.
- Introduce il mito del buon selvaggio, affermando che l'uomo è naturalmente buono, ma la società ne ostacola l'espressione delle virtù originarie.
- Propone una riorganizzazione sociale che favorisca l'emergere della bontà interiore, come discusso nelle sue opere "L'Emilio" e "Il contratto sociale".
Rousseau e l'illuminismo
Rousseau non condivideva affatto l'ottimismo tipico dell’Illuminismo caratterizzato dalla diffusione della cultura scientifica, ma soprattutto dalla fiducia nella ragione, considerata come strumento di elevazione della realtà.
Egli, infatti, aveva una visione pessimista sia dell’uomo, che della società, probabilmente a causa delle sue personali esperienze negative e a una particolare visione della vita.
Critica al progresso culturale
Rousseau critica anche il progresso culturale, scientifico e artistiche affermando che quest’ultimo non ha contribuito al miglioramento dei costumi, ma al contrario gli agi e un elevato tenore di vita hanno reso più acute le ingiustizie.
Egli parla anche di costrizioni sociali, le quali frustrano gli slanci naturali dell’individuo nella sua libertà d’azione e impediscono che esprima la sua bontà di fondo.
Il mito del buon selvaggio
A tal proposito Rousseau formula il mito del buon selvaggio secondo cui l’uomo è per natura buono, ma la necessità di adattarsi alla società impedisce alla natura umana di esprimere le sue virtù originarie.
Eppure è in quella stessa società che Rousseau riconosce la via del rimedio a patto che essa si organizzi in modo da rimuovere gli ostacoli affinché possa emergere la bontà interiore. Il suo pensiero pedagogico può essere sintetizzato in due delle sue opere maggiori: “L’Emilio, e “Il contratto sociale”.