Concetti Chiave
- Il criticismo kantiano stabilisce i limiti entro cui la ragione può operare, basandosi sull'esperienza come confine oggettivo.
- Kant contrappone il criticismo al dogmatismo, rifiutando posizioni come il dogmatismo religioso che mancano di supporto esperienziale.
- La filosofia kantiana è descritta come una "filosofia del finito", poiché esplora un universo limitato dai confini della ragione.
- Per Kant, un giudizio implica l'aggiunta di un predicato al soggetto, e questi giudizi assumono una dimensione spazio-temporale universale.
- Kant distingue tra giudizi sintetici a priori, analitici a priori e analitici a posteriori, che variano per il loro rapporto con l'esperienza e l'universalità.
Il criticismo kantiano
Il criticismo consiste nello stabilire gli orizzonti entro i quali la ragione può estendersi, i quali vengono delineati dall'esperienza; mentre il "giudicare" consiste nello stabilire un criterio di comparazione. L'esperienza è ciò che si può effettivamente conoscere e viene considerata oggettiva. Dunque, con il criticismo si identificano gli ambiti entro i quali la ragione assume validità, e l'esperienza ne diviene il limite oggettivo.
In definitiva, per Kant, la ragione è valida solo nell'ambito dei criteri oggettivi, e si oppone al dogmatismo. A proposito di quanto appena espresso, Kant rifiuta, ad esempio, il dogmatismo religioso, in quanto non implica la prova dell'esperienza.Con Kant, si arriva a parlare di "filosofia del finito, del limite", proprio in quanto prende forma all'interno di un universo limitato. Kant, inoltre, precisa che: nel momento in cui i limiti della ragione vengono superati, si finisce nel campo della soggettività.
Per Kant, il termine "giudizio", significa che il predicato aggiunge qualcosa al soggetto. I giudizi sono di tipo oggettivo, e vengono espressi nella "dimensione spazio-temporale", la quale ha in sé la caratteristica dell'universalità e anticipa l'esperienza. Esistono tre tipologie di giudizi: giudizi sintetici a priori, giudizi analitici a priori, giudizi analitici a posteriori. I giudizi sintetici a priori sono le verità, i pilastri necessari alla scienza (per tale motivo, si possono definire anche giudizi scientifici) Nei giudizi analitici a priori si fa riferimento ai "corpi estesi", e si tratta di corpi la cui caratteristica rappresenta la loro dimensione (in questo caso l'estensione). Nei giudizi analitici a posteriori si fa riferimento ai "corpi pesanti", le quali caratteristiche si possono constatare solo attraverso l'esperienza.