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Immanuel Kant
Ultimo degli illuministi, primo dei romantici
La vita
Nato nel 1724 a Konigsberg in Prussia Orientale (poi inglobata nella Germania)
Crede nel pietismo (religione del cuore): religione naturale, universale e razionale nata in Germania con Spener; crede in Dio, nell’anima e nell’immortalità dell’anima. Si basa sul rigore morale, che viene da dentro di noi.
Non viaggia, studia nell’università della sua città filosofia, teologia e matematica
Nel 1755 divenne professore ordinario di logica e metafisica
Muore nel 1804 per demenza senile e fa scrivere sulla sua tomba “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” (presa dalla Critica alla ragion pratica)
Opere
Possono essere suddivise in due periodi:
Periodo precritico: scrive di vari argomenti come la fisica, la matematica, la scienza, la cosmologia; ha un interesse più naturalistico ed ottimistico
Periodo critico:
- Critica della ragion pura (1781): prima opera critica, parla del problema conoscitivo, dei suoi limiti e di come si possono “superare”
- Critica della ragion pratica (1788): parla del problema morale, è ravvisabile una forte influenza del pietismo
- Critica del giudizio (1790): parla del bello, del sublime e del sentimento (si avvicina a temi romantici)
Altre opere importanti: Prolegomeni (1783), spiegazione Critica della ragion pura; La religione entro i limiti della sola ragione (1793); Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?; Per la pace perpetua (1795), opera politica, rivalutata oggi.
La dissertazione (1770): rappresenta il periodo di passaggio dal primo al secondo; nel 1769 Kant afferma “L’anno ‘69 mi ha portato una gran luce” poiché leggendo Hume si è risvegliato dal “sonno dogmatico” (la ragione)
Criticismo come filosofia del limite
Criticismo: è il pensiero proprio di Kant poiché sostiene che alla base della filosofia debba esserci la critica, che deriva dal greco krino e significa “giudico”, “valuto”
Criticare significa, infatti, interrogarsi circa il fondamento di determinate esperienze umane chiarendone la possibilità (le condizioni che ne consentono l'esistenza), la validità (i titoli di legittimità e non legittimità che le caratterizzano) e i limiti (i loro confini di validità)
Filosofia del limite (supera le colonne d’Ercole dell’umano): con questa espressione si designa lo spirito proprio della teoria kantiana che risulta impegnata a stabilire il carattere condizionato delle possibilità umane
Criticismo ≠ scetticismo
La filosofia di Kant si distingue dall’empirismo poiché spinge più a fondo l’analisi critica
Per Kant i limiti della ragione coincidono con quelli dell’uomo
Teoria kantiana dei giudizi
Giudizi analitici a priori:
- Infecondi, sterili (analitici): il predicato non dice niente di nuovo rispetto al soggetto (“il corpo è esteso”)
- Universali e necessari (a priori): non derivano dall’esperienza (idee innate)
- Simboleggiano la concezione razionalistica e deduttivistica della scienza, il cui limite è il dogmatismo
Giudizi sintetici a posteriori:
- Fecondi, estensivi (sintetici): il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto (“il corpo è pesante”)
- Soggettivi e non necessari (a posteriori): derivano dall’esperienza
- Simboleggiano la concezione empiristica e induttivistica della scienza, il cui limite è lo scetticismo
Giudizi sintetici a priori:
- Fecondi, estensivi (sintetici): il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto
- Universali e necessari (a priori): non derivano dall’esperienza e non hanno bisogno di convalide empiriche, sono valide per tutti e possono essere riempite dall’esperienza
- Simboleggiano la concezione criticistica della scienza (di Kant)
Critica della ragion pura
Critica: base della filosofia di Kant (criticismo).
Ragion: strumento che serve per la critica, è il 3° grado del conoscere
Pura: studia le forme pure o a priori (spazio e tempo, 12 categorie, io penso, 3 idee)
Parti dell’opera
Gradi di conoscenza
Conoscenza
contenuto + forme a priori
(esperienza) (universali)
Domande che si pone
Estetica trascendentale
1°: sensibilità
(mezzo:sensi)
Esperienza + spazio, tempo
La matematica è una scienza? Sì (Fenomeno)
Analitica trascendentale
2°: intelletto
(mezzo:intuito)
12 categorie
(“Io penso”)
La fisica è una scienza? Sì (Fenomeno)
Dialettica trascendentale
3°: ragione
(mezzo: ragione)
+ 3 idee
- anima
- universo
- Dio
La metafisica è una scienza? No, ma esigenza dell’essere umano (Noumeno)
Contenuto/Materia: è individuale, quindi relativo; è “il determinabile in generale”, ovvero la molteplicità caotica e mutevole delle impressioni sensibili, che provengono dall’esperienza.
