Concetti Chiave
- Marx analizza la crisi del sistema capitalistico nel terzo libro del Capitale, evidenziando la necessità del capitalista di aumentare il plusvalore attraverso macchinari e mantenere bassi i salari.
- Il capitale si concentrerà progressivamente in poche mani, riducendo il numero di capitalisti a causa della concorrenza, mentre aumenteranno operai e disoccupati per via dell'automazione.
- Il sistema capitalistico è destinato a implodere a causa di salari troppo bassi e fallimenti bancari, portando alla necessità di una rivoluzione guidata dagli operai.
- La rivoluzione porterà alla nazionalizzazione della terra e all'abolizione della proprietà privata, con salari uguali per tutti e la soppressione dell'alienazione.
- Il comunismo rappresenta la riappropriazione dell'essenza umana, liberando e manifestando tutte le facoltà umane attraverso il superamento della proprietà privata e dell'alienazione.
Indice
La crisi del sistema capitalista
Marx parla della Crisi del Sistema Capitalista nel 3 libro del Capitale.
Per non soccombere alla concorrenza, il capitalista deve accrescere il plusvalore ricavato in macchinari e per non diminuire i propri profitti deve cercare di tenere sempre piu’ basso i salari (trust: tutti gli industriali di un certo settore si alleeranno per manipolare il mercato decidendo il prezzo del prodotto (alto) e mantenendo basso il salario degli operai), il capitale variabile.
Concentrazione del capitale e disoccupazione
Malgrado ciò, vi sarà la progressiva concentrazione del capitale in poche mani, con la progressiva diminuzione dei capitalisti (Il numero dei capitalisti diminuirà perché la concorrenza manterrà nel mercato i migliori e quelli eliminati all’inizio avranno comunque alcuni agi poi, però, diventeranno operai).
Al contrario, il numero degli operai aumenterà, come aumenterà il numero dei disoccupati per via dell’introduzione delle macchine, che possono sostituire il lavoro di molti operai.
Il sistema capitalistico, di fatto, imploderà (stipendi troppo bassi per acquistare, fallimento delle banche etc.).
Rivoluzione e abolizione della proprietà privata
Da qui partirà la necessità di una rivoluzione che vedrà gli operai vincitori.
Questo porterà alla terra nazionalizzata-> cioè all’abolizione della proprietà privata. Una terra dove il salario sarà uguale per tutti.
La proprietà, che è l’espressione materiale della vita umana estraniata e la soppressione della proprietà e dei rapporti sociali fondati su di essa, coincideranno con la soppressione di ogni alienazione. Il superamento dell’alienazione avverrà con il comunismo nel quale l’esecuzione delle attività produttive coincide con la realizzazione dell’essenza umana.
Comunismo e realizzazione dell'essenza umana
Il comunismo è la riappropriazione dell’essenza umana in tutta la ricchezza delle determinazioni acquisiste durante lo sviluppo storico, ossia la liberazione e manifestazione totale di tutte le facoltà umane.
Il progresso è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per la realizzazione dell’essenza umana.
Domande da interrogazione
- Qual è la causa principale della crisi del sistema capitalista secondo Marx?
- Come si manifesta la concentrazione del capitale e quali sono le sue conseguenze?
- Qual è il ruolo del comunismo nella realizzazione dell'essenza umana?
Marx attribuisce la crisi del sistema capitalista alla necessità dei capitalisti di aumentare il plusvalore attraverso i macchinari e mantenere bassi i salari, portando a una concentrazione del capitale e a una crescente disoccupazione.
La concentrazione del capitale si manifesta con la riduzione del numero di capitalisti e l'aumento degli operai e dei disoccupati, a causa della concorrenza e dell'introduzione delle macchine, portando all'implosione del sistema capitalistico.
Il comunismo rappresenta la riappropriazione dell'essenza umana, liberando e manifestando tutte le facoltà umane, superando l'alienazione e realizzando pienamente l'essenza umana attraverso la soppressione della proprietà privata.