Concetti Chiave
- Kant nasce a Königsberg durante l'Illuminismo, periodo in cui la ragione è centrale per spiegare la realtà.
- La sua filosofia critica inizia con la Dissertazione del ’70, chiudendo il periodo precritico e aprendo quello critico.
- Kant cerca un metodo per una conoscenza valida, evitando dogmatismo e scetticismo con una critica radicale della ragione stessa.
- Critica i giudizi analitici dei razionalisti e quelli sintetici degli empiristi, proponendo i giudizi sintetici a priori come soluzione.
- I giudizi sintetici a priori combinano materia e forma trascendentale, organizzando l'esperienza senza dipendere esclusivamente da essa.
Indice
Nascita e contesto storico
(1724-1804) nacque a Königsberg in piena epoca illuminista nella quale la ragione viene vista come strumento per spiegare tutta la realtà.
Filosofia critica di Kant
La prima formulazione della sua filosofia critica si ha con una sua opera scritta nel 1770 nota come L’opera chiude il cosiddetto periodo precritico del suo pensiero e apre quello CRITICO (filosofia kantiana elaborata), nel quale egli ritiene di aver scoperto una nuova e sicura via (metodo) per esaminare e giudicare i problemi filosofici.
La filosofia di Kant si presenta sia come punto di partenza per le varie correnti di pensiero della filosofia moderna, sia come punto di confluenza, in cui vengono ripresi ed elaborati originalmente i principali problemi dibattuti da empiristi e razionalisti.
Problemi filosofici e approccio critico
Il primo di questi problemi riguarda:
• Le condizioni che rendono possibile all’uomo una conoscenza assolutamente valida,in tutti i campi del sapere.
Nell’affrontare questo problema Kant vuole evitare sia il dogmatismo di chi prende posizione senza argomentazioni consistenti, sia lo scetticismo di coloro che ritengono che questo problema sia insolubile per l’umana ragione.
Il punto di vista da cui Kant vuole porsi è quello critico, che consiste nel sottoporre tutto l’esame al “tribunale della ragione” (critica intesa nel senso di studio dei limiti).
Questo punto di vista va però oltre lo spirito illuminista e si caratterizza per una maggior radicalità: è necessario cioè, che la ragione non solo critichi i vari oggetti del suo conoscere, ma critichi anche e anzitutto se stessa, ovvero sottoponga ad esame le sue stesse capacità di conoscere.
Tra i vari esiti ottenuti da Kant con tale impostazione critica, il più importante è il modo nuovo con cui egli giunge a caratterizzare la natura stessa del conoscere umano
Giudizi analitici e sintetici
Perché una conoscenza sia sicura deve avere i caratteri di:
1. accrescibilità
2. universalità/necessità
(RAZIONALISTI) per questo scarta i giudizi dei razionalisti chiamandoli Giudizi analitici a priori.
essi sono effettivamente universali e necessari perché sono a priori rispetto a qualsiasi attività, ma non sono secondi, non generano cioè altre idee.
Questi giudizi non sono utili per la conoscenza oggettiva scientifica perché nascono dall’analisi di un concetto (corpo) e sono solo un approfondimento di saperi.
(EMPIRISTI) scarta anche i giudizi degli empiristi chiamandoli Giudizi sintetici a posteriori.
Essi sono effettivamente giudizi accrescitivi del sapere, ma provengono dall’esperienza e perciò non hanno quella validità universale/necessaria, perché l’esperienza futura può modificare le acquisizioni che si sono raggiunte.
Bisogna per tanto trovare un terzo giudizio che per Kant è il Giudizio sintetico a priori.
Esso non si presenterà più come semplicemente dipendente dai dati empirici ricevuti in modo passivo dalla ragione.
Neppure come qualcosa che l'uomo trae da principi che già in sé stesso possiede senza riferimento all’esperienza.
Bensì come il risultato di una combinazione di due elementi:
- Materia (contenuto del giudizio)
- Forma (modo con cui il soggetto conoscente organizza i dati forniti dalla materia)
Questa forma non è trascendente l’esperienza, perché saremmo ancora nell’ambito del razionalismo,
nemmeno è immanente l’esperienza, perché saremmo ancora nell’ambito dell’empirismo.
La forma è invece Trascendentale in quanto non deriva dall’esperienza, ma ad essa si limita, essendo il modo con cui il soggetto conoscente organizza l’esperienza. Essa è in rapporto con essa.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui nacque Kant e come influenzò il suo pensiero?
- Qual è la differenza tra il periodo precritico e critico del pensiero di Kant?
- Come Kant affronta il problema della conoscenza assolutamente valida?
- Cosa sono i giudizi sintetici a priori secondo Kant?
- In che modo la forma trascendentale si relaziona con l'esperienza secondo Kant?
Kant nacque a Königsberg durante l'epoca illuminista, un periodo in cui la ragione era vista come strumento per spiegare la realtà. Questo contesto influenzò il suo approccio critico alla filosofia, cercando di superare sia il dogmatismo che lo scetticismo.
Il periodo precritico si conclude con la Dissertazione del '70, mentre il periodo critico inizia con l'elaborazione della filosofia kantiana, in cui Kant sviluppa un nuovo metodo per esaminare i problemi filosofici, sottoponendo tutto al "tribunale della ragione".
Kant evita il dogmatismo e lo scetticismo, adottando un punto di vista critico che esamina i limiti della ragione stessa. Cerca una conoscenza che sia accrescibile e universale/necessaria, scartando i giudizi analitici a priori dei razionalisti e i giudizi sintetici a posteriori degli empiristi.
I giudizi sintetici a priori sono una combinazione di materia e forma, non dipendono passivamente dai dati empirici né da principi interni senza riferimento all'esperienza. Sono trascendentali, organizzano l'esperienza senza derivare da essa.
La forma trascendentale non deriva dall'esperienza ma si limita ad essa, essendo il modo in cui il soggetto conoscente organizza l'esperienza. Essa è in rapporto con l'esperienza, superando sia il razionalismo che l'empirismo.