Zhuweiqiu
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Concetti Chiave

  • Kant sostiene che concetti come libero arbitrio, immortalità dell'anima ed esistenza di Dio, sebbene indimostrabili, supportano l'imperativo categorico in ambito pratico.
  • Il libero arbitrio è essenziale per la legge morale, poiché permette una vera scelta, fondamentale per spiegare l'esistenza del male fin dal Medioevo.
  • L'immortalità dell'anima giustifica il perseguimento continuo della virtù oltre la vita terrena, risolvendo il dualismo tra virtù e felicità.
  • L'esistenza di Dio garantisce la coincidenza tra virtù e felicità nell'aldilà, superando l'antinomia della Ragion Pratica.
  • Dio è visto come garante di uno stato di felicità perfetto e non raggiungibile sulla terra, risolvendo il dualismo tra ragione e istinti.

Kant - Presupposti degli Imperativi Categorici

Esistono diverse idee che, sebbene indimostrabili dal punto di vista teoretico (alcune sono noumeni) hanno uso regolativo per fini pratici e se vengono postulate l’imperativo categorico (legge morale) ha un supporto ulteriore:
libero arbitrio
immortalità dell’anima
esistenza di Dio

Il libero arbitrio è il presupposto fondamentale senza cui non si può pensare ad alcuna legge morale perché non ci si troverebbe mai di fronte a una vera scelta ma si sarebbe tutti necessitati; è importante fin dal Medioevo, epoca in cui era necessario postularlo per spiegarsi l’esistenza del male.


L’immortalità è importante perché Kant era consapevole che agendo secondo gli imperativi categorici, dovere per dovere, non si persegue la proprie felicità, e che dunque si viene a creare il dualismo virtù-felicità (seguire la ragione-seguire gli istinti) ma pensando a una conservazione del soggetto razionale dopo la morte del corpo si crede che i fini si potranno perseguire all’infinito e che dunque il nostro processo di perfezionamento non si ferma allo stato terrestre, che non è il massimo grado.
Il dualismo viene risolto dall’esistenza di Dio, poiché questi garantisce che nell’aldilà immaginario ci sarà una coincidenza tra virtù e felicità e si raggiungerà uno stato di felicità che non si sperimenta mai su questa terra. Dio pertanto permette il superamento dell’antinomia della Ragion Pratica, ossia il non conciliarsi di virtù e felicità.

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