Concetti Chiave
- Kant definisce l'estetica come la sensibilità, una forma di conoscenza preliminare, basata sull'etimologia greca di "aìsthesis", che si riferisce ai sensi.
- Le intuizioni di spazio e tempo sono forme a priori, intuizioni pure che precedono l'esperienza e sono imprescindibili per la conoscenza umana.
- Lo spazio è un'intuizione esterna che permette di capire che gli oggetti occupano uno spazio e sono in relazione tra loro con contiguità.
- Il tempo è un'intuizione interna, soggettiva, che diventa oggettiva solo attraverso convenzioni, come le unità di misura.
- I giudizi sintetici a priori spiegano il funzionamento della matematica e della fisica pura, collegando lo spazio alla geometria e il tempo all'aritmetica.
Indice
Origini della filosofia estetica
La filosofia estetica in quanto dottrina del bello e dei canoni estetici, dell’arte, nasce alla fine del ‘700, dunque successivamente a Kant: questo termine non veniva usato prima (infatti Platone parlando della sua concezione dell’arte non usa il termine “estetica”) ma vi ci si riferiva come “filosofia del bello”.
Kant e l'estetica
Kant è un purista del termine “estetica” in quanto si rifà alla sua etimologia greca, in quanto aìsthesis significa “che ha a che fare con i sensi”: qui parla dunque della sensibilità, forma di conoscenza preliminare.
Spazio e tempo secondo Kant
Studia come il soggetto lavori con la sensibilità in quanto slegata dall’esperienza, perché è una facoltà conoscitiva che lavora a priori e non quali sono gli oggetti della sensibilità (concetto di trascendente e trascendentale). Le sue forme a priori (perché si sta palando di Ragion pura: slegata dall’esperienza) sono spazio e tempo, soggettivi (perché dipendono dall’essere umano in quanto tale, non dal singolo) e intuitivi, cioè che vengono intuiti senza ragionamento e senza i quali sarebbe impossibile intuire che un oggetto occupa uno spazio. Precedono ogni tipo di esperienza e non sono concetti ragionati di cui si può dare una definizione; vedendo un oggetto si sa che questo occupa un spazio, senza sapere il motivo. Le intuizioni di spazio e tempo sono a priori, intuizioni pure (presupposti, slegati da ogni conoscenza) che servono a creare le intuizioni empiriche (tavolo).
Intuizioni pure e conoscenza
Lo spazio è un’intuizione esterna che consente di capire che le cose occupano uno spazio, e mette in relazione le cose con contiguità facendo intendere che sono tutte collegate l’una all’altra.
Il tempo è invece un’intuizione interna, ancora più soggettiva, in quanto il tempo diventa oggettivo solamente attraverso delle convenzioni a posteriori, ovvero le unità di misura, ma il tempo esisteva già prima dell’invenzione del secondo. E’ pienamente soggettivo, perché una stessa unità di tempo può sembrare più lunga o più breve.
Queste due forme a priori esistono prima di ogni forma di conoscenza, ma paradossalmente non esisterebbero senza il soggetto. Secondo Newton sono oggettive, ma per la conoscenza dell’uomo, secondo Kant, no: se questo non c’è, infatti, non ci sono nemmeno spazio e tempo che sono forme della sua sensibilità, che precede le impressioni (Hume, oggetto imprime in me qualcosa in seguito all’esperienza) che gli oggetti danno, che vengono recepite grazie a questa.
Sensibilità e fenomeno
Ribadisce all’interno dell’Estetica anche i confini entro cui si sta muovendo, in quanto la sensibilità (o sensitività) può riguardare solamente ciò che è percepibile attraverso i sensi, ossia il fenomeno. Si possono intuire a priori per mezzo di questa solamente gli oggetti come essi appaiono a noi.
Matematica e fisica pura
Il giudizio sintetico a priori serve per spiegare come funzionano la matematica e la fisica pure, e anche lo spazio e il tempo: dice che lo spazio è la forma pura della geometria, mentre il tempo dell’aritmetica.
L’aritmetica, come concetto di numero e numeri, per Kant dipende dalla forma a priori di tempo perché questa determina consequenzialità, il venire prima e il venire dopo.
La matematica pura come conoscenza sintetica a priori è possibile perché riguarda gli oggetti sensibili la cui intuizione empirica è frutto di un’intuizione pura (dello spazio e del tempo); (le intuizioni empiriche sono dunque oggetto della matematica).
Tra le domande della Critica della Ragion pura vi è anche “Come sono possibili la matematica e la fisica pura?” la risposta è “Grazie alle intuizioni pure di spazio e tempo”.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "estetica" secondo Kant?
- Quali sono le forme a priori secondo Kant e quale ruolo svolgono?
- Come Kant distingue tra spazio e tempo nelle sue intuizioni pure?
- In che modo le intuizioni pure di spazio e tempo rendono possibile la matematica e la fisica pura?
- Qual è la relazione tra intuizioni empiriche e intuizioni pure nella matematica secondo Kant?
Kant utilizza il termine "estetica" rifacendosi alla sua etimologia greca, aìsthesis, che significa "che ha a che fare con i sensi", riferendosi alla sensibilità come forma di conoscenza preliminare.
Le forme a priori secondo Kant sono lo spazio e il tempo, che sono soggettive e intuitive, e precedono ogni tipo di esperienza, permettendo di intuire che un oggetto occupa uno spazio.
Kant distingue lo spazio come un'intuizione esterna che consente di capire che le cose occupano uno spazio, mentre il tempo è un'intuizione interna, soggettiva, che diventa oggettiva solo attraverso convenzioni a posteriori.
Le intuizioni pure di spazio e tempo rendono possibile la matematica e la fisica pura perché lo spazio è la forma pura della geometria e il tempo dell'aritmetica, permettendo la conoscenza sintetica a priori.
Secondo Kant, la matematica pura come conoscenza sintetica a priori è possibile perché riguarda oggetti sensibili la cui intuizione empirica è frutto di un'intuizione pura dello spazio e del tempo.