Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Gesù - Molteplici aspetti del messaggio cristiano di Gesù Pag. 1 Gesù - Molteplici aspetti del messaggio cristiano di Gesù Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Gesù - Molteplici aspetti del messaggio cristiano di Gesù Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Gesù - Molteplici aspetti del messaggio cristiano di Gesù Pag. 11
1 su 14
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Estratto del documento

 DA GESÙ UOMO ALLA NASCITA DI UNA RELIGIONE

“INTERPRETATA”

Le informazioni sopra citate non sono certezze, infatti non esistono vie

privilegiate o verità assolute: ci sono soltanto prospettive più o meno sicure

sulle fonti, più o meno fondate sul metodo. Per alcuni decenni, infatti, la vita e

le opere di Gesù sono state affidate a una trasmissione in prevalenza orale, il

che ha confuso le date della sua vita e causato interpretazioni differenti degli

stessi fatti. I gruppi di seguaci, dopo la morte di Gesù e fino alla seconda metà

del II secolo hanno vissuto senza Nuovo Testamento. Intorno al 150, infatti,

Esposizione degli oracoli del

Papia di Hierapolis scrisse cinque volumi, intitolati

Signore, con i quali voleva raccogliere tutte le testimonianze disponibili su ciò

che Gesù aveva detto e fatto. Riteneva attendibili le fonti orali, la memoria di

coloro che avevano ascoltato la sua voce o che ne avevano avuto notizia da chi

era stato testimone dei fatti. Papia si fidava più di queste tradizioni orali che dei

numerosi scritti in circolazione. 1

 QUESTIONE VANGELI

Esiste dunque una molteplicità di opere scritte riguardanti Gesù

MOLTI VANGELI:

Cristo. Prove di questa molteplicità si hanno direttamente dai vangeli del

canone. Il vangelo di Luca, per esempio, è stato scritto, si ritiene, all’incirca

negli anni Ottanta del I secolo. L’autore (chiamato Luca, ma di cui in realtà si

molti altri”

ignora il nome) scrive nelle prime righe che “ hanno scritto sulle

vicende di Gesù. Nonostante ciò, lui ha voluto fare ricerche più accurate per

meglio accertare l’attendibilità della propria fede. Quindi, alla fine degli anni

Ottanta, esistevano una molteplicità di vangeli. Ma l’autore conosciuto come

di

Luca, sentì il bisogno di scriverne un altro. L’autore del vangelo detto “

Giovanni”, scritto forse dieci, forse anche venti o venticinque anni dopo il

vangelo di Luca, probabilmente conosceva sia il vangelo di Luca sia il vangelo

di Marco. Nonostante ciò, pensò di redigere un ulteriore vangelo con una

raffigurazione dei fatti e una quantità di informazioni su Gesù non contenute

nei testi precedenti. Alla fine del vangelo di Giovanni, nel capitolo 21, l’autore

“vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte

dice

una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che

si dovrebbero scrivere”. Quindi l’autore era consapevole che anche il suo testo

aveva operato solo una delle scelte possibili in un materiale molto più vasto.

Non tutte le Chiese accettarono, né tutte allo stesso tempo, un identico canone

neotestamentario. Si può dire che un elenco pressoché completo dei ventisette

scritti oggi compresi nel Nuovo Testamento si ha solo fra il IV e il V secolo.

Analizzando più da vicino i quattro vangeli

VANGELI DI MARCO, LUCA E MATTEO:

canonici si può notare che in Matteo e Luca ci sono brani che, non certo a caso,

sono simili. Se ne deduce che entrambi si sono basati su una fonte comune.

Questa ipotesi storica va sotto il nome di “teoria delle due fonti”. Matteo e Luca

hanno utilizzato due fonti fondamentali, una raccolta di parole di Gesù che

entrambi riproducono. In conclusione i vangeli di Marco, Luca e Matteo sono

stati scritti da autori che basavano le proprie convinzioni su fonti indirette,

come facevano normalmente gli storici del mondo antico che non erano stati

testimoni dei fatti narrati.