Forme a priori: è l’insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente ordina la materia sensibile; universali, soggettive (del soggetto) e necessarie
Fenomeno (isola): da “fainomai”= “ciò che appare”; si può conoscere ed è oggetto delle scienze. L’oggetto della conoscenza in quanto condizionato da spazio e tempo e dalle categorie dell’intelletto; è relativo al nostro modo di conoscere, ma universale perchè è lo stesso per tutti gli intelletti conformati come il nostro.
Noumeno (oceano): da “noesis”= “pensare”; pensabile ma non conoscibile. Essa è “cosa in sé”, è una “x sconosciuta” che costituisce, tuttavia, il necessario correlato al fenomeno. “La conoscenza della ragione arriva solo fino ai fenomeni”. Ha valore positivo come stimolo per l’uomo ad andare oltre, l’uomo aspira ed esso; ha valore negativo come limite posto alla conoscenza, tendiamo a superarlo con l’intuito.
Estetica trascendentale
Estetica: da “aisthesis” = “sensazione”
Trascendentale: termine della scolastica (trascendentali sono le proprietà dell'essere), ma significato diverso. In Kant è ciò che non deriva dall’esperienza, ma è necessario per compierla = forme a priori (spazio e tempo)
Kant studia la sensibilità e le sue forme a priori (spazio e tempo). Egli considera la sensibilità “recettiva” perchè accoglie i contenuti per intuizione della realtà esterna, ma anche “attiva” perchè organizza il materiale delle sensazioni tramite spazio e tempo
Spazio: forma del senso esterno; rappresentazione a priori che sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne. Non ogni cosa è nello spazio. Universale, necessario, forma a priori
Tempo: forma del senso interno; rappresentazione a priori che sta a fondamento dei nostri stati interni. Ogni cosa è nel tempo. Universale, necessario, forma a priori
Esposizione trascendentale → la matematica (geometria e aritmetica) scienza sintetica a priori:
- Sintetica poiché amplia le nostre conoscenze mediante costruzioni mentali che vanno oltre ciò che già conosciamo
- A priori poiché i teoremi hanno validità indipendentemente dall’esperienza ed è quindi universale e necessaria
- Geometria: scienza che dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle figure mediante l’intuizione di spazio
- Aritmetica: scienza che determina sinteticamente a priori le proprietà numeriche basandosi sull’intuizione di tempo
- La matematica vale anche per la natura? Sì poiché l’esperienza fenomenica, essendo intuita nello spazio e nel tempo (cardini della matematica) possiede una configurazione matematica
Analitica trascendentale
Analitica: seconda parte dell’opera, analizza e studia le forme pure dell’intelletto, secondo grado del conoscere
Trascendentale: non deriva dall’esperienza, ma è necessaria per fare esperienza (12 categorie e Io penso)
Le categorie
- Sono le forme a priori dell’intelletto, concetti puri, funzioni logiche, strutture mentali; sono universali, necessarie e valide se unite all’esperienza
- “Concetti senza intuizioni sono vuoti, intuizioni senza concetti sono cieche”
- “Le categorie funzionano solo in rapporto ad un’esperienza possibile e valgono solo per il fenomeno”
Categoria della quantità
Categoria della qualità
Categoria della relazione
Ha una sottocategoria: causalità → forma a priori, struttura cognitiva, metodo per conoscere (non contenuto della conoscenza); problema su cui si era fermato Hume
Categoria della modalità
Differenze categorie Kant e Aristotele:
- Quantitativa: 12 Kant, 10 Aristotele
- Qualitativa:
Per Kant grazie alle categorie il soggetto conoscitore è attivo, organizza e unisce. Sono gnoseologiche e trascendentali, permettono la conoscenza e sono universali.
Per Aristotele il soggetto conoscitore è passivo perchè classifica e rispecchia la realtà, cataloga i mondo. Sono ontologiche (si limitano a classificare l’essere).
L’io penso è la categoria suprema che svolge due compiti:
Sintesi di tutto, unifica il molteplice dell’esperienza, dà oggettività alla conoscenza. Se non ci fosse tutte le informazioni nelle categorie sarebbero slegate.
Funzione appercettiva: rende cosciente il soggetto che sta conoscendo
Rivoluzione copernicana: rivoluzione di Kant in campo filosofico come Copernico in quello astronomico (Eliocentrismo → Copernico; Puerocentrismo → Rousseau; Antropocentrismo → Kant).
