daddolinaa
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Concetti Chiave

  • Hobbes basa la sua politica sulla geometria, partendo dai postulati della bramosia e della ragione naturale per spiegare la società.
  • Nello stato di natura, senza leggi, vige una guerra di tutti contro tutti, motivata dall'istinto di sopravvivenza e diffidenza.
  • La ragione calcolatrice dell'uomo, per Hobbes, suggerisce leggi naturali per la sicurezza e non dipende da forze divine.
  • Le tre regole fondamentali di Hobbes sono: conseguire la pace, rinunciare al diritto su tutto e rispettare i patti.
  • L'assolutismo politico di Hobbes prevede un sovrano con potere indivisibile e non sottomesso alle leggi civili, tranne che per obblighi personali.
Hobbes
Hobbes ha voluto costruire la sua politica sul fondamento dei principi necessari attraverso il procedimento geometrico. Parte dai due postulati certissimi dell’uomo: la bramosia naturale per la quale ognuno pretende di godere da solo dei beni comuni e la ragione naturale per la quale ognuno rifugge dalla morte violenta come la peggiore dei mali naturali. Afferma quindi che l’uomo è spinto verso l’altro uomo non dall’amore o dalla benevolenza, ma dal bisogno o dal timore, e grazie a questi due principi si può fondare una duratura società.
Nello stato di natura non vi sono leggi quindi tutti hanno diritto su tutto, ed è una continua guerra di tutti contro tutti, poiché vi è un istinto insopprimibile di danneggiarsi a vicenda per sopravvivere. La diffidenza verso il prossimo si ha, infatti, anche laddove vi sono leggi che tutelano l’individuo. Questa condizione di guerra non può realizzarsi e stabilizzarsi in modo totale, altrimenti vi sarebbe la distruzione assoluta del genere umano. L’uomo possiede però la ragione che è appunto calcolatrice del proprio interesse e viene da Hobbes intesa come la legge naturale, che suggerisce all’individuo la norma o il principio generale da cui discendono le leggi naturali del vivere civile. Per Hobbes quindi la legge naturale non deriva da forze divine, ma dalla ragione e dalla razionalità dell’uomo, che, per l’istinto dell’autoconservazione, pone delle regole che gli garantiscano sicurezza.
Le tre regole fondamentali che il filosofo indica sono:
1) conseguire la pace;
2) Rinunciare al diritto su tutto;
3) Stare ai patti e quindi osservare la parola data.
Solo attraverso il rispetto di questi precetti base si giunge allo Stato civile che appunto nasce da un contratto con cui ciascun uomo aliena il proprio diritto e potere al volere comune. Quest’ultimo si identifica nel sovrano che deve garantire il patto e che riunisce in se stesso ogni forza e potere.
L’idea politica di Hobbes coincide con l’assolutismo politico. Hobbes, infatti, insiste sull’irreversibilità e l’unilateralità del patto, l’indivisibilità del potere sovrano, la legge civile come unica regola del bene, l’obbedienza assoluta del sovrano, la negazione del tirannicidio e il conglobamento dell’autorità religiosa in quella statale. Il tratto più tipico è la non sottomissione dello Stato alle leggi, cioè il sovrano non si deve piegare alla legge civile. Anch’esso ha comunque dei limiti: il sovrano non può obbligare alcuno ad andare contro se stesso. I sudditi sono liberi relativamente a quanto non prescritto dalle leggi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i due postulati certissimi dell'uomo secondo Hobbes?
  2. Hobbes identifica la bramosia naturale e la ragione naturale come i due postulati certissimi dell'uomo, che guidano il comportamento umano verso la sopravvivenza e la formazione di una società duratura.

  3. Come descrive Hobbes lo stato di natura?
  4. Hobbes descrive lo stato di natura come una condizione di guerra di tutti contro tutti, dove non esistono leggi e ognuno ha diritto su tutto, portando a un istinto di danneggiarsi a vicenda per sopravvivere.

  5. Quali sono le tre regole fondamentali indicate da Hobbes per raggiungere lo Stato civile?
  6. Le tre regole fondamentali sono: conseguire la pace, rinunciare al diritto su tutto, e stare ai patti osservando la parola data.

  7. Qual è la visione politica di Hobbes riguardo al sovrano e al potere?
  8. La visione politica di Hobbes è l'assolutismo politico, dove il sovrano detiene un potere indivisibile e non è sottomesso alle leggi civili, ma deve garantire il patto sociale e non può obbligare i sudditi ad andare contro se stessi.

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