Questo vangelo necessita di una presentazione a sé

VANGELO DI GIOVANNI:

stante poiché come detto poc’anzi gli appartiene una struttura completamente

diversa dagli altri tre, simili tra loro e detti per l’appunto sinottici. La tradizione

vuole che questo vangelo sia stato scritto da Giovanni, un discepolo di Gesù. Di

il

costui non viene mai, tuttavia, pronunciato il nome: viene presentato come “

discepolo che Gesù amava”. A discapito di questa teoria, però, nel capitolo

“Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e

finale si legge:

li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera ”. La frase come si

vede è contraddittoria. Da un lato afferma che questa parte del vangelo è stata

scritta dal discepolo che Gesù amava; dall’altro, è chiaro che chi ha scritto

quelle parole non è certamente il discepolo che Gesù amava. In sostanza,

l’autore del vangelo, con questa frase, intendeva dire che ciò che aveva scritto

si fondava più o meno direttamente sulla testimonianza del discepolo che Gesù

aveva amato.

 PERCHÉ COSÌ TANTE INTERPRETAZIONI?

La maggior parte di coloro che si accingeva a scrivere un’opera ispirata alla

vita di Gesù Cristo si credeva ispirata direttamente dallo Spirito Santo. Per

esempio il circolo dei “giovannisti”, di cui facevano parte i redattori del vangelo

di Giovanni, grazie appunto allo Spirito Santo si ritenevano in grado di capire

ciò che Gesù aveva detto e fatto meglio di chi aveva assistito alle sue azioni e

udito le sue parole.

“ Non esiste un carattere, un tratto che identifichi con certezza Gesù nella sua

umanità. Nessuno sa quale aspetto egli avesse mentre, per quanto riguarda il suo

messaggio, ogni epoca, ogni comunità, ha privilegiato questa o quella delle sue

parole, delle sue azioni, attingendo alla molteplicità frammentaria dei suoi detti. […]

Da che cosa dipendono queste molteplici interpretazioni? Dalla prospettiva di chi

guarda, dagli aspetti che si vogliono o che si è capaci di cogliere.

. A me sembra, in

cogliere

definitiva, che una possibile molteplicità, sia inerente ad ogni forma di conoscenza .

Senza affatto sconfinare nello scetticismo, bisogna rendersi conto che la conoscenza

umana,

, compresa quella dei teologi e delle formulazioni dogmatiche delle Chiese, è

umana sempre parziale, prospettica, scorge alcuni aspetti, ne ignora altri…”

…”

altri

Corrado Augias 2

Nel corso della storia le varie figure di intellettuali, artisti e letterati hanno

interpretato e rielaborato secondo il loro pensiero il messaggio evangelico e la

figura di Gesù.

In questa tesina ho voluto analizzare in particolare tre intellettuali vissuti tra la

fine del Settecento e l’inizio del Novecento che a loro modo hanno dato

un’interpretazione diversa l’una dall’altra a seconda degli aspetti che hanno

voluto o che sono stati capaci di cogliere.

 Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)

 Alessandro Manzoni (1785-1873)

 Thomas Stearns Eliot (1888-1965)

GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL (1770-1831)

 ACCENNI SULLA VITA

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda 1770, Berlino 1831) seguì i corsi di

filosofia e teologia all’università di Tubinga dove fece amicizia con Schelling. Gli

avvenimenti della Rivoluzione Francese suscitarono in lui un grande

entusiasmo ed esercitarono sul suo pensiero un’influenza duratura. Terminati

gli studi, Hegel fece il precettore in case private e fu per qualche tempo a

Berna. Al tempo di questo suo primo soggiorno appartengono i primi scritti che

Vita di Gesù Sulla relazione della religione

rimasero inediti: (1795) e un saggio

razionale con la religione positiva (1795/96). Successivamente si reca a

Francoforte dove, continuando l’attività di precettore e restando fino al 1800,

compie gli studi di economia. Frattanto, essendogli morto il padre, si recò a

Differenza dei sistemi di filosofia

Jena, e qui esordì pubblicamente con l’opera

di Fichte e Schelling (1801). Da qui inizia una lunga carriera scolastica

conclusasi nel 1818 quando viene chiamato dall’università di Berlino. Hegel

morirà nella capitale tedesca, forse di colera, il 14 novembre 1831.

