Concetti Chiave
- Kant rappresenta la sintesi tra empirismo e razionalismo, integrando il metodo scientifico per esplorare i limiti dell'intelletto umano.
- Le opere principali di Kant, tra cui "Critica della ragion pura", "Critica della ragion pratica" e "Critica del giudizio", affrontano domande fondamentali sulla conoscenza, la morale e il significato della vita.
- Kant valorizza il pensiero di Hume, riconoscendo i limiti della conoscenza umana e rifiutando di considerare certa la conoscenza metafisica.
- La conoscenza scientifica per Kant è una combinazione di elementi a priori (necessari) e a posteriori (empirici), essenziali per formulare giudizi significativi.
- Kant distingue tra giudizi analitici e sintetici, evidenziando come i giudizi sintetici a priori siano fondamentali per l'espansione della conoscenza.
Immanuel Kant - Ruolo filosofico e pensiero
Kant costituisce in filosofia la sintesi dell’età moderna, che è caratterizzata da due correnti di pensiero principali: l’empirismo e il razionalismo, due teorie gnoseologiche. Durante l’età moderna nacque una nuova forma di conoscenza: il metodo scientifico, che ha consentito di giungere a scoperte straordinarie, una forma di conoscenza che permette all’uomo di conseguire conoscenze sulla natura che hanno caratteristiche universali e necessarie.
Kant era tedesco e visse durante la seconda metà del XVIII secolo. Egli ha presente l’empirismo, il razionalismo e la rivoluzione scientifica. Le principali opere di Kant sono: critica della ragion pura; critica della ragion pratica; critica del giudizio. Nella prima critica Kant cerca di rispondere ad una domanda fondamentale: “Cosa posso conoscere?” Egli si chiede quali siano le possibilità e i limiti dell’intelletto umano. La seconda opera è un testo di etica e di morale e in essa Kant cerca di rispondere alla domanda “Cosa devo fare? Quali sono i principi che devono governare il mio comportamento?”. Nella terza opera Kant si occupa del problema estetico e cerca di rispondere alla domanda “Cosa posso sperare? In che modo posso dare un significato alla mia vita?”. Nella sua prima opera Kant afferma che l’obiettivo della filosofia e di tutti i filosofi è quello di dare una risposta a tre quesiti fondamentali: Che cosa so? Fin dove può estendersi il mio intelletto? Qual è il limite della mente umana?Che cosa devo fare? Come mi devo comportare
Che cosa posso sperare? Quale scopo ha la mia vita?
Kant crede che sia il razionalismo e l’empirismo diano informazioni corrette sul funzionalismo del nostro intelletto. Egli è convinto che sia necessario “fondere” queste due correnti di pensiero per trovare una risposta a queste tre domande.
Kant considera fondamentale il pensiero Humiano. Egli affermò che fu proprio grazie a Hume che comprese quali sono i limiti della nostra conoscenza. Egli disse: “Hume mi ha svegliato dal sonno dogmatico”. L’uomo non può pretendere di andare oltre ai nostri limiti e non può pretendere di avere conoscenze certe in quell’ambito che i filosofi hanno pensato da sempre di conoscere: la metafisica, ciò che sta oltre la natura. Il nostro intelletto funziona bene solo se è applicato all’interno della natura e dunque all’interno dell’esperienza. Quando andiamo oltre l’esperienza non possiamo elaborare una conoscenza definitiva della realtà. La scienza non è fatta solo dalle esperienza ma è composta anche da qualcos’altro che non proviene dall’esperienza: a priori. Ciò che proviene dall’esperienza è invece a posteriori. La conoscenza scientifica secondo Kant proviene sia da ciò che è a priori che da ciò che è a posteriori. Le necessarie dimostrazioni rappresentano ciò che è a priori, mentre le sensate esperienze costituiscono ciò che è a posteriori. Kant si chiede come l’intelletto riesca a produrre il pensiero e cosa costituisca i contenuti che il nostro intelletto produce. Kant dice che pensare è uguale a giudicare.
Cosa sono i giudizi? In senso Kantiano è l’attribuzione di una caratteristica ad un elemento. Ciò che attribuiamo si chiama predicato (ciò che si predica, che si dice). Kant dice che noi pensiamo perché formuliamo giudizi. Secondo Kant esistono tre diversi tipi di giudizi. Tra questi il più importante è il giudizio sintetico a priori. Il razionalismo, dice Kant, è un modo di intendere la conoscenza che si fonda sui giudizi analitici a priori, mentre i giudizi dell’empirismo sono sintetici a posteriori.
Se ad esempio dico: l’albero ha le foglie verdi. I giudizi analitici sono universali: possono essere applicati sempre, però non aggiungono nulla alla nostra conoscenza. AL contrario, i giudizi sintetici, riguardano un singolo elemento. Il razionalismo è capace di formare giudizi necessari e universali che non accrescono però la nostra conoscenza; l’empirismo ci consente di ampliare la nostra conoscenza ma formula giudizi che non sono né universali né necessari.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Kant nella filosofia moderna?
- Quali sono le principali opere di Kant e le domande fondamentali che affrontano?
- Come Kant vede il rapporto tra razionalismo ed empirismo?
- Qual è l'influenza di Hume sul pensiero di Kant?
- Cosa sono i giudizi secondo Kant e quali tipi esistono?
Kant rappresenta la sintesi dell'età moderna, unendo empirismo e razionalismo, e introducendo il metodo scientifico come nuova forma di conoscenza.
Le principali opere di Kant sono "Critica della ragion pura", "Critica della ragion pratica" e "Critica del giudizio", che rispondono rispettivamente alle domande: "Cosa posso conoscere?", "Cosa devo fare?" e "Cosa posso sperare?".
Kant crede che sia il razionalismo che l'empirismo forniscano informazioni corrette sul funzionamento dell'intelletto umano e che sia necessario fonderli per rispondere alle domande fondamentali della filosofia.
Hume ha influenzato Kant facendogli comprendere i limiti della conoscenza umana, svegliandolo dal "sonno dogmatico" e portandolo a riconoscere che la conoscenza certa è limitata all'esperienza.
Secondo Kant, i giudizi sono l'attribuzione di una caratteristica a un elemento, e ne esistono tre tipi: analitici a priori, sintetici a posteriori e sintetici a priori, quest'ultimo essendo il più importante per la conoscenza.