ale.vettorel97
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Concetti Chiave

  • La "Critica del giudizio" di Kant distingue tra giudizi determinanti dell'intelletto e giudizi riflettenti del sentimento.
  • I giudizi estetici sono contemplativi e disinteressati, valutando la rappresentazione e il piacere che essa suscita.
  • La bellezza è percepita dal soggetto e non risiede negli oggetti stessi, basandosi su un senso comune di unità e finalità.
  • Kant distingue il "bello" dal "sublime", quest'ultimo associato a sentimenti di illimitato di fronte alla grandezza o potenza della natura.
  • Il giudizio teleologico riguarda l'esigenza di vedere un fine nel mondo organico, influenzando l'idea di Dio come causa finale.

La "Critica del giudizio" di Immanuel Kant analizza la facoltà del giudizio ,da lui considerato il sentimento attraverso cui l'uomo fa esperienza con la realtà. All'inizio dell'opera effettua una precisazione sulla distinzione dei giudizi dell'intelletto da quelli del sentimento chiamando i primi giudizi determinanti,i quali determinano l'oggetto fenomenico unificando il molteplice attraverso le categorie dell'intelletto; e i secondi giudizi riflettenti i quali si limitano a riflettere sull'oggetto preso in esame interpretandolo in base al principio di finalità e si dividono in due tipi: giudizi estetici che praticamente rispondo alla domanda "mi piace o non mi piace?" e giudizi teleologici che riflettendo sulla natura colgono un ordine finalistico rispondente agli interessi dell'uomo.

Indice

  1. Distinzione tra giudizi estetici e teleologici
  2. Concetto di bellezza e sublime
  3. Giudizio teleologico e teologia

Distinzione tra giudizi estetici e teleologici

I giudizi estetici,sono puramente contemplativi e disinteressati perché non riguardano l'oggetto in se,bensì la sua rappresentazione e il piacere che esso suscita rispondendo,come già detto,alla domanda "mi piace o non mi piace?". Inoltre essi esigono l'universalità che è fondata sul senso comune,il quale coglie l'accordo tra l'immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità.

Concetto di bellezza e sublime

La bellezza quindi non è nelle cose ma nel soggetto che la percepisce. Distinzione ben netta è presente fra il "bello e il sublime": il primo è già stato trattato; il secondo invece secondo Kant è un sentimento di illimitato che nasce in noi quando ci troviamo di fronte a qualcosa di immenso o a noi superiore. Il sublime si distingue in sublime matematico e sublime dinamico: il primo ha per oggetto la "grandezza della natura" il secondo la "potenza della natura" da cui derivano il senso della limitatezza e dell'impotenza umana di fronte all'immensità dell'universo e la consapevolezza della superiorità spirituale dell'uomo in grado di elevarsi al di sopra della natura.

Giudizio teleologico e teologia

Il giudizio teleologico invece deriva dall'esigenza del soggetto di voler supporre la presenza di un fine intrinseco nel mondo organico. Dalla teleologia infatti nasce la teologia ovvero l'idea di "Dio come causa finale".

Domande da interrogazione

  1. Qual è la distinzione principale tra i giudizi determinanti e i giudizi riflettenti secondo Kant?
  2. I giudizi determinanti unificano il molteplice attraverso le categorie dell'intelletto, mentre i giudizi riflettenti interpretano l'oggetto in base al principio di finalità, suddividendosi in giudizi estetici e teleologici.

  3. Come Kant definisce il concetto di "bello" e "sublime"?
  4. Il "bello" è un giudizio estetico basato sulla rappresentazione e il piacere disinteressato, mentre il "sublime" è un sentimento di illimitato che si manifesta di fronte a qualcosa di immenso, distinguendosi in sublime matematico e dinamico.

  5. Qual è il ruolo del giudizio teleologico nella "Critica del giudizio"?
  6. Il giudizio teleologico risponde all'esigenza del soggetto di supporre un fine intrinseco nel mondo organico, portando all'idea di "Dio come causa finale".

Domande e risposte

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