pser
di pser
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • L'estetica trascendentale di Kant esplora la sensibilità attraverso intuizioni pure che filtrano la percezione sensoriale.
  • Spazio e tempo sono considerati filtri soggettivi e universali che influenzano la conoscenza sensoriale degli oggetti.
  • Lo spazio è la forma del senso esterno, applicabile alle percezioni di vicinanza o lontananza degli oggetti esterni.
  • Il tempo è la forma del senso interno, associato alla percezione dei sentimenti e della coscienza individuale.
  • Il tempo è più esteso dello spazio, poiché persiste anche senza percezioni sensoriali esterne.

L’estetica trascendentale compone la prima parte della Critica della Ragion Pura di Kant, in cui si parla della sensibilità, ossia della conoscenza tramite i sensi, sempre però ad un livello di forme pure a priori: di conseguenza per Kant quando conosciamo attraverso i sensi nella nostra sensibilità ci sono dei filtri, dei meccanismi che fanno da filtro.

Indice

  1. Filtri della sensibilità secondo Kant
  2. Spazio e tempo come forme soggettive

Filtri della sensibilità secondo Kant

I filtri della sensibilità sono chiamati da K intuizioni pure, quindi immediate, e ci fanno comprendere che anche nel primo processo conoscitivo non conosciamo gli oggetti come sono, ma come ci appaiono, e che i filtri entrano in funzione in modo automatico senza che ce ne accorgiamo.

Per Kant sono 2 i filtri della sensibilità: lo spazio e il tempo. Infatti ogni volta che conosco tramite i sensi, percepisco l’oggetto collocato in uno spazio e in un tempo (quindi i due filtri sono collegati sempre fra di loro), ma tale collocazione non dipende dall’oggetto, visto che i filtri non sono contenuti nell’oggetto, ma da me stesso.

Spazio e tempo come forme soggettive

Lo spazio e il tempo non sono quindi più qualcosa di oggettivo, come aveva detto Newton, ma sono dentro di noi, sono soggettivi, non nel senso che cambiano da persona a persona, perché non sono arbitrari ma universali e necessari. Egli inoltre definisce lo spazio ed il tempo rispettivamente come forma del senso esterno ed interno, e la differenza tra questi due filtri è data dal fatto che lo spazio si applica a tutte le percezioni provenienti dall’esterno, ad esempio il concetto di vicinanza o lontananza, per cui i miei sensi collocano automaticamente l’oggetto collocato in uno spazio, mentre il tempo entra in gioco quando ci sono delle percezioni interne, generalmente i sentimenti, come odio, amore, rabbia, ecc. che percepisco come qualcosa dentro di me. Il tempo quindi coincide quasi con la coscienza. Tra tempo e spazio inoltre il più esteso è certamente il tempo, perché lo spazio entra in gioco solamente quando abbiamo la percezione degli oggetti esterni tramite i sensi, mentre la percezione del tempo rimane perennemente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dei filtri della sensibilità secondo Kant?
  2. Secondo Kant, i filtri della sensibilità, chiamati intuizioni pure, ci fanno comprendere che non conosciamo gli oggetti come sono, ma come ci appaiono, e operano automaticamente senza che ce ne accorgiamo.

  3. Come Kant definisce lo spazio e il tempo nella sua teoria?
  4. Kant definisce lo spazio come la forma del senso esterno e il tempo come la forma del senso interno, spiegando che lo spazio si applica alle percezioni esterne mentre il tempo è legato alle percezioni interne come i sentimenti.

  5. Perché lo spazio e il tempo sono considerati soggettivi da Kant?
  6. Lo spazio e il tempo sono considerati soggettivi perché non sono proprietà degli oggetti stessi, ma sono dentro di noi, universali e necessari, e non cambiano da persona a persona.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community