Kant, Immanuel - Introduzione alla Critica della ragion pratica

La critica della ragion pura

La Critica delle ragion pura ha avuto un risultato negativo perché ha evidenziato il fatto che la metafisica non sia una scienza. L’opera permise però di illustrare i limiti delle facoltà conoscitive umane.

L'analisi della ragione pratica

Nonostante Kant sia arrivato alla conclusione che la ragione pura nel suo uso teoretico non sia in grado di conoscere il noumeno e di produrre conoscenza, l’uomo avverte l’esigenza e desidera andare oltre il fenomeno. Il filosofo decide così di analizzare la ragione pura nel suo uso pratico per capire perché l’uomo possieda questa tendenza. Innanzitutto si evince che la ragione miri alla libertà del volere, all’esistenza di Dio e all’immortalità dell’anima; sono infatti questi tre i postulati su cui si fonda la Critica della ragion pratica.

I tre interrogativi di Kant

Per lo più, Kant, era partito da tre interrogativi: Cosa possiamo conoscere? Cosa dobbiamo fare? Cosa possiamo sperare? Con la Critica della ragion pura Kant era riuscito a rispondere solamente alla prima, quindi, con quest’opera, cercherà di rispondere agli altri due interrogativi.

La moralità e il sapere

Andando a ribadire, nella Critica della ragion (pura) pratica Kant analizza come la ragione sia in grado da sé, nel suo uso pratico, a produrre una moralità; invece, nella Critica della ragion pura (teoretica) Kant analizza come la ragione sia in grado da sé, nel suo uso teoretico, a produrre un sapere (non è in grado).