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Concetti Chiave

  • Il primo romanticismo tedesco è fortemente influenzato dalle teorie estetiche di Novalis e Schlegel, con quest'ultimo che emerge come il principale teorico del movimento.
  • La teoria romantica dell'opera d'arte si concentra sulla critica, vista come una forma d'arte in sé, capace di cogliere l'essenza dell'opera analizzata.
  • Il giudizio critico viene paragonato a un esperimento chimico riuscito o a un'intuizione geniale, capace di tracciare l'identikit essenziale della cosa esaminata.
  • Un testo critico è considerato un'immagine concentrata e schematica dell'opera originale, capace di potenziarla estraendo la sua essenza pura.
  • L'operazione critica mira a portare alla luce gli elementi essenziali dell'opera, lasciando da parte gli aspetti meno rilevanti o superflui.

Indice

  1. Romanticismo - Giudizio critico e testo-immagine
  2. Primo romanticismo tedesco
  3. Giudizio critico
  4. Testo-immagine

Romanticismo - Giudizio critico e testo-immagine

Primo romanticismo tedesco

Il grande «bacino» in cui prende forma la nozione di critica nella sua accezione moderna è la teoria estetica elaborata da Novalis e Schlegel negli ultimi anni del ‘700. Di fatto, la prematura morte di Novalis (che gli impedisce di sviluppare la sua posizione all’altezza delle premesse) causa l’inevitabile primato delle idee estetiche di Schlegel, il vero e geniale teorico del primo romanticismo tedesco.
La teoria romantica dell’opera d’arte o della forma artistica è, essenzialmente, una teoria della critica.

Giudizio critico

Come si apprende dai frammenti aforistici dell’«Athenaeum» e del «Lyceum», il giudizio critico viene definito in almeno tre modi: come opera d’arte (nel caso in cui sia «riuscito»), come un esperimento chimico riuscito (al di là di quale sia la forma testuale in cui viene espresso) e come Witz, cioè un «lampo» intuitivo o geniale che riesce a cogliere la somiglianza tra oggetti lontani. Si potrebbe dire che ogni operazione critica consiste nel tracciare l’«identikit» della cosa criticata (qualunque essa sia), cioè nel tracciarne i lineamenti essenziali, schematici, lasciando cadere tutto il resto.

Testo-immagine

Un testo critico è sempre un testo di secondo grado, un’immagine concentrata dell’opera (della cosa criticata), spesso schematica, comunque meno estesa della cosa a cui si riferisce. Sebbene questa immagine è subordinata alla cosa, in quanto la presuppone, secondo Schlegel essa ha la straordinaria e ambiziosa prerogativa di potenziare l’opera a cui si riferisce. L’operazione critica è un potenziamento dell’opera nel senso che ne produce, ossia ne «estrae» un’immagine essenziale (priva dell’inessenziale), cioè concentrata, in forma pura. Il potenziamento consiste dunque nel catturare ciò che vi è di essenziale nella cosa e nel portarlo alla luce.

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