Concetti Chiave
- Il criticismo kantiano si basa sull'autogiudizio della ragione, analizzando le capacità e i limiti dell'intelletto umano.
- Kant vede l'illuminismo come una fase di emancipazione della ragione, portando l'uomo a usare autonomamente la ragione per nuove conoscenze.
- La rivoluzione copernicana del pensiero di Kant inverte il rapporto tra soggetto e oggetto, focalizzandosi sull'attività del soggetto nella conoscenza.
- Kant sostiene che la realtà deve adattarsi alle facoltà umane, analogamente a come Copernico ha centrato l'attenzione sul sole in astronomia.
- La conoscenza è considerata sintetica da Kant, poiché è costruita dal soggetto ma necessita di dati provenienti dall'esperienza.
Criticismo kantiano
Il termine criticismo deriva da crino che significa giudico, infatti il termine fu attribuito anche a Locke che aveva cercato di capire quali fossero le capacità e i limiti dell’intelletto umano: è come se la ragione si esaminasse e auto-giudicasse.
Kant, pur non essendo illuminista del tutto, si riteneva tale e credeva che l’illuminismo fosse l’uscita dalla condizione di minorità; nel senso che, fino a quel momento, la ragione non era stata usata adeguatamente.
Rivoluzione copernicana del pensiero
Kant ribalta i rapporti fra soggetto e oggetto, ponendo l’attenzione sul soggetto. Infatti, se tradizionalmente si riteneva che fosse la mente a doversi adeguare alla realtà, ricevendo passivamente i dati dall’esperienza, Kant ritiene che sia la realtà, nell’atto conoscitivo, a doversi adeguare alle facoltà umane attraverso le quali è percepita e ordinata. Kant afferma di aver operato in filosofia una rivoluzione analoga a quella di Copernico in astronomia: come Copernico ha posto l’attenzione sul sole, così Kant ha posto l’attenzione sul soggetto riconoscendo il suo ruolo attivo e non passivo nei confronti dell’oggetto: il soggetto elabora i dati provenienti dall’esperienza attraverso le forme a priori, che possono essere paragonate ai programmi di un computer. Nonostante sia il soggetto a costruire la conoscenza, quest’ultima è sempre sintetica perché, essendo un composto, necessita di un dato proveniente dall’esperienza.