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Concetti Chiave

  • Kant sostiene che la vera azione morale deve essere neutrale e svincolata da gratificazioni personali, dettata esclusivamente dal senso del dovere.
  • Per Kant, la felicità non è raggiungibile nel mondo terreno; essa deve essere concepita in un altro mondo, trascendente, attraverso i postulati della ragion pratica.
  • I postulati di Kant includono la libertà, l'immortalità dell'anima e l'esistenza di Dio, necessari per garantire la moralità e la felicità nell'aldilà.
  • La libertà, pur indimostrabile teoricamente, è indispensabile per la moralità e deve essere considerata un presupposto nel mondo pratico.
  • L'immortalità dell'anima e l'esistenza di Dio sono postulati come garanzie per la speranza di felicità in un'esistenza dopo la morte, dove la virtù sarà premiata.

Indice

  1. Le idee della ragion pratica
  2. La vera azione morale
  3. Felicità e ragione secondo Kant
  4. La società del dovere
  5. La dimensione cristiana e l'anima
  6. Postulati e metafisica
  7. Libertà e moralità
  8. Immortalità dell'anima e sommo bene

Le idee della ragion pratica

I postulati della ragion pratica: Kant dice che la ragione umana partorisce due idee. Dio e l’Anima. Quale è la ragione? Perché posso pensarlo?

La vera azione morale

La vera azione morale dice Kant deve essere neutrale, asettica, svincolata da ogni condizionamento. Quando facciamo una buona azione sentiamo un sentimento da auto gratificazione. Aiutare il prossimo è dettato dal dovere e non dal senso di auto gratificazione (se no significa che ho fatto questa azione solo per sentirmi bene, quindi non è più morale ma nemmeno immorale).

Felicità e ragione secondo Kant

Come conciliare quindi la felicità e la ragione? La persona che si sente apposto con se stessa non fa una azione morale. Praticamente dobbiamo mettere la felicità in un altro mondo, trascendente e in quest’ottica lui fa dei postulati alla ragion pratica. L’uomo va alla ricerca della felicità che non è riscontrabile su questo mondo, ma su un altro mondo. Kant parte dal presupposto che la felicità non sia raggiungibile per l’essere umano, come si evince dal fatto che soprattutto le buone persone che fanno del bene, ricevono tante ingiustizie e quindi infelicità. Dobbiamo quindi svincolare la morale dall’edonismo, ovvero la ricerca della felicità.

La società del dovere

Kant dice che bisogna creare una società dove il senso del dovere sia un qualcosa condividibile e praticabile da tutti. Il motivo per cui la ragione partorisce queste idee è che esse sono necessarie e con Dio viene fuori la sua formazione protestante, sostenendo che bisogna ipotizzare un Dio il quale è l’unico che abbia la facoltà di donarci la felicità sulla terra, tutto ciò in base al merito.

La dimensione cristiana e l'anima

Ciò quindi presuppone l’immortalità dell’anima. Quindi si ipotizza pure la necessità di un’anima che può essere graziata da Dio nell’aldilà. “Beati poveri perché nel regno dei cieli saranno premiati” (dimensione cristiana). Quindi analizzando ciò possiamo vedere un cambiamento nella mentalità di Kant che passa da un Kant considerato eretico e condannato per aver affermato che Dio è solo un idea, a una formazione più protestante.

Postulati e metafisica

Ritornando alla definizione di postulato: il termine indica una proposizione accolta senza dimostrazione ma lui intende i temi della metafisica, poiché il filosofo considera postulati, la libertà, l’immortalità dell’anime e l’esistenza di Dio.

Libertà e moralità

Nella critica della ragion pratica egli afferma che la libertà, se è indimostrabile sul piano teorico è invece indispensabile su quello pratico. Essa deve necessariamente essere supposta (postulata). Pertanto accanto al mondo fenomenico, Kant pone il mondo della moralità, che poggia sulla libertà.

Immortalità dell'anima e sommo bene

Quanto all’immortalità dell’anima , dice che, affinché il dovere morale sia compiutamente assolto, è necessario postulare che l’esistenza dell’essere razionale “continui all’infinito” ovvero che l’anima sia immortale.

Se è pur vero che in questa vita non si da felicità in cambio di virtù, tuttavia in un’esistenza dopo la morte Dio può garantire all’uomo virtuoso la meritata felicità. L’esistenza di Dio viene dunque postulata come unica garanzia possibile per la speranza e la prospettiva del sommo bene, perché solo l’onniscienza e onnipotenza di Dio possono garantire a tutti coloro che ne sono degni sia data la felicità.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le idee fondamentali che la ragione umana partorisce secondo Kant?
  2. Secondo Kant, la ragione umana partorisce le idee di Dio e dell'Anima, necessarie per la comprensione della moralità e della felicità.

  3. Come si concilia la felicità con la ragione nella filosofia di Kant?
  4. Kant sostiene che la felicità non è raggiungibile in questo mondo e deve essere considerata in un contesto trascendente, separando la morale dall'edonismo.

  5. Perché Kant ritiene necessaria l'immortalità dell'anima?
  6. Kant postula l'immortalità dell'anima per garantire che il dovere morale possa essere compiuto all'infinito, permettendo la possibilità di felicità meritata nell'aldilà.

  7. Qual è il ruolo di Dio nella concezione kantiana del sommo bene?
  8. Dio è postulato come l'unica garanzia possibile per la speranza del sommo bene, poiché solo la sua onniscienza e onnipotenza possono assicurare la felicità a coloro che ne sono degni.

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