Kant ha realizzato un grande cambiamento nel conoscere ed ha ribaltato i rapporti tra soggetto e oggetto. Il soggetto conoscitore è attivo grazie alle 12 categorie e all’io penso. Lui definisce la realtà e la natura. Il fenomeno risulta relativo al nostro modo di conoscere, se non c’è il soggetto scompare anche l’oggetto
La fisica è una scienza? Si, utilizza giudizi sintetici a priori; il predicato aggiunge qualcosa al soggetto. Es. “ la pietra illuminata dal sole (soggetto) è calda (predicato)”. Universale perchè utilizza la categoria di causalità (causa: sole → effetto: calore)
Dialettica trascendentale
Dialettica: l’attività della ragione che, oltrepassando l’esperienza, pretende di conoscere la metafisica (universo, dio, anima) e cade in ragionamenti contraddittori
Trascendentale: ciò che, pur non avendo origine dall’esperienza, serve per fare esperienza e qui si riferisce alle forme a priori del 3° grado di conoscenza: le 3 idee
Il 3° grado del conoscere si occupa delle forme pure della ragione (anima, dio e universo)
L’idea di anima (dati del senso interno) cerca una conoscenza compiuta e perfetta dell’esperienza interiore e genera la psicologia razionale che è fondata su un paralogismo, cioè su un ragionamento errato che consiste nell’applicare la categoria di sostanza all’io penso trasformandolo in una realtà permanente = anima.
L’idea di mondo (dati del senso esterno) cerca la conoscenza compiuta e perfetta dell’esperienza esteriore e ha generato la cosmologia razionale che pretende di far uso della nozione di mondo come la totalità assoluta dei fenomeni cosmici perciò è destinata a fallire.
Antinomie: il conflitto con cui la ragione viene a trovarsi con se stessa quando fa uso della nozione di mondo; si concretizzano in coppie di enunciati opposti dove l’uno afferma e l’altro nega.
L’idea di Dio (dati del senso interno ed esterno)è la totalità delle totalità, ha generato la teologia razionale e cerca una conoscenza compiuta e perfetta delle cose interiori ed esteriori (sintesi delle altre 2)
Kant esamina tre dimostrazioni dell’esistenza di Dio, formulate dalla teologia razionale:
1. La prova ontologica (affermata da S. Anselmo): cerca di ricavare l’esistenza di Dio partendo dal concetto che Dio in quanto essere perfetto ha l’attributo dell’esistenza. Kant obietta che non si può passare dal piano ontologico a quello gnoseologico, l’esistenza è un fatto accessibile mediante l’esperienza.
2. La prova cosmologica (affermata dalla Scolastica): afferma che un se un oggetto esiste deve esistere anche un essere necessario che ha creato quell’oggetto. Secondo Kant abbiamo un uso illegittimo del principio causa-effetto poiché quest’ultimo essendo una categoria ha valore solo se riempito dall’esperienza.
3. La prova fisico-teologica o teleologica (affermata dalla Scolastica e dai razionalisti): fa leva sull’ordine del mondo per innalzarsi ad una mente ordinatrice (Dio). Dio è visto come causa dell’ordine del mondo, ma anche come Creatore del mondo. Anche questa prova passa dal piano ontologico a quello gnoseologico.
Kant non è ateo ma è agnostico (non si può conoscere ciò che è al di là del fenomeno), in quanto ritiene che la ragione umana non possa dimostrare né l'esistenza né la non esistenza di Dio
La metafisica è una scienza? No perchè manca di contenuto (esperienza)
Idea di Dio in Cartesio innata e punto di partenza per dimostrarne l’esistenza; in Kant idea trascendentale che ha valore puramente regolativo e non consente di provarne l’effettiva esistenza
Kant respinge la metafisica antica e dogmatica e ne teorizza una nuova scientifica e critica, che ha come oggetto di studio i principi a priori del conoscere (metafisica della natura) e dell’agire (metafisica dei costumi)
Critica della ragion pratica
Giudica i limiti della ragione in ambito pratico/etico nell’agire umano, nel comportamento
Alla base dell’opera: convinzione che esista una legge morale a priori, valida per tutti e per sempre
Legge morale assoluta (ab-soluta), ovvero sciolta dai condizionamenti dell’istinto e incondizionata poiché capace di svincolarsi dalle inclinazioni sensibili (non sono obbligato a seguire gli istinti)
La tesi dell’assolutezza della morale implica due condizioni strettamente collegate tra loro: libertà dell'agire e universalità
La morale si trova all’interno di una tensione bipolare tra ragione e sensibilità. Infatti, se l’uomo fosse solo sensibilità agirebbe solo seguendo questa, se fosse solamente ragione agirebbe continuamente in uno stato di santità etica (situazione in cui si è perfettamente adeguati alla legge)
Etica prescrittiva e deontologica (“deòn”=dovere) che concerne il dover essere (forma); non concerne l’essere (materia/contenuto)
I principi pratici che disciplinano la nostra volontà sono:
Massima: prescrizione di valore soggettivo, valida per l’individuo
Imperativi ipotetici: prescrivono qualcosa in vista di determinati fini e hanno la forma del “se… devi…”. Sono molteplici e sono stati inventati dall’uomo, variano nel tempo e nello spazio, non sono universali e condizionano l’uomo.
