marcvs
Sapiens
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il passaggio allo stadio religioso inizia con il senso di colpa e l'inquietudine, derivanti dall'insoddisfazione verso un'esistenza concentrata sull'io.
  • Abramo è il simbolo della fede religiosa, affrontando un comando divino che sfida la logica umana e le norme morali.
  • La fede è considerata un paradosso perché contrasta con la ragione e le opinioni del mondo, creando solitudine e incertezza.
  • La scelta di seguire Dio implica un rapporto individuale con il divino, caratterizzato da un imperativo irrazionale e senza giustificazione.
  • Per Kierkegaard, la fede non offre pace ma genera inquietudine, rappresentando un salto nel buio e uno scandalo razionale.

Indice

  1. Il passaggio allo stadio religioso
  2. Il simbolo della vita religiosa
  3. La fede come paradosso

Il passaggio allo stadio religioso

Il passaggio allo stadio religioso è preannunciato dal senso di colpa e dall'inquietudine, sentimenti che derivano dall’inconsapevole disagio per la scelta di un’esistenza – come quella etica – concentrata sul proprio io. Poco per volta, l'individuo si rende conto di un profondo squilibrio tra le cose effimere, che caratterizzano la quotidianità, e avverte l’inadeguatezza morale di fronte a Dio, la profonda distanza che separa la propria natura di peccatore dalla perfezione divina, e quindi si pente. Il pentimento è la condizione che prelude al “salto” della fede.

Il simbolo della vita religiosa

Il simbolo della vita religiosa è Abramo, il patriarca biblico che, vissuto fino all'età di 70 anni, all’improvviso ricevette da Dio l’ordine di uccidere suo figlio Isacco, andando contro ogni legge morale e sociale. Abramo venne posso quindi di fronte a un’alternativa radicale: obbedire o non obbedire al comando di Dio, un comando incomprensibile per la ragione umana. Non c'era la possibilità di una terza via, di una conciliazione o di un’indecisione: doveva prendere posizione tra due opposti contrastanti. Egli, allora, compì il salto della fede, scegliendo Dio.

La fede come paradosso

La fede è paradosso perché è contraria all'opinione degli uomini e del mondo. Questo carattere paradossale è reso ancora più terribile del fatto che implica un rapporto individuale tra l’uomo e Dio. Quando si sceglie Dio, infatti, si è assolutamente soli. Abramo, ad esempio, doveva decidere in solitudine, senza essere certo che fosse proprio Dio a parlare: quello che gli viene impartito era un comando senza giustificazione apparente. L’assoluta irrazionalità dell’imperativo divino era appunto segno che Dio scelse Abramo e gli diede il dono della fede, che è in sé stessa contraddizione. Il senso profondo che emerge da questo episodio e, per Kierkegaard, è che la fede non ammette alcuna giustificazione razionale e, per di più, non concede la pace all'uomo, ma crea inquietudine in lui: è un salto nel buio, è “paradosso e scandalo”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del pentimento nello stadio religioso secondo Kierkegaard?
  2. Il pentimento è la condizione che prelude al “salto” della fede, segnando la consapevolezza dell'inadeguatezza morale di fronte a Dio e la distanza tra la natura umana peccatrice e la perfezione divina.

  3. Perché Abramo è considerato un simbolo della vita religiosa?
  4. Abramo è simbolo della vita religiosa perché rappresenta il "salto della fede", avendo scelto di obbedire al comando divino incomprensibile e irrazionale, dimostrando la fede come paradosso e scandalo.

  5. Qual è la natura del rapporto tra l'uomo e Dio nella fede secondo Kierkegaard?
  6. La fede implica un rapporto individuale e solitario tra l’uomo e Dio, caratterizzato da un paradosso che sfida la ragione umana e non ammette giustificazioni razionali, creando inquietudine nell'uomo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community