Concetti Chiave
- Il Rinascimento segna lo sviluppo della borghesia e un rinnovato interesse verso il classicismo, con mecenati come i Medici di Firenze che investono nell'arte.
- L'Accademia platonica, fondata da filosofi italiani come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, promuove la filosofia del neoplatonismo, che pone l'uomo tra la sensibilità animale e il logos divino.
- L'intelletto è considerato fondamentale per la cultura rinascimentale, utilizzato per ampliare le conoscenze e trasformare la natura, dimostrando la supremazia intellettuale umana.
- Il motto "Homo faber fortunae suae" esprime l'idea dell'uomo come artefice del proprio destino, caratteristica centrale del pensiero rinascimentale.
- "De hominis dignitate", formulato da Pico della Mirandola, sottolinea la dignità dell'uomo, enfatizzando la libertà di scelta tra il divino e l'animale.
Indice
Sviluppo della borghesia e classicismo
Questo periodo vede lo sviluppo della borghesia e un particolare interesse per il classicismo, i mecenati cominciano infatti ad investire più nell’arte tra questi anche i Medici di Firenze.
Accademia platonica e neoplatonismo
Nacque anche l’Accademia platonica composta da illustri filosofi italiani come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, fondatori della filosofia del neoplatonismo: l’uomo si trova tra il logos e l’aisthesis, la sensibilità per loro era ciò che ci lega al mondo animale mentre il logos ci lega al mondo divino, l’uomo deve essere quindi un misto ed è libero di scegliere quale via intraprendere, e se diventare simile a Dio oppure simile agli animali.
Ruolo dell'intelletto nel Rinascimento
L’intelletto aveva in questo contesto un ruolo fondamentale per la cultura, era infatti considerato in grado di e sfruttato:
- Per aumentare le conoscenze che l’uomo al tempo possedeva e aveva imparato nel corso dei tempi;
- Per trasformare la natura a proprio favore e quindi dimostrare la propria supremazia intellettuale sopra qualsiasi altro animale parte nel regno della natura;
Motti del Rinascimento
Erano due in particolari i motti che muovevano i vari comportamenti degli uomini durante il periodo del Rinascimento:
- Homo faber fortunae suae, che si traduce nell’uomo come artefice delle proprie fortune
- De hominis dignitatae, che significa invece sulla dignità dell’uomo, teorema formulato da Pico della Mirandola