Poiché la legge morale non può dipendere da impulsi sensibili essa risiede nell’imperativo categorico
Imperativo categorico: è la forma a priori dell’opera ha la forma del “tu devi” puro e semplice, ordina il dovere in modo incondizionato senza specifici scopi. Il contenuto è soggettivo e libero, è condizionato dalla volontà del soggetto. Ci dà solo la forma, non il contenuto, e per questo la morale kantiana è detta formale. Il contenuto dell’imperativo è legato a 3 massime:
1. Agisci in modo tale che la tua azione divenga universale: quando agisci tieni sempre in mente gli altri e agisci in modo tale che la tua azione sia moralmente valida universalmente (test di generalizzabilità).
2. Agisci in modo tale da trattare te stesso e l’umanità come fine e mai come mezzo: rispetta la dignità altrui e la propria → Kant rifiuta la prostituzione, la schiavitù, la strumentalizzazione umana. L’uomo deve essere scopo a se stesso così gli viene riconosciuta la prerogativa di essere soggetto e non oggetto. La morale istituisce un regno dei fini, dove l’uomo è libero e dove gli uomini vivono secondo le leggi della morale e riconoscono la propria dignità a vicenda.
3. Agisci in modo tale che la tua volontà razionale possa essere legge universale: la volontà non deve essere un imperativo esterno ma qualcosa che viene da dentro di te, obbediamo a noi stessi, poiché siamo sudditi e legislatori di noi stessi.
La forma della morale consiste nel rispettare la dignità umana che è in te e nel prossimo, poi ogni individuo ha il compito di tradurla nel concreto nell’ambito delle varie situazioni esistenziali
Se la legge morale agisse secondo l’utile si ridurrebbe in imperativi ipotetici e comprometterebbe la libertà dell’azione (in quanto gli oggetti darebbero la legge alla volontà invece di se stessa) e metterebbe in dubbio la sua universalità (poiché il campo dell’utile coincide con quello soggettivo)
Formalismo etico: dottrina secondo cui il motivo determinante dell’azione morale è la forma che ci dice come dobbiamo fare ciò che facciamo
Rigorismo etico: carattere severo della morale critica e dell’ideale del dovere-per-il-dovere che esclude dal recinto dell’etica sentimenti ed emozioni. Deriva dal pietismo.
La morale consiste nel dovere per il dovere, un’azione può essere morale se è conforme a dovere, ma deve essere compiuta per il dovere. Da qui la distinzione tra:
- Moralità: intenzione invisibile, puro dovere, universale.
- Legalità: azione visibile, un dovere esteriore, relativa a tempo e spazio
Volontà buona: convinta adesione della volontà alla legge, (la condizione suprema di ogni bene che rappresenta l’unico bene in assoluto). Questa è l’unica cosa incondizionatamente buona
La volontà buona e il dovere per il dovere innalzano l’uomo dal mondo fenomenico, in cui vige il meccanismo delle leggi naturali, al noumenico, in cui vige la libertà. La noumenicità dell’uomo esiste, però, solo in relazione alla sua fenomenicità.
Etica dell’intenzione: la qualità morale di un comportamento deriva dall’intenzione che sta alla base, l’intenzione risulta morale solo se ispirata al dovere-per-il-dovere
Rivoluzione copernicana morale: l’uomo al centro dell’universo morale, la libertà umana si identifica con la capacità di autodeterminarsi dell’uomo, ossia essere autolegislatore della volontà. Ricercare nell’uomo la presenza di una legge universale e necessaria di comportamento
Kant polemizza aspramente contro tutte le morali eteronome ( héteros = “diverso” e nòmos = “legge”) poiché implicano la dipendenza della volontà da leggi esterne.
Contro il razionalismo (sotto l’influenza di Rousseau e moralisti inglesi): la morale si basa sull’uomo e sulla sua dignità di essere razionalmente finiti, non sulla metafisica
Contro l’empirismo: la morale si fonda unicamente sulla ragione, in quanto il sentimento risulta qualcosa di troppo soggettivo per fungere da base per l’etica.
