Concetti Chiave
- La rivoluzione astronomica è un evento culturale cruciale che segna il passaggio dall'età medioevale a quella moderna, influenzata da Copernico e Giordano Bruno.
- Copernico ha avviato un processo di pensiero che coinvolge astrologia, filosofia e teologia, con contributi significativi da parte di Giordano Bruno.
- La cosmologia greco-medioevale vedeva l'universo come unico, chiuso e finito, composto da sfere concentriche con la Terra al centro.
- L'universo era diviso in due zone: una perfetta e divina sopralunare e un'imperfetta sublunare, in linea con la mentalità metafisica dell'epoca.
- La teologia cristiana adottò e adattò questa visione cosmologica, integrandola con le sue dottrine centrali di creazione e redenzione.
L'inizio della rivoluzione scientifica
La rivoluzione astronomica con cui prende avvio la Rivoluzione scientifica rappresenta uno degli avvenimenti culturali più importanti della storia dell'Occidente, che hanno maggiormente contribuito al passaggio dall'antico.medioevale all'età moderna. Generalmente si crede che tale rivoluzione sia dovuta in sostanza a Copernico. In realtà, Copernico ha solo dato inizio ad un processo di pensiero che ha coinvolto al tempo stesso astrologia, filosofia e teologia. Anzi quella che comunemente continua a chiamarsi la visione copernicana dell'universo, è il prodotto di intuizioni e deduzioni teoriche che risalgono soprattutto a Giordano Bruno. Di conseguenza l'intricato processo che forma la rivoluzione astronomica non è solo un fatto astronomico e scientifico, ma anche un avvenimento filosofico, poichè i suoi due autori principali (Copernico e Bruno) hanno fatto cambiare completamente la visione del mondo, segnando profondamente la cultura moderna.
La cosmologia greco-medioevale
La cosmologia greco-medioevale concepiva l'universo come sostanzialmente unico, chiuso, finito, fatto di sfere concentriche, geocentrico e diviso in due parti qualitativamente distinte. L'universo degli antichi era unico in quanto pensato come il solo universo esistente, in virtù della teoria dei luoghi naturali, secondo cui ogni materia possibile deve trovarsi concentrata in un determinato posto; e chiuso, poiché immaginato come una sfera limitata dal cielo e dalle stelle fisse oltre il quale non c'era niente. Tale universo era fatto di sfere concentriche, intese non come puri tracciati matematici, ma come qualcosa di solido e reale su cui erano incastonate le stelle e i pianeti. Si avevano così oltre alla sfera delle stelle fisse anche i cieli di Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere, Sole e Luna. Al di sotto di quest'ultima stava la zona dei quattro elementi, con la terra immobile al centro di tutto. Il mondo aristotelico-tolemaico, era inoltre pensato come qualitativamente differenziato in due zone cosmiche ben distinte: una perfetta e l'altra imperfetta. La prima era quella dei cieli e del mondo sopralunare, formato da un elemento divino, l'etere, e il cui movimento era di tipo circolare e uniforme. La seconda zona era quella del cosiddetto mondo sublunare formato dai quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco) aventi ognuno un suo luogo naturale e dotati di un moto rettilineo che ha un inizio e una fine. Questa visione astronomica appariva conforme alla mentalità metafisica prevalente, portata a concepire il mondo come organismo gerarchico e finalisticamente ordinato e disposto. La teologia patristica e scolastica aveva poi ulteriormente cristianizzato e sacralizzato questa cosmologia intrecciandola con le dottrine della creazione, dell'incarnazione e della redenzione che ben si conciliavano con la centralità spaziale riconosciuta alla terra.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il contributo principale di Copernico alla rivoluzione astronomica?
- In che modo Giordano Bruno ha influenzato la visione copernicana dell'universo?
- Come era concepito l'universo nella cosmologia greco-medioevale?
- Quali erano le due zone cosmiche distinte nel mondo aristotelico-tolemaico?
Copernico ha dato inizio a un processo di pensiero che ha coinvolto astrologia, filosofia e teologia, avviando la rivoluzione astronomica.
Giordano Bruno ha contribuito con intuizioni e deduzioni teoriche che hanno arricchito e ampliato la visione copernicana dell'universo.
L'universo era visto come unico, chiuso, finito, fatto di sfere concentriche, geocentrico e diviso in due parti qualitativamente distinte.
Le due zone erano il mondo sopralunare, perfetto e formato dall'etere, e il mondo sublunare, imperfetto e composto dai quattro elementi.