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Concetti Chiave

  • Kant sostiene che le intuizioni empiriche derivano dall'applicazione di spazio e tempo ai dati sensoriali, con la categoria di causa applicata universalmente.
  • Tutti gli esseri umani condividono una struttura a priori della mente, che giustifica la certezza delle conoscenze rispetto allo scetticismo di Hume.
  • Le categorie mentali, unificate dall'Io-penso, permettono la conoscenza fenomenica, ma non possono trascendere l'esperienza.
  • L'Io-penso è una funzione unificante della conoscenza, identica in tutti, ma non una sostanza, distinguendosi da altre forme di "io".
  • Le categorie forniscono una conoscenza valida solo nell'ambito dell'esperienza scientifica, con la metafisica situata al di là di essa.

Indice

  1. La percezione secondo Kant
  2. La struttura a priori della mente
  3. Le categorie e l'io-penso
  4. Conoscenza fenomenica e limiti dell'esperienza

La percezione secondo Kant

Secondo Kant quando una biglia colpisce un’altra biglia noi riceviamo un dato informe, a cui applichiamo spazio e tempo, quindi si formano le intuizioni empiriche.

La struttura a priori della mente

Tutti gli esseri umani, di fronte a queste intuizioni empiriche, applicano la categoria di causa. Quindi l’universalità e la necessità derivano dal fatto che tutti hanno la stessa struttura a priori della mente.

Noi sappiamo che nel mondo ci sono le sostanze perché tutti hanno la stessa struttura a priori e tutti applicano la categoria sostanza. Kant è quindi convinto di aver superato la scetticismo di Hume, perché non è più una credenza, ma una certezza, perché appartiene alla struttura a priori della mente.

Le categorie e l'io-penso

Le categorie sono 12, sono unificate dall’Io-penso o Io-trascendentale, che è la funzione che tiene insieme le categorie, dunque le conoscenze, ma non è una sostanza, ma è la funzione unificante della conoscenza. L’io-penso è identico in tutti gli uomini, è la struttura trascendentale della mente. [Secondo Kant ci sono anche: l’io-variopinto, ovvero lo stato attuale della mia conoscenza, dunque muta continuamente; l’io psicologico, la mia personalità, sempre la stessa, ma diversa da quella degli altri, può essere definito anche come tutta la sequenza dell’io-variopinto; l’io trascendentale è mio, sta in me, non è identico a quello di tutti gli altri; persona, io in quanto è imputabile, soggetto moralmente responsabile.]

Conoscenza fenomenica e limiti dell'esperienza

Le categorie danno una conoscenza valida (universale e necessaria), ma fenomenica; funzionano nell’ambito dell’esperienza, se gli diamo intuizioni empiriche su cui applicarsi, altrimenti sono vuote. Ciò significa che non si può andare oltre l’esperienza. L’esperienza è l’ambito della scienza, oltre c’è l’ambito della metafisica (isola-oceano).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle categorie nella percezione secondo Kant?
  2. Le categorie, come la causa e la sostanza, sono applicate alle intuizioni empiriche per formare la conoscenza fenomenica, grazie alla struttura a priori della mente.

  3. Come Kant supera lo scetticismo di Hume riguardo alla conoscenza?
  4. Kant supera lo scetticismo di Hume affermando che la certezza della conoscenza deriva dalla struttura a priori della mente, che è universale e necessaria.

  5. Quali sono i limiti della conoscenza secondo Kant?
  6. La conoscenza è fenomenica e limitata all'esperienza; le categorie sono valide solo se applicate a intuizioni empiriche, altrimenti restano vuote, e non si può andare oltre l'esperienza.

Domande e risposte

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