I postulati
Sommo bene: unione di virtù (bene supremo) e felicità. In questo mondo virtù e felicità non coincidono poiché sono due azioni opposte e costituiscono l’antinomia etica per eccellenza. L’unico modo per uscire da tale antinomia è postulare un mondo dell’aldilà in cui virtù e felicità coincidono.
Postulato: dal linguaggio matematico, sono principi non dimostrabili che vengono accolti per rendere possibili alcune entità. Sono delle esigenze interne della morale che vengono ammesse per rendere possibile la realtà della morale stessa. Sono 3:
1. Immortalità dell’anima: poiché la conformità totale alla legge morale, ovvero la santità, non è realizzabile nel nostro mondo, si ammette che l’uomo oltre il tempo finito dell’esistenza disponga di un tempo infinito grazie al quale può perseguire verso la santità. Non so se c’è, non so cos’è.
2. Esistenza di Dio: la corrispondenza tra la felicità e la virtù è realizzabile da una volontà santa e onnipotente che Kant identifica con Dio. Non so se c’è, non so cos’è.
3. Libertà: si configura come la condizione stessa dell’etica, la quale, prescrivendo il dovere presuppone che si possa agire o meno conformemente ad esso e che quindi si sia sostanzialmente liberi. “Devi, dunque, puoi”.
La soluzione dell’antinomia etica la si ha con l’“aporia della libertà”: una stessa azione può essere determinata in quanto accadimento del mondo sensibile e libera in quanto atto morale; l’uomo è soggetto a legge fisica poiché appartiene al mondo fenomenico e sottoposto a legge morale poiché appartiene al mondo noumenico
Critica del giudizio
Kant studia il sentimento che considera come “terza facoltà” e come un campo di attività autonoma mediante cui l’uomo fa esperienza di quella finalità del reale che la prima critica escludeva sul piano fenomenico e la seconda postulava a livello noumenico. Il sentimento è un’esigenza umana che non ha un valore di tipo conoscitivo o teoretico
La critica si configura come un’analisi dei giudizi riflettenti, in cui il giudizio è considerato come una facoltà intermedia tra intelletto e ragione
I giudizi sentimentali costituiscono i giudizi “riflettenti” contrapposti a quelli “determinanti”
Giudizi determinanti: giudizi conoscitivi e scientifici studiati nella Critica della Ragion pura, giudizi che determinano gli oggetti fenomenici mediante forme a priori universali
Giudizi riflettenti: “riflettono” sulla natura, già costituita mediante giudizi determinanti, per apprenderla attraverso le nostre esigenze universali di finalità e armonia. Si suddivide in:
- Giudizio estetico: l’uomo vive immediatamente o intuitivamente la finalità della natura (finalità soggettiva o formale)
- Giudizio Teleologico: l’uomo pensa concettualmente tale finalità, tramite la nozione di fine (finalità oggettiva o reale). Esso esprime un’esigenza umana della nostra mente di rappresentare in modo finalistico l’ordine delle cose.
Rivoluzione copernicana estetica: il bello non è una proprietà oggettiva o ontologica delle cose, ma è qualcosa che nasce con l’incontro del nostro spirito con esse. “Se le belle forme sono in natura, la bellezza è nell’uomo”, la bellezza esiste solo in virtù del soggetto, ed è un “favore” che l’uomo fa alla natura (non il contrario) innalzandola al livello della nostra umanità. Se la bellezza risiedesse negli oggetti, essa perderebbe la sua universalità e non sarebbe più qualcosa di libero perchè “imposta” dalla natura.
Sublime: Burke collega il sublime alla dismisura, alla sproporzione, alla cupezza.. questo pensiero influenza anche quello Kantiano, che però è differente. Kant distingue due tipi di sublime:
- Sublime matematico: nasce in presenza di qualcosa di smisuratamente grande che fa nascere nella persona da un lato dispiacere perchè l'immaginazione non riesce ad abbracciarne le grandezze, dall’altro prova piacere poiché la ragione è portata ad elevarsi verso l’infinito. Il dispiacere dell'immaginazione si converte, perciò, in un piacere della ragione poiché risveglia nell’uomo l’idea di infinito. Il vero sublime non sta nell’oggetto, bensì, nell’uomo stesso, perciò c’è stima nei confronti dell’uomo.
- Sublime dinamico: nasce in presenza di poderose forze naturali che inizialmente causano nella persona una picccolezza materiale e impotenza nei confronti della natura, ma poi si prova un vivo sentimento di piacere per la grandezza spirituale dell’uomo dovuta alla nostra realtà di esseri umani pensanti
L’esperienza del sublime estetico ci rende consapevoli della “sublimità” della nostra natura di soggetti morali, perciò sublime per eccellenza è la legge morale. Di fronte alla forza invincibile della ragione che ordina il dovere l’uomo si sottomette ad essa.
