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Concetti Chiave

  • Il secondo Ottocento ha visto la diffusione di un'ideologia del progresso, ispirata all'illuminismo, che celebrava i successi della civiltà moderna e industriale.
  • Il positivismo si fondava sull'idea di limitare la ricerca a ciò che è conoscibile attraverso le scienze, promuovendo lo sviluppo di discipline come la sociologia.
  • I positivisti cercavano di applicare il metodo scientifico all'analisi sociale per fornire strumenti concreti per l'azione e contribuire al progresso umano.
  • Utilizzando modelli scientifici dalla fisica e biologia, si cercava di prevedere lo sviluppo sociale e individuare soluzioni per le patologie sociali.
  • Si credeva che la natura seguisse una logica di progresso dall'ordine al caos, applicabile anche allo sviluppo sociale, diffondendo ottimismo nella società.

Il positivismo e l’ideologia del progresso

Nonostante le gravi contraddizioni con cui si attuavano i rapidi processi di modernizzazione e i profondi squilibri sociali che i governi non riuscivano a sanare, il secondo Ottocento fu l’età in cui forse più sistematicamente si diffuse un’ideologia del progresso, le cui origini remote risalivano all’illuminismo: essa, da un lato, celebrava i fasti presenti e futuri di una civiltà capitalistica, industriale, moderna, capace di migliorare il tenore di vita, sconfiggendo atavici problemi come quello della carestia e della fame e fornendo grazie al progresso tecnologico un nuovo benessere; e, dall’altro, si proponeva di fornire nuovi strumenti conoscitivi di tipo scientifico per analizzare i problemi economici, psicologici, sociali, le «patologie» della vita sociale che, nonostante l’ottimismo, rimanevano sotto gli occhi di tutti.

Alla base di questa ideologia fu la filosofia positivistica che si proponeva di limitare il proprio campo di ricerca solo a ciò che è conoscibile per mezzo delle scienze: la matematica e le scienze della natura (fisica, chimica, biologia) e ora anche la sociologia (e poi la psicologia) che il filosofo francese Auguste Comte si proponeva di fondare su basi anch’esse scientifiche.

Si trattava di un passo fondamentale, per quanto ancora metodologicamente incerto, verso la costituzione delle moderne scienze umane. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, i positivisti si proponevano di applicare rigorosamente il metodo scientifico all’analisi sociale allo scopo di fornire strumenti per l’azione concreta e di contribuire così in modo determinante a quel luminoso cammino di progresso a cui essi (in verità un po’ fideisticamente) ritenevano che l’umanità fosse destinata. Applicando talora in modo un po’ spregiudicato modelli scientifici desunti ora dalla fisica ora dalla biologia, si credette possibile individuare le leggi del comportamento umano e di poter prevedere lo sviluppo della società, in base alla considerazione che in un campo regolato da leggi, date certe premesse, sarebbero scaturite conseguenze certe (è il cosiddetto determinismo). Su queste basi si credette anche di poter individuare i più efficaci rimedi per curare e risolvere le patologie della vita sociale. Si credette infine di poter individuare nella natura una logica di sviluppo che dal caos portava all’ordine, dallo squilibrio all’equilibrio, dal conflitto alla pacificazione e che altrettanto dovesse valere nello sviluppo sociale. Una ventata di ottimismo per un certo tempo dagli scrittoi dei filosofi si diffuse nella società e nella cultura

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le origini dell'ideologia del progresso nel secondo Ottocento?
  2. Le origini dell'ideologia del progresso nel secondo Ottocento risalgono all'illuminismo, celebrando i successi di una civiltà capitalistica e industriale e proponendo strumenti scientifici per analizzare i problemi sociali.

  3. Qual era il ruolo della filosofia positivistica nell'ideologia del progresso?
  4. La filosofia positivistica limitava la ricerca a ciò che è conoscibile tramite le scienze, cercando di applicare il metodo scientifico all'analisi sociale per contribuire al progresso umano.

  5. Come si credeva di poter risolvere le patologie della vita sociale secondo i positivisti?
  6. I positivisti credevano di poter individuare leggi del comportamento umano e prevedere lo sviluppo sociale, applicando modelli scientifici per trovare rimedi efficaci alle patologie sociali.

Domande e risposte

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