Concetti Chiave
- Kant argues for a comprehensive reexamination of the structure and validity of knowledge, distinguishing between scientific and metaphysical knowledge.
- He accepts metaphysical skepticism but rejects Hume's scientific skepticism, proposing that human knowledge can be universal and necessary while being rooted in experience.
- Kant introduces synthetic a priori judgments as the backbone of science, combining universal necessity with experiential knowledge to expand understanding.
- Space and time are forms a priori in the human mind that structure chaotic sensory impressions, leading to a "Copernican revolution" in how we perceive reality.
- Knowledge is derived from the interplay of sensitivity, intellect, and reason, with each faculty playing a distinct role in shaping our understanding of phenomena versus things-in-themselves.
Indice
Divisione del sapere
Al tempo di Kant il sapere era diviso in due discipline: scienza (matematica e fisica) e metafisica.
Importanza della metafisica
La metafisica è sempre stata la più importante di tutte le conoscenze, ma questa importanza è stata persa perché essa non può dare un fondamento reale e scientifico sulle cose. La scienza, pur limitata, permette di avere una conoscenza certa.
Secondo Kant c'è bisogno di un riesame globale della struttura e della validità della conoscenza. Kant respinge lo scetticismo scientifico di Hume ma accetta lo scetticismo metafisico.
La metafisica può essere intesa come una disposizione naturale dell'uomo, che non può essere eliminata e lo spinge oltre i confini naturali. L'uomo è portato a chiedersi che cosa sia l'anima, il mondo e Dio.
Tuttavia siccome matematica e fisica sono delle conoscenze date, come sono possibili?
Domande fondamentali di Kant
Kant si pone quattro domande: com'è possibile la matematica pura? Com'è possibile la fisica pura? Com'è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale? Com'è possibile la metafisica in quanto disposizione naturale?
La metafisica non è una cosa certa perché si è trasformata in una disputa tra filosofi che non ha portato a nulla.
Scetticismo e causalità
Kant si chiede, dopo aver individuato il fondamento della matematica e della fisica, se la metafisica possa essere considerata una scienza. Egli parte dallo scetticismo di Hume e lo ringrazia perché lo ha fatto uscire dal sonno dogmatico mostrando che il principio di causalità non ha un fondamento scientifico ma deriva da una credenza soggettiva e dall'abitudine.
Hume sostiene che la matematica è formata da proposizioni che esprimono relazioni tra idee sono universali e necessarie, ovvero le diamo per certe senza giustificarle, ma non accrescono la conoscenza che noi abbiamo del mondo esterno. La fisica invece si fonda su qualcosa che deriva dall'esperienza ma non è certa, solo probabile. Kant parte da questa idea per formulare il suo ragionamento. Hume si è arenato in un vicolo cieco perché da un lato la matematica è una conoscenza certa che non accresce il mio sapere, dall'altro c'è la fisica che accresce il mio sapere ma è solo probabile. Per Kant la conoscenza umana può essere da un lato universale e necessaria ma anche fondata sull'esperienza e quindi è possibile accrescerla. La scienza presuppone quindi alcuni principi immutabili detti giudizi sintetici a priori. Essi sono giudizi sintetici a priori: giudizi perché sono l'unione di un soggetto con un predicato, sintetici perché il predicato arricchisce il soggetto. A priori perché non possono derivare dall'esperienza.
Giudizi sintetici a priori
Per Kant esistono tre tipi di giudizi: sintetici a priori (fecondi e appartenenti alla scienza), analitici a priori e sintetici a posteriori (entrambi si combinano e danno origine ai giudizi sintetici a posteriori). Però vengono scartati perché i giudizi analitici a priori sono fondati su qualcosa di universale e necessario e non derivano dall'esperienza però sono analitici, cioè il predicato non arricchisce il soggetto quindi è infecondo. Altrettanto i giudizi sintetici a posteriori sono infecondi perché pur aggiungendo qualcosa al soggetto derivano dall'esperienza e non sono universali e necessari.
Invece i principi della scienza sono sintetici perché ampliano la conoscenza ma sono a priori perché non derivano dalla conoscenza e sono certi.
I giudizi analitici a priori si rifanno a Cartesio (idee innate), mentre per i giudizi sintetici a posteriori si rifanno alla tradizione empiristica. Kant supera entrambi perché contro il razionalismo dice che la scienza derivi dall'esperienza, e contro l'empirismo ritiene che alla base dell'esperienza ci siano dei principi che non derivano dall'esperienza stessa.
Quindi la scienza è data da esperienza e principi sintetici a priori, che rappresentano la spina dorsale della scienza rendendola certa e stabile.
Se questi giudizi sintetici a priori non derivano dall'esperienza, da dove derivano? Provengono dalla nostra ragione.
Kant dice che la nostra conoscenza è data da sintesi di materia (molteplicità caotica delle impressioni sensibili) e forma (modalità con cui la nostra mente ordina tali impressioni), cioè di un elemento a posteriori e di un elemento a priori. La nostra mente filtra i dati che provengono dall'esperienza attraverso delle forme innate comuni a tutti gli uomini. Sono a priori rispetto all'esperienza e sono universali e necessarie.
Nella nostra mente come forme a priori esistono spazio, tempo e le dodici categorie.
Rivoluzione copernicana di Kant
Kant opera una rivoluzione copernicana perché si ribaltano i rapporti tra soggetto e oggetto: non è più la mente umana a modellarsi sulla realtà ma è la realtà a modellarsi sulle forme a priori della mente umana. Kant distingue poi tra fenomeno e cosa in sé: il fenomeno è la realtà che ci appare attraverso le forme a priori, non è un'illusione, ma un'esperienza reale a patto che ci sia un soggetto che lo percepisca, mentre la cosa in sé è la realtà indipendentemente da chi la percepisce.
Facoltà conoscitive
Ci sono tre facoltà conoscitive: sensibilità, intelletto e ragione, perché la nostra conoscenza scaturisce dai sensi, va nell'intelletto e viene immagazzinata nella ragione. La sensibilità è la percezione intuitiva attraverso le forme di spazio e tempo; l'intelletto è la facoltà di pensare i dati sensibili mediante i concetti puri o le categorie; la ragione è quella facoltà che va oltre l'esperienza e spiega globalmente che cos'è la realtà mediante le idee di anima, mondo e Dio.
Domande da interrogazione
- Qual era la divisione del sapere al tempo di Kant?
- Perché Kant ritiene necessaria una revisione della conoscenza?
- Qual è il ruolo dei giudizi sintetici a priori nella scienza secondo Kant?
- Come Kant descrive la relazione tra soggetto e oggetto nella conoscenza?
- Quali sono le tre facoltà conoscitive secondo Kant?
Al tempo di Kant, il sapere era diviso in due discipline principali: scienza (matematica e fisica) e metafisica.
Kant ritiene necessaria una revisione della conoscenza per esaminare la struttura e la validità della conoscenza stessa, accettando lo scetticismo metafisico ma respingendo quello scientifico.
I giudizi sintetici a priori sono fondamentali nella scienza perché ampliano la conoscenza e sono certi, non derivando dall'esperienza ma dalla ragione.
Kant descrive la relazione tra soggetto e oggetto come una rivoluzione copernicana, dove la realtà si modella sulle forme a priori della mente umana, non viceversa.
Le tre facoltà conoscitive secondo Kant sono la sensibilità, l'intelletto e la ragione, che insieme contribuiscono alla formazione della conoscenza.