Le due forme del sublime presuppongono una certa levatura d’animo senza le quali il sublime si tradurrebbe semplicemente al “terribile”,per gli individui di “una certa cultura” si avvia il processo dialettico che tramuta il dispiacere in piacere e l’impotenza in potenza
- Bello: nasce dalla consonanza e dall’equilibrio dell’immaginazione e dell’intelletto procurandoci calma e serenità
- Sublime: nasce dal contrasto tra immaginazione e ragione provocando fremito e commozione
Entrambi accomunati dal presupporre come loro condizione il soggetto o la mente, e dal presupporre un giudizio di riflessione
L’arte è un tipo di agire che produce opere, è suddivisa in arte meccanica ed arte estetica, a sua volta divisa in:
- Arte piacevole: indirizzata ad uno scopo “secondario” come l’intrattenere
- Arte bella: dà un piacere disinteressato.
La spontaneità dell’arte bella è data dal genio, definito da Kant “..il talento (dono naturale), che dà regola all’arte.” e che possiede delle prerogative:
- Creatività
- Capacità di produrre opere esemplari
- Impossibilità di spiegare scientificamente come è stata prodotta l’opera
Critica della Ragion Pura Gnoseologia
Critica della Ragion Pratica Morale
Critica del Giudizio
Estetica
In passato si pensava che l’uomo nel conoscere fosse passivo, mentre Kant sostiene che l’uomo sia attivo grazie alle forme a priori. L’uomo definisce la realtà.
L’uomo seguendo l’imperativo categorico è veramente libero.
Contenuto dell’azione (soggettivo) + Forma dell’azione “tu devi..” (universale).
Il Bello non è una proprietà oggettiva o ontologica delle cose, ma è qualcosa che nasce con l’incontro del nostro spirito con esse. La bellezza esiste in virtù del soggetto.
IMMANUEL KANT
Ultimo degli illuministi, primo dei romantici
La vita
● Nato nel 1724 a Konigsberg in Prussia Orientale (poi inglobata nella Germania)
● Crede nel pietismo (religione del cuore): religione naturale, universale e razionale
nata in Germania con Spener; crede in Dio, nell’anima e nell’immortalità dell’anima.
Si basa sul rigore morale, che viene da dentro di noi.
● Non viaggia, studia nell’università della sua città filosofia , teologia e matematica
● Nel 1755 divenne professore ordinario di logica e metafisica
● Muore nel 1804 per demenza senile e fa scrivere sulla sua tomba “Il cielo stellato
sopra di me e la legge morale dentro di me” (presa dalla Critica alla ragion
pratica
)
Opere
Possono essere suddivise in due periodi:
1. Periodo precritico
: scrive di vari argomenti come la fisica, la matematica, la scienza,
la cosmologia; ha un interesse più naturalistico e
d ottimistico
2. Periodo critico
:
- Critica della ragion pura (1781): prima opera critica, parla del p
roblema
conoscitivo , dei suoi limiti e di come si possono “superare”
- Critica della ragion pratica (1788): parla del problema morale , è ravvisabile una
forte influenza del pietismo
- Critica del giudizio (1790): parla del bello , del sublime e del sentimento (si
avvicina a temi romantici)
Altre opere importanti: Prolegomeni (1783), spiegazione C
ritica della ragion pura
; La
religione entro i limiti della sola ragione (1793); Risposta alla domanda: che cos’è
l’Illuminismo?; Per la pace perpetua (1795), opera politica, rivalutata oggi.
