Concetti Chiave
- L'appercezione trascendentale è un principio unificatore a priori, essenziale per connettere le rappresentazioni della sensibilità e dell'intelletto.
- L'io penso funge da legislatore della natura, stabilendo la pertinenza dei concetti alla realtà e superando la divisione tra razionalismo ed empirismo.
- La soggettività universale garantisce che la conoscenza sia radicata nell'io, rendendo il processo di conoscenza simile per tutti gli esseri umani, inclusi i pazzi.
- L'io penso è un'intuizione spontanea che precede spazio e tempo, fondamento di ogni pensiero e conoscenza.
- L'immaginazione trascendentale media tra sensibilità e intelletto, predisponendo i dati sensibili attraverso schemi, nel processo di schematismo trascendentale.
Indice
Il principio unificatore della conoscenza
La soluzione alla deduzione è un principio unificatore a priori, un presupposto, chiamato io penso o appercezione trascendentale: una “struttura trascendentale (principio unificatore) che deve accompagnare tutte le mie rappresentazioni”, come superiore a sensibilità e intelletto, un principio sintetico che unifica le rappresentazioni della sensibilità con quelle dell’intelletto e può essere definito “unione legislatrice” che lavora per tenere insieme tutto e fa sì che le conoscenze non rimangano irrelate tra loro. Questo può essere identificato nella coscienza, e se non fosse presente, non permetterebbe di superare razionalismo e empirismo. Il fatto che i concetti abbiano una reale pertinenza rispetto alla realtà, che fa sì che i concetti corrispondano a dei dati empirici, è l’io penso, che cancella la cesura tra questi. Altrimenti, si darebbe la rappresentazione di qualcosa che non può essere pensato, e dunque questa sarebbe nulla o impossibile.
L'io penso come legislatore della natura
Parlando di rivoluzione copernicana, l’io penso può essere definito come legislatore della natura e di tutte le sue manifestazioni: non è infatti l’intelletto a “piegarsi” ai dati sensibili o a qualsiasi manifestazione della natura, ma l’io penso (intelletto) è il soggetto. Questo egocentrismo, va ricordato, non è nei confronti del suo intelletto come singolo ma in quanto uomo. Il fatto che il punto di riferimento sia sempre io è una forma di garanzia, perché la mia conoscenza si innesta sempre su di me, e se io non ci sono la conoscenza non si innesta (io vedo che il tavolo è verde, non qualcun altro, se non vedo il tavolo non posso sapere com’è).
Soggettività e conoscenza universale
Il fatto di parlare di soggettività per tutti gli esseri umani, paradossalmente, significa che tutto funziona allo stesso modo, anche per i pazzi: nonostante le loro percezioni possano essere alterate, lui non pensa alla veridicità di queste, ma al loro processo conoscitivo.
L'intuizione dell'io penso
L’io penso è un’intuizione e dunque qualcosa di spontaneo, che non si innesca, a priori e paradossalmente ancora precedente a spazio e tempo, perché sono io che do inizio alla mia conoscenza. E’ il presupposto di ogni pensiero e conoscenza.
L'immaginazione trascendentale di Kant
Un’altra facoltà che Kant presenta nella critica dei giudizi è una via di mezzo tra la sensibilità e l’intelletto, che permette di passare gradualmente da una materia all’altra, in quanto sono completamente eterogenee: è l’immaginazione trascendentale, che inizia a predisporre i dati sensibili per l’intelletto attraverso una serie di schemi, delle vie di mezzo tra spazio e tempo e categorie. Per questo motivo si parla di schematismo trascendentale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'io penso nella filosofia di Kant?
- Come si relaziona l'io penso con la conoscenza e la percezione della realtà?
- In che modo l'immaginazione trascendentale contribuisce al processo conoscitivo secondo Kant?
- Perché l'io penso è considerato un'intuizione spontanea e fondamentale per la conoscenza?
L'io penso, o appercezione trascendentale, è un principio unificatore a priori che unisce le rappresentazioni della sensibilità con quelle dell'intelletto, permettendo di superare il divario tra razionalismo ed empirismo.
L'io penso garantisce che i concetti abbiano una reale pertinenza rispetto alla realtà, facendo sì che corrispondano a dati empirici, eliminando la cesura tra concetti e percezioni.
L'immaginazione trascendentale funge da intermediario tra sensibilità e intelletto, predisponendo i dati sensibili per l'intelletto attraverso schemi che mediano tra spazio, tempo e categorie.
L'io penso è un'intuizione spontanea che precede spazio e tempo, essendo il presupposto di ogni pensiero e conoscenza, poiché è l'inizio della conoscenza stessa.