Dammacco
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Concetti Chiave

  • L'analitica trascendentale di Kant analizza l'attività dell'intelletto nei suoi elementi fondamentali e nel loro uso legittimo.
  • Sensibilità e intelletto sono interdipendenti: la sensibilità fornisce gli oggetti, mentre l'intelletto li pensa.
  • I concetti dell'intelletto, chiamati categorie, sono funzioni attive che unificano le rappresentazioni empiriche.
  • Kant distingue le categorie dalle idee aristoteliche, attribuendo loro un valore gnoseologico-trascendentale.
  • Kant elabora una tavola delle categorie sistematica, in base alle modalità di giudizio, differenziandosi da Aristotele.

L’analitica trascendentale fa parte della logica e rappresenta la seconda parte della “Critica della Ragion Pura “. Rappresenta la parte della critica che risolve l’attività dell’intelletto nei suoi elementi di base e nel loro uso legittimo.

Indice

  1. Interdipendenza di sensibilità e intelletto
  2. Concetti empirici e puri
  3. Categorie kantiane e aristoteliche

Interdipendenza di sensibilità e intelletto

Kant sostiene che la sensibilità e l’intelletto siano entrambi indispensabili alla conoscenza. Essi sono interdipendenti poiché senza la sensibilità, nessun oggetto ci sarebbe dato e senza intelletto nessun oggetto sarebbe pensato. I pensieri senza contenuto (intuizioni empiriche) sono vuoti, le intuizioni senza concetti (strutture proprie dell’intelletto) sono cieche.

•le intuizioni dell’intelletto sono affezioni, cioè qualcosa di passivo, semplicemente di recettivo.

•i concetti sono funzioni ossia operazioni attive, che consistono nell’unificare e ordinare diverse rappresentazioni empiriche sotto una rappresentazione comune.

Concetti empirici e puri

i concetti possono essere empirici se ordinano materiale empirico oppure PURI se prescindono dall’esperienza (a priori) e sono costitutivi dell’intelletto. I concetti puri si identificano con le CATEGORIE (strutture logiche), cioè con quei concetti basilari della mente che rappresentano le supreme funzioni unificatrici dell’intelletto (uso aristotelico del termine, attaccamento alla tradizione).

Categorie kantiane e aristoteliche

Le categorie (funzioni che attivano l’intelletto) hanno lo stesso valore di quelle Aristoteliche? No, perché mentre in Aristotele avevano sia un valore ontologico sia gnoseologico “Leges entis et mentis”. Per Kant, hanno una portata solamente gnoseologico-trascendentale “Leges mentis” .

Dopo aver discusso sulla nozione di “categoria” procede, quindi, ad elaborare la “tavola delle categorie”. Differentemente da Aristotele, però, che non si era avvalso di una certa sistematicità, Kant procede alla redazione con metodo: poiché pensare è giudicare (sogg. + pred.) ci saranno tante categorie (pred. primi), quante sono le modalità di giudizio (i modi con cui si unisce il sogg. al pred.)

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