Concetti Chiave
- La dialettica kantiana è l'attività della ragione che tenta di unificare le conoscenze parziali in un insieme armonico, ma rischia di cadere in contraddizioni.
- Kant definisce la dialettica come un processo che oltrepassa l'esperienza sensoriale per esplorare la metafisica di anima, universo e Dio.
- L'aggettivo "trascendentale" in Kant indica che la ragione opera tramite idee pure a priori, come anima, universo, e Dio.
- Secondo Kant, pur riconoscendo i fenomeni sensoriali, l'intelletto ammette l'esistenza di cose in sé, anche se non conosciute nella loro essenza.
- La rappresentazione di noumeni è considerata da Kant non solo legittima ma inevitabile, poiché si fonda sui fenomeni sensoriali.
La dialettica secondo Kant
Dialettica, ossia sofistica, è chiamata da Kant l'attività della ragione che, oltrepassando l'esperienza, pretende di conoscere la metafisica (anima, universo, Dio) nel tentativo di unificare in un tutto armonico che le conoscenze parziali dell'intelletto, e , nella sua illusione, cade in ragionamenti contraddittori. Anche in questo grado di conoscenza l'aggettivo trascendentale significa che la ragione (la facoltà di cui si parla in questa ultima parte della Critica della ragion pura) opera mediante forme pure a priori (o idee): anima, universo Dio.
Il concetto di fenomeni e noumeni
Scrive Kant nei "Prolegomeni ad ogni futura metafisica": "Quando noi consideriamo gli oggetti dei sensi come puri fenomeni, ammettiamo con questo nello stesso tempo che ad essi sta a fondamento una cosa in sé, quantunque noi non la conosciamo come è costituita in sé, ma ne conosciamo solo il fenomeno, ossia il modo con cui questo ignoto qualcosa impressiona in nostri sensi. L'intelletto quindi, per il fatto stesso che ammette i fenomeni, ammette che l'esistenza di cose in sé, e pertanto noi possiamo dire che la rappresentazione di questi esseri che stanno a fondamento dei fenomeni e cioè la rappresentazione di puri esseri intelligibili (noumeni) non solo è legittima, ma è inevitabile.