● La dissertazione (1770): rappresenta il periodo di passaggio dal primo al secondo;
nel 1769 Kant afferma “ L’anno ‘69 mi ha portato una gran luce
” poiché leggendo
Hume si è risvegliato dal “sonno dogmatico” (la ragione)
Criticismo come filosofia del limite
● Criticismo: è il pensiero proprio di Kant poiché sostiene che alla base della filosofia
debba esserci la critica, che deriva dal greco krino e significa “giudico”, “valuto”
● Criticare significa, infatti, interrogarsi circa il fondamento di determinate esperienze
umane chiarendone la possibilità (le condizioni che ne consentono l'esistenza), la
validità (i titoli di legittimità e non legittimità che le caratterizzano) e i limiti (i loro
confini di validità)
● Filosofia del limite (supera le colonne d’Ercole dell’umano): con questa espressione
si designa lo spirito proprio della teoria kantiana che risulta impegnata a stabilire il
carattere condizionato delle possibilità umane
≠
● Criticismo scetticismo
● La filosofia di Kant si distingue dall’empirismo poiché spinge più a fondo l’analisi
critica
● Per Kant i limiti della ragione coincidono con quelli dell’uomo
Teoria kantiana dei giudizi
● Giudizi analitici a priori:
- Infecondi , sterili ( analitici
): il predicato non dice niente di nuovo rispetto al soggetto
(“il corpo è esteso”)
- Universali e necessari (
a priori
): non derivano dall’esperienza (idee innate)
- Simboleggiano la concezione razionalistica e deduttivistica della scienza, il cui limite
è il dogmatismo
● Giudizi sintetici a posteriori:
- Fecondi , estensivi ( sintetici
)
: il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto
(“il corpo è pesante”)
- Soggettivi e non necessari ( a posteriori
)
: derivano dall’esperienza
- Simboleggiano la concezione empiristica e induttivistica della scienza, il cui limite è
lo scetticismo
● Giudizi sintetici a priori:
- Fecondi , estensivi (sintetici): il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto
- Universali e necessari (a priori): non derivano dall’esperienza e non hanno
bisogno di convalide empiriche, sono valide per tutti e possono essere riempite
dall’esperienza
- Simboleggiano la concezione criticistica della scienza (di Kant)
Critica della ragion pura
Critica : base della filosofia di Kant (criticismo).
❖ Ragion : strumento che serve per la critica, è il 3° grado del conoscere
❖ Pura : studia le forme pure o a priori (spazio e tempo, 12 categorie, io penso, 3 idee)
❖
Parti dell’opera Gradi di conoscenza Conoscenza Domande che si pone
contenuto + forme a priori
(esperienza) (universali)
Estetica 1°: sensibilità Esperienza + spazio, tempo La matematica è una
trascendentale (mezzo:sensi) scienza? Sì
(Fenomeno)
Analitica 2°: intelletto + 12 categorie La fisica è una
trascendentale (mezzo:intuito) (“Io penso”) scienza? Sì
(Fenomeno)
Dialettica 3°: ragione ////// + 3 idee La metafisica è una
trascendentale (mezzo: ragione) - anima scienza? No, ma
- universo esigenza dell’essere
- Dio umano (Noumeno)
Contenuto/Materia : è individuale, quindi relativo; è “il determinabile in generale”,
❖ ovvero la molteplicità caotica e mutevole delle impressioni sensibili, che provengono
dall’esperienza.
Forme a priori : è l’insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente ordina la
❖ materia sensibile; universali, soggettive (del soggetto) e necessarie
Fenomeno (isola): da “fainomai”= “ciò che appare”
; si può conoscere ed è oggetto
❖ delle scienze. L’oggetto della conoscenza in quanto condizionato da spazio e tempo
e dalle categorie dell’intelletto; è relativo al nostro modo di conoscere, ma universale
perchè è lo stesso per tutti gli intelletti conformati come il nostro.
Noumeno (oceano): da “noesis”= “pensare”
; pensabile ma non conoscibile. Essa è
❖ “cosa in sé”, è una “x sconosciuta” che costituisce, tuttavia, il necessario correlato al
fenomeno. “La conoscenza della ragione arriva solo fino ai fenomeni”. Ha valore
positivo come stimolo per l’uomo ad andare oltre, l’uomo aspira ed esso; ha valore
negativo come limite posto alla conoscenza, tendiamo a superarlo con l’intuito.
