suragiulia
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Concetti Chiave

  • Il criticismo kantiano esplora l'origine, l'attendibilità e l'estensione della conoscenza, sottoponendo la mente umana a un tribunale della ragione.
  • Kant distingue tra matematica e fisica come scienze certe e dubita della possibilità della metafisica, riflettendo il suo pensiero illuminista.
  • Una scienza è definita da universalità, necessità e capacità di espansione del sapere secondo Kant.
  • Kant identifica tre tipi di giudizio: analitico a priori, sintetico a posteriori, e ipotizza un giudizio sintetico a priori per spiegare la conoscenza scientifica.
  • I giudizi analitico a priori e sintetico a posteriori non bastano a spiegare la scienza, portando Kant a teorizzare una terza via di giudizio.

Indice

  1. L'istanza critica e il criticismo
  2. Kant e la possibilità della metafisica
  3. Caratteristiche della scienza secondo Kant
  4. Tipi di giudizio e conoscenza scientifica

L'istanza critica e il criticismo

La parola critica rammenta l'istanza critica, ovvero la necessità di sottoporre la mente umana a un tribunale della ragione stessa per verificare l'origine della conoscenza, la sua attendibilità e la sua estensione, che sarà la base della nuova corrente filosofica del criticismo.

Kant e la possibilità della metafisica

Quando Kant si chiede come siano possibili la matematica e la fisica come scienza e se sia possibile la metafisica come scienze, ammette che le prime due siano scienze, mentre dubita che la terza sia possibile (essendo illuminista ha molti dubbi sulla metafisica).

Caratteristiche della scienza secondo Kant

La scienza per essere tale deve avere tre caratteristiche: essere universale, necessaria e fertile, cioè espansiva del sapere.

Tipi di giudizio e conoscenza scientifica

Kant analizza i tre tipi di giudizio di cui si avvalgono gli esseri umani: il giudizio analitico a priori, indipendente dall'esperienza in cui il predicato altro non è ciò che è già contenuto nel soggetto per cui universale e necessario, e il giudizio sintetico a posteriori in cui il predicato dice del soggetto qualcosa che non è compreso nel soggetto, per cui non ha valore universale e necessario ma fertile, nel senso che di esperienza in esperienza le conoscenze si arricchiscono. Nessuno dei giudizi è però in grado di rendere ragione della conoscenza scientifica, ma siccome le scienze esistono, deve esistere, teorizza Kant, una terza possibilità di giudizio, il giudizio sintetico a priori.

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