Concetti Chiave
- Il Rinascimento vede una visione organicista della natura, considerata un organismo vivente, con l'uomo al centro come parte privilegiata.
- La magia rinascimentale si distingue in magia bianca o naturale, con il mago visto come filosofo che trasforma la natura per il bene dell'uomo.
- Due principi fondamentali della magia sono la concezione animista e la medietà dell'uomo, che lo pone come collegamento tra divino e umano.
- A differenza della scienza, la magia è un sapere segreto, basato su forze misteriose, mentre la scienza si fonda su leggi universali e oggettive.
- Alchimia e astrologia sono i due rami principali della magia, con obiettivi di trasformazione dei metalli e previsione delle vicende umane tramite gli astri.
Indice
Interesse rinascimentale per la natura
Nel Rinascimento abbiamo un rinnovato interesse per la natura, da qui il termine naturalismo.
La natura è un immenso organismo vivente, tutte le sue parti sono legate armonicamente per la totalità (visione organicista). All'interno di essa l'uomo occupa una posizione privilegiata è al centro, quindi merita di essere oggetto della filosofia e poichè l'uomo è parte della natura, anche la natura stessa diviene oggetto della filosofia (natura: tutto; uomo: parte).
Medioevo: visione trascendente; l'uomo è pellegrino.
Rinascimento: visione immanente; la vita dell'uomo è finalizzata all'aldiquà.
Il naturalismo rinascimentale si divide in due filoni: la magia e la filosofia della natura.
Magia nel Medioevo e Rinascimento
MAGIA
Inanzitutto esistono due tipi di magia: nera e 'bianca'.
Medioevo: la magia era considerata magia nera, il mago o la strega erano legati al demonio, quindi erano i principali bersagli dell'Inquisizione; ma spesso venivano accusati di stregoneria anche per essere eliminati politicamente.
Rinascimento: la magia è considerata magia bianca o 'magia naturale', spesso il mago si identifica con il filosofo. e il suo scopo è trasformare la natura a vantaggio dell'uomo.
Presupposti teorici della magia
La magia si basa su due presupposti teorici fondamentali:
1) Concezione aniemista: la natura è tutta animata, in ogni parte di essa c'è un'anima intesa come principio di vivificatore. Nella natura interagiscono delle forze misteriose, che solo il mago riesce a comprendere: simpatia e antipatia (termini magici), che tradotti in termini scientifici sono attrazione e repulsione.
2) Medietà dell'uomo: l'uomo è l'elemento medio, capace di collegare divino e umano, materiale e spirituale. Egli, è in grado di farlo poichè conosce e domina le forze misteriose, però non tutti gli uomini ma solo i maghi dotati di capacità superiori.
Il mago, quindi, non è più uno strumento del demonio ma è visto come un uomo superiore, che domina le forze misteriose con degli strumenti che solo lui conosce: incantesimi, formule magiche, filtri, talismani; è un sapere sia teorico che pratico.
Scopo e rami della magia
Lo scopo della magia, come della scienza, è fare della natura il regno dell'uomo, cioè trasformarla a vantaggio dell'uomo; però per la magia, la natura, è regolata da forze misteriose, per la scienza da leggi universali e oggettive; inoltre la magia è un sapere segreto che non deve essere divulgato, mentre la scienza è un sapere oggettivo, universale e visibile a tutti.
I due rami principali della magia sono:
1) L'alchimia (termine scientifico: chimica), tentava di trasformare i metalli in oro e produrre l'elisir di lunga vita; si riteneva che solo chi possedesse la pietra filosofale avrebbe avuto giovinezza e salute eterna.
2) L'astrologia (termine scientifico: astronomia), si basa sulla convinzione che gli astri possano condizionare le vicende umane e in base alla loro posizione si possa prevedere il futuro; colui che studia le stelle è l'astrologo.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione della natura nel Rinascimento rispetto al Medioevo?
- Come viene percepita la magia nel Rinascimento rispetto al Medioevo?
- Quali sono i presupposti teorici della magia rinascimentale?
- Quali sono i due rami principali della magia e come si differenziano dalla scienza?
Nel Rinascimento, la natura è vista come un organismo vivente armonico, con l'uomo al centro, mentre nel Medioevo la visione era trascendente, con l'uomo considerato un pellegrino.
Nel Rinascimento, la magia è vista come 'magia naturale' o bianca, associata al filosofo, mentre nel Medioevo era considerata magia nera, legata al demonio e perseguitata dall'Inquisizione.
La magia rinascimentale si basa sulla concezione animista, che vede la natura animata da un'anima, e sulla medietà dell'uomo, che collega il divino e l'umano, dominando le forze misteriose.
I due rami principali della magia sono l'alchimia e l'astrologia. La magia si basa su forze misteriose e segrete, mentre la scienza si fonda su leggi universali e oggettive, visibili a tutti.