Estetica trascendentale
Estetica : da “ aisthesis
” = “sensazione”
❖ Trascendentale : termine della scolastica (trascendentali sono le proprietà
❖ dell'essere), ma significato diverso. In Kant è ciò che non deriva dall’esperienza, ma
è necessario per compierla = forme a priori (spazio e tempo)
● Kant studia la sensibilità e le sue f
orme a priori (spazio e tempo). Egli considera la
sensibilità “ recettiva ” perchè accoglie i contenuti per intuizione della realtà esterna,
ma anche “ attiva ” perchè organizza il materiale delle sensazioni tramite spazio e
tempo
● Spazio : forma del senso esterno ; rappresentazione a priori che sta a fondamento di
tutte le intuizioni esterne. Non ogni cosa è nello spazio
. Universale, necessario,
forma a priori
● Tempo : forma del senso interno ; rappresentazione a priori che sta a fondamento dei
nostri stati interni. Ogni cosa è nel tempo
. Universale, necessario, forma a priori
● Esposizione trascendentale → la matematica (geometria e aritmetica) scienza
sintetica a priori:
- Sintetica poiché amplia le nostre conoscenze mediante costruzioni mentali che
vanno oltre ciò che già conosciamo
- A priori poiché i teoremi hanno validità indipendentemente dall’esperienza ed è
quindi universale e necessaria
- Geometria : scienza che dimostra sinteticamente a priori le proprietà delle figure
mediante l’intuizione di spazio
- Aritmetica : scienza che determina sinteticamente a priori le proprietà numeriche
basandosi sull’intuizione di tempo
- La matematica vale anche per la natura ? Sì poiché l’esperienza fenomenica,
essendo intuita nello spazio e nel tempo (cardini della matematica) possiede una
configurazione matematica
Analitica trascendentale
Analitica : seconda parte dell’opera, analizza e studia le forme pure dell’intelletto,
❖ secondo grado del conoscere
Trascendentale : non deriva dall’esperienza, ma è necessaria per fare esperienza
❖ (12 categorie e Io penso)
● Le categorie
:
- Sono le forme a priori dell’intelletto , concetti puri, funzioni logiche, strutture mentali;
sono universali, necessarie e valide se unite all’esperienza
- “Concetti senza intuizioni sono vuoti, intuizioni senza concetti sono cieche”
- “Le categorie funzionano solo in rapporto ad un’esperienza possibile e valgono solo
per il fenomeno”
1. Categoria della quantità
2. Categoria della qualità
3. Categoria della relazione
Ha una sottocategoria: causalità → forma a priori, struttura cognitiva, metodo
per conoscere (non contenuto della conoscenza); problema su cui si era
fermato Hume
4. Categoria della modalità
● Differenze categorie Kant e Aristotele :
- Quantitativa: 12 Kant, 10 Aristotele
- Qualitativa:
Per Kant grazie alle categorie il soggetto conoscitore è attivo , organizza e unisce.
Sono gnoseologiche e trascendentali , permettono la conoscenza e sono universali.
Per Aristotele il soggetto conoscitore è passivo perchè classifica e rispecchia la
realtà, cataloga i mondo. Sono ontologiche (si limitano a classificare l’essere).
● L’ io penso è la categoria suprema che svolge due compiti:
1. Sintesi di tutto , unifica il molteplice dell’esperienza, dà oggettività alla conoscenza.
Se non ci fosse tutte le informazioni nelle categorie sarebbero slegate.
2. Funzione appercettiva: rende cosciente il soggetto che sta conoscendo
● Rivoluzione copernicana: rivoluzione di Kant in campo filosofico come Copernico in
quello astronomico (Eliocentrismo → Copernico; Puerocentrismo → Rousseau;
Antropocentrismo → Kant).
Kant ha realizzato un grande cambiamento nel conoscere ed ha ribaltato i rapporti
tra soggetto e oggetto. Il soggetto conoscitore è attivo grazie alle 12 categorie e
all’io penso. Lui definisce la realtà e la natura. Il fenomeno risulta relativo al nostro
modo di conoscere, se non c’è il soggetto scompare anche l’oggetto
● La fisica è una scienza ? Si, utilizza giudizi sintetici a priori; il predicato aggiunge
qualcosa al soggetto. Es. “ la pietra illuminata dal sole (soggetto) è calda (predicato)”.
Universale perchè utilizza la categoria di causalità (causa: sole → effetto: calore)
Dialettica trascendentale
Dialettica : l’attività della ragione che, oltrepassando l’esperienza, pretende di
❖ conoscere la metafisica (universo, dio, anima) e cade in ragionamenti contraddittori
Trascendentale : ciò che, pur non avendo origine dall’esperienza, serve per fare
❖ esperienza e qui si riferisce alle forme a priori del 3° grado di conoscenza: le 3 idee
● Il 3° grado del conoscere si occupa delle forme pure della ragione (anima, dio e
universo)
● L’ idea di anima (dati del senso interno) cerca una conoscenza compiuta e perfetta
dell’esperienza interiore e genera la psicologia razionale che è fondata su un
paralogismo, cioè su un ragionamento errato che consiste nell’applicare la categoria
di sostanza all’io penso trasformandolo in una realtà permanente = anima.
● L’ idea di mondo (dati del senso esterno) cerca la conoscenza compiuta e perfetta
dell’esperienza esteriore e ha generato la cosmologia razionale c
he pretende di far
uso della nozione di mondo come la totalità assoluta dei fenomeni cosmici perciò è
destinata a fallire.
Antinomie : il conflitto con cui la ragione viene a trovarsi con se stessa quando fa uso
della nozione di mondo; si concretizzano in coppie di enunciati opposti dove l’uno
afferma e l’altro nega.
● L’ idea di Dio (dati del senso interno ed esterno)è la totalità delle totalità, ha generato