Concetti Chiave
- Kant sostiene che le intuizioni empiriche derivano dall'applicazione di spazio e tempo ai dati sensoriali, con la categoria di causa applicata universalmente.
- Tutti gli esseri umani condividono una struttura a priori della mente, che giustifica la certezza delle conoscenze rispetto allo scetticismo di Hume.
- Le categorie mentali, unificate dall'Io-penso, permettono la conoscenza fenomenica, ma non possono trascendere l'esperienza.
- L'Io-penso è una funzione unificante della conoscenza, identica in tutti, ma non una sostanza, distinguendosi da altre forme di "io".
- Le categorie forniscono una conoscenza valida solo nell'ambito dell'esperienza scientifica, con la metafisica situata al di là di essa.
Indice
La percezione secondo Kant
Secondo Kant quando una biglia colpisce un’altra biglia noi riceviamo un dato informe, a cui applichiamo spazio e tempo, quindi si formano le intuizioni empiriche.
La struttura a priori della mente
Tutti gli esseri umani, di fronte a queste intuizioni empiriche, applicano la categoria di causa. Quindi l’universalità e la necessità derivano dal fatto che tutti hanno la stessa struttura a priori della mente.
Noi sappiamo che nel mondo ci sono le sostanze perché tutti hanno la stessa struttura a priori e tutti applicano la categoria sostanza. Kant è quindi convinto di aver superato la scetticismo di Hume, perché non è più una credenza, ma una certezza, perché appartiene alla struttura a priori della mente.
Le categorie e l'io-penso
Le categorie sono 12, sono unificate dall’Io-penso o Io-trascendentale, che è la funzione che tiene insieme le categorie, dunque le conoscenze, ma non è una sostanza, ma è la funzione unificante della conoscenza. L’io-penso è identico in tutti gli uomini, è la struttura trascendentale della mente. [Secondo Kant ci sono anche: l’io-variopinto, ovvero lo stato attuale della mia conoscenza, dunque muta continuamente; l’io psicologico, la mia personalità, sempre la stessa, ma diversa da quella degli altri, può essere definito anche come tutta la sequenza dell’io-variopinto; l’io trascendentale è mio, sta in me, non è identico a quello di tutti gli altri; persona, io in quanto è imputabile, soggetto moralmente responsabile.]
Conoscenza fenomenica e limiti dell'esperienza
Le categorie danno una conoscenza valida (universale e necessaria), ma fenomenica; funzionano nell’ambito dell’esperienza, se gli diamo intuizioni empiriche su cui applicarsi, altrimenti sono vuote. Ciò significa che non si può andare oltre l’esperienza. L’esperienza è l’ambito della scienza, oltre c’è l’ambito della metafisica (isola-oceano).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo delle categorie nella percezione secondo Kant?
- Come Kant supera lo scetticismo di Hume riguardo alla conoscenza?
- Quali sono i limiti della conoscenza secondo Kant?
Le categorie, come la causa e la sostanza, sono applicate alle intuizioni empiriche per formare la conoscenza fenomenica, grazie alla struttura a priori della mente.
Kant supera lo scetticismo di Hume affermando che la certezza della conoscenza deriva dalla struttura a priori della mente, che è universale e necessaria.
La conoscenza è fenomenica e limitata all'esperienza; le categorie sono valide solo se applicate a intuizioni empiriche, altrimenti restano vuote, e non si può andare oltre l'esperienza.