Concetti Chiave
- Kant introduce tre postulati fondamentali per giustificare la moralità, legati alla realizzazione del bene sommo, che unisce virtù e felicità.
- Il postulato dell'esistenza di Dio è necessario per garantire una felicità proporzionata alla virtù e per dare senso all'impegno etico.
- L'immortalità dell'anima è postulata per consentire un progresso infinito verso il bene sommo, impossibile da raggiungere nella vita terrena.
- La libertà è un postulato essenziale, poiché senza autonomia e libero arbitrio l'imperativo morale perderebbe significato.
- Kant non intende dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio e dell'anima immortale, ma ne riconosce la necessità pratica per la moralità.
Indice
I postulati della moralità
Per dare ragione alla moralità Kant pone 3 postulati che, pur non essendo dimostrabili, devono essere ammessi come condizione della stessa esistenza e pensabilità della morale: l’argomentazione di Kant parte dall’analisi del bene sommo, che implica la realizzazione congiunta della virtù e della felicità, due dimensioni che nella vita terrena sono, secondo Kant, disgiunte.
Virtù e felicità secondo Kant
Infatti, chi agisce per dovere, quindi l’uomo virtuoso, deve superare i suoi impulsi e rinunciare a soddisfare i suoi bisogni e i suoi desideri immediati, cosa che gli darebbe la felicità. Difatti accade di osservare come le persone virtuose non sempre siano felici. Nonostante questo, nell’uomo permane l’insopprimibile esigenza di pensare che colui che agisce per dovere sia anche degno di felicità.
La necessità di Dio e dell'immortalità
La soluzione al problema risiede nel postulare un Dio che garantisca una felicità proporzionata alla virtù e un aldilà in cui sia possibile la realizzazione del bene sommo. Se infatti non esistesse tale possibilità, allora l’impegno etico sarebbe vano e la morale non avrebbe senso.
La morale, dunque, postula come sua esigenza l’esistenza di Dio.
Analogamente, si deve postulare anche l’immortalità dell’anima: dal momento che il bene sommo non può essere realizzato nella vita terrena, si deve ammettere che l’uomo disponga di un tempo infinito, dopo la morte, per progredire verso di esso. Con la dottrina dei postulati Kant non intende dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio e dell’anima immortale, ma soltanto riconoscerne la necessità pratica.
Vi è terzo essenziale postulato: quello della libertà. Senza presupporre l’esistenza dell’autonomia e della libera volontà, infatti, l’imperativo morale non avrebbe senso: se in me è inscritto l’imperativo categorico del dovere, è necessario che io possa realizzare ciò che esso ordina.
Domande da interrogazione
- Quali sono i tre postulati della moralità secondo Kant?
- Perché Kant ritiene necessaria l'esistenza di Dio per la moralità?
- Come si concilia la virtù con la felicità nella filosofia di Kant?
I tre postulati della moralità secondo Kant sono l'esistenza di Dio, l'immortalità dell'anima e la libertà. Questi sono necessari per dare senso alla morale e alla realizzazione del bene sommo.
Kant ritiene necessaria l'esistenza di Dio perché garantisce una felicità proporzionata alla virtù, permettendo la realizzazione del bene sommo in un aldilà, altrimenti l'impegno etico sarebbe vano.
Nella filosofia di Kant, la virtù e la felicità sono disgiunte nella vita terrena, ma l'uomo virtuoso è considerato degno di felicità. La realizzazione del bene sommo richiede l'immortalità dell'anima per progredire verso di esso dopo la morte.