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Concetti Chiave

  • L'angoscia nasce dalla libertà dell'uomo di scegliere tra possibilità indefinite, un rischio che genera incertezza.
  • Kierkegaard vede nella fede in Cristo una via d'uscita all'angoscia, affidandosi a Dio per trovare sollievo.
  • La disperazione, secondo Kierkegaard, deriva dal conflitto interno dell'uomo nel non accettarsi o sentirsi autosufficiente.
  • Il peccato originale è visto come fondamentale per la consapevolezza della libertà umana, non solo negativo come nella religione.
  • Kierkegaard evidenzia il paradosso della fede con esempi come Abramo e la morte di Cristo, mostrando la diversità dalla concezione di Feuerbach.

Indice

  1. Angoscia
  2. Disperazione

Angoscia

L’uomo è libero, può scegliere una cosa e il suo contrario. L’uomo è quindi possibilità, perché può decidere di diventare. Ma nella possibilità tutto è ugualmente possibile: il bene come il male. La possibilità si presenta quindi come un qualcosa di indefinito, è quindi un rischio che genera angoscio proprio perché la possibilità non è sorretta da nessuna indicazione. È solamente nella fede in Cristo che l’uomo può trovare una via d’uscita all’angoscia, l’uomo deve quindi affidarsi a Dio che può aiutarlo anche in merito a un altro sentimento la

Disperazione

, di cui Kierkegaard parlò nella Malattia mortale.

Tale sentimento riguarda il rapporto del soggetto con sé stesso. Kierkegaard spiega che l’uomo può essere disperato in un duplice senso: quando non riesce ad accettarsi per quello che è, rifiutando il proprio essere per aspirare a uno migliore oppure quando si accetta per quello che è, considerandosi autosufficiente e completo. Ciascuna scelta porta però alla disperazione perché io non posso volermi come sono, perché in me alberagono i limiti, il senso del peccato, l’angoscia; allo stesso tempo non è neanche possibile uscire da se stessi, superare il limite. La malattia morale è data dunque dal fatto che non è possibile realizzarsi e anche se si muore fisicamente non si risolvono i problemi.
Kierkegaard sottolineò poi che l’uomo comprese di essere libero solamente con il peccato universale, perché l’uomo, di fronte al divieto di Dio prese coscienza della sua libertà. Prima non ne era consapevole. Per la religione il peccatto originale è un qualcosa di negativo, ma per lui è un qualcosa di fondamentale perché senza quella presa di coscienza l’uomo non potrebbe essere definito tale.
Nell’ottica umana come è paradossale che Abramo fosse stato disposto a uccidere suo figlio, è paradossale che Dio si fece uomo; è infatti una concezione completamente diversa rispetto a quella di Feuerbach perché Dio accoglie l’uomo e lo ama. È uno scandalo anche il fatto che Dio sia voluto morire sulla croce.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della possibilità nell'angoscia secondo il testo?
  2. La possibilità è vista come un rischio indefinito che genera angoscia, poiché tutto è ugualmente possibile, sia il bene che il male, e non è sorretta da alcuna indicazione.

  3. Come Kierkegaard descrive la disperazione?
  4. Kierkegaard descrive la disperazione come un sentimento legato al rapporto del soggetto con sé stesso, che si manifesta quando l'uomo non riesce ad accettarsi o si considera autosufficiente, portando comunque alla disperazione.

  5. Qual è la visione di Kierkegaard sul peccato originale?
  6. Kierkegaard vede il peccato originale come fondamentale perché ha permesso all'uomo di prendere coscienza della sua libertà, nonostante sia considerato negativo dalla religione.

Domande e risposte

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