 LE OPERE GIOVANILI

Gli scritti giovanili comprendono la produzione letteraria del 1793 al 1800. Essi

rimasero inediti per tutto l’Ottocento e la loro importanza per intendere la

personalità di Hegel e il percorso di formazione della sua filosofia è stata messa

in luce solo nel nostro secolo. In questi scritti l’argomento dominante è

teologico, ma è molto netta la connessione con la politica: il tema della

“rigenerazione morale e religiosa dell’uomo come fondamento della

rigenerazione politica”. Egli era convinto che non si potesse realizzare alcuna

autentica rivoluzione politica se non basata su una rivoluzione del cuore, su

quella che oggi chiameremmo una rivoluzione culturale, una rigenerazione

della persona nella sua vita interiore e del popolo nella sua cultura. Per questo

motivo negli scritti giovanili non è possibile distinguere in modo netto il tema

religioso da quello politico. Essi formano un’unità indiscernibile.

“ Quello di Hegel è un tentativo di liberare Gesù dalla cornice in cui la storia cristiana

l’ha rinchiuso…”

…”

rinchiuso

Adrian Peperzak 3

 VITA DI GESÙ

Hegel scrive Vita di Gesù tra il maggio e il luglio del 1795 durante il suo

soggiorno a Berna. Si tratta, come afferma il titolo, di una esposizione storica

della figura di Gesù che vuole essere "oggettiva": essa dunque si basa

certamente sui documenti neotestamentari (soprattutto il vangelo di Giovanni),

ma opportunamente scelti e criticamente vagliati. Da essi vengono pertanto

espunti tutti gli episodi riguardanti i miracoli e dal carattere strettamente

teologico (quelli in cui Gesù afferma la propria divinità) per concentrarsi

sull'aspetto dottrinale

del messaggio evangelico di cui evidentemente si intende cogliere l'essenza.

Quest'ultima è individuata nella dottina kantiana della virtù e della legge

morale di cui Gesù sarebbe insieme il banditore e il modello di perfetta

realizzazione. La vita, la figura e l'insegnamento di Gesù sono ricostruiti e

seguiti dalla nascita alla morte attenendosi il più rigorosamente possibile

all'empiricamente accertabile e all'umano, alla riconduzione della religione

"entro i limiti della pura ragione" e alla sua riduzione a pura razionalità morale.

Così Hegel produce una costante traduzione delle parole di Gesù in altrettante

espressioni kantiane. È insieme semplice e complesso produrre un riassunto

STRUTTURA DELL’OPERA:

dell' opera che in effetti, a parte le questioni ermeneutiche, non introduce

variazioni sensibili rispetto alla narrazione dei fatti presenti nei testi evangelici.

Nell'esporre la vita di Gesù Hegel compie, pur seguendo uno schema

abbastanza libero, una notevole sintesi che attinge con una certa aderenza a

tutte le fonti neotestamentarie (anche se si nota una prevalenza di Giovanni): l'

arco di tempo considerato va dalla nascita alla morte e comprende tutti gli

episodi più rilevanti nella narrazione sinottica, specialmente quelli in cui Gesù

ha modo di manifestare, specialmente attraverso un serrato confronto con i

farisei, la propria posizione dottrinale (ad esempio: l' episodio di Nicodemo, il

sermone della montagna, la guarigione del paralitico in giorno di sabato, il

perdono dell' adultera, il discorso durante l' ultima cena). deciso a rimanere

Egli non è il Cristo, ma un uomo "

LA FIGURA DI GESÙ:

eternamente fedele a ciò che stava incancellabilmente scritto nel suo cuore, a

venerare soltanto l'eterna legge della moralità e colui la cui santa volontà è

incapace di essere affetta da altro che non sia quella legge ". La sua missione

di rimuovere

verso coloro che accorrevano ad ascoltarlo era quella di cercare "

con il suo esempio e i suoi ammaestramenti la limitatezza di spirito dei

pregiudizi ebraici e dell'orgoglio nazionale, e riempirli del suo spirito che

poneva un valore solo nella virtù che non è legata ad una particolare nazione o

a istituzioni positive". Ciò che caratterizza l'armonizzazione hegeliana dei

“SDIVINIZZAZIONE” DI GESÙ:

Vangeli è l'aver fatto astrazione dal miracolo in senso fisico. Ma è proprio

perché questo elemento non esiste, perché non dà nessuno scandalo

all'intelletto, né viene da esso contestato criticamente o depotenziato

attraverso spiegazioni, che la narrazione produce un così grande effetto. Hegel

ha voluto rappresentarci Cristo in tutta la sua piena realtà umana, nella sua

spirituale resistenza alle prove storiche. Ha osservato attentamente tutte le

Dettagli
Publisher
14 pagine
656 download