Concetti Chiave
- Kant critica la dimostrazione ontologica dell'esistenza di Dio, sostenendo che si basa su errori logici e non garantisce certezza.
- Pur essendo religioso, Kant afferma che la metafisica non può essere oggetto di scienza e che le idee metafisiche sono regolative.
- Kant introduce il concetto di postulato, accettando temporaneamente l'esistenza di Dio come condizione per altre tesi dimostrate.
- La morale kantiana presuppone l'esistenza di un sommo bene, un criterio di verità che giustifica il comportamento virtuoso non garantendo la felicità.
- Kant vede Dio come una condizione per l'azione morale, raggiunto attraverso la condotta morale piuttosto che prove razionali.
Indice
Critica alla dimostrazione di Dio
La dimostrazione dell'esistenza di Dio, dice Kant, si basa su errori logici. Sant'Anselmo aveva teorizzato che Dio è ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore dunque non può non avere l'esistenza, quindi esiste. Kant critica questa prova dicendo che l'errore discende dal fatto di di avere costruito un ragionamento che logicamente fila, che indica la possibilità logica che esita, ma dal dire che è possibile logicamente non discende che sia certo. Tutte queste prove sottintendono lo stesso difetto, passano dal piano logico a quello ontologico. Sostenere che ci sia un ordinatore in quanto il mondo ordinato, logicamente è possibile ma non è detto. Logicamente possiamo dire che Dio esista ma non ne abbiamo la certezza.
Kant e la scienza della metafisica
Kant era molto religioso ma non dava per vere le proprie credenze religiose. Sostiene che non si possa avere scienza della metafisica e quindi in particolare di Dio perché le idee metafisiche non sono scientifiche ma regolative, regolano la vita di ognuno di noi. Dopo aver teorizzato che delle idee metafisiche non si possa avere scienza, Kant aggiunge che tuttavia posso postulare che Dio esista. La parola postulato deriva dal linguaggio matematico e indica una tesi che non sono in grado di dimostrare ma che chiedo temporaneamente di accettare come condizione di altre tesi che ho già dimostrato. Non posso dire e dimostrare che Dio esiste però ho bisogno di postulare che esista una verità, un criterio in base al quale chi si è comportato male verrà smascherato e la verità trionferà.
Antinomie della ragione
Nell'ultima parte della Critica della Ragion Pratica Kant prende in considerazione le antinomie della ragione, e in particolare l'antinomia tra virtù e felicità. Non è detto che l'agire virtuoso permetta di raggiungere la felicità e che chi è felice agisca virtuosamente. Dinnanzi a questa antinomia presuppone l'esistenza di un sommo bene nel quale virtù e felicità coincidono, che non premierà chi si è comportato virtuosamente o punirà chi si è comportato male. è semplicemente un criterio di verità che devo supporre esistere alla luce del quale qualcuno si è comportato bene e qualcun'altro male. Devo poter credere che sia così, altrimenti perché andare avanti? L'esistenza di un sommo bene è una condizione della legge morale, non è dimostrato scientificamente ma solo postulato. Le prove che ci sia un senso non le abbiamo, ma che senso avrebbe agire bene visto che non è detto che sarò felice?
Dio e la condotta morale
Kant dice una cosa difficile da capire perché la motivazione la trovi dentro di te, è un comando che l'uomo sente dentro di sé ed è qui che l'uomo trova Dio. Trovi Dio con la tua condotta morale, non in virtù di prove razionali dell'esistenza di Dio. Dio è condizione di possibilità della mia vita morale, colui che da' un senso all'agire morale. Infondo a tutto questo devo ipotizzare l'esistenza di Dio, un criterio di verità alla luce del quale il mio sacrificio ha un senso. Sicché Dio in Kant lo incontri strada facendo come condizione di possibilità dell'azione morale. Perché la legge morale abbia un senso devo supporre l'esistenza di un criterio di verità alla luce del quale alla mia virtù corrisponda felicità.
Immortalità dell'anima e libertà
Kant giunge a Dio non per via teoretica ma per via etica, così come giunge a teorizzare l'immortalità dell'anima, come tendenza infinita da parte dell'uomo al raggiungimento del perfezionamento morale. Ognuno di noi è destinato alla santità, al perfetto raggiungimento della perfezione. Dice anche che devo supporre che l'uomo sia libero. La tesi della libertà come postulato è condizione di possibilità della legge morale.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Kant alla dimostrazione dell'esistenza di Dio di Sant'Anselmo?
- Come Kant giustifica la necessità di postulare l'esistenza di Dio?
- Qual è l'antinomia che Kant discute nella Critica della Ragion Pratica?
- In che modo Kant collega Dio alla condotta morale?
- Qual è il ruolo della libertà nella filosofia morale di Kant?
Kant critica la dimostrazione di Sant'Anselmo sostenendo che si basa su errori logici, passando dal piano logico a quello ontologico senza certezza.
Kant giustifica la necessità di postulare l'esistenza di Dio come un criterio di verità che dà senso all'agire morale, anche se non può essere dimostrato scientificamente.
Kant discute l'antinomia tra virtù e felicità, sostenendo che non è garantito che l'agire virtuoso porti alla felicità o che chi è felice agisca virtuosamente.
Kant collega Dio alla condotta morale come condizione di possibilità della vita morale, trovando Dio attraverso la propria condotta morale piuttosto che tramite prove razionali.
La libertà è un postulato essenziale per la legge morale, poiché è condizione di possibilità per l'agire morale e il perfezionamento dell'uomo.