pexolo
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Concetti Chiave

  • Hobbes analizza nel Leviatano il rapporto tra Stato e religione, focalizzandosi sui conflitti derivanti da questioni esistenziali e religiose.
  • I conflitti religiosi, secondo Hobbes, emergono dall'aspirazione alla vita eterna, superando la paura della morte terrena.
  • Le credenze religiose giustificano il sacrificio della vita terrena per un bene superiore, rendendo complessi i rapporti con la coercizione statale.
  • Hobbes distingue nettamente tra il potere statale e religioso, sottolineando la limitata capacità coercitiva dello Stato su temi ultraterreni.
  • Per chi cerca la vita eterna, le leggi statali perdono rilevanza, poiché la loro priorità è la vita oltre la morte.

Indice

  1. Il rapporto tra Stato e religione
  2. Conflitti religiosi e vita eterna
  3. Potere coercitivo e sacrificio

Il rapporto tra Stato e religione

Hobbes dedica la seconda parte del Leviatano al rapporto tra Stato e religione perché, secondo Hobbes, i conflitti nascono principalmente intorno a due questioni: la prima è essenziale ed è la conservazione della vita e/o la paura della morte (in realtà, la conservazione della vita è già una dinamica che implica un intervento della ragione, mentre la paura della morte è più istintiva e passionale), la seconda ragione crea conflitti ancora superiori, quelli che animano i conflitti religiosi, cioè la questione di ciò che è superiore alla vita e alla morte (il terreno della religione).

Conflitti religiosi e vita eterna

I conflitti religiosi nascono, nella loro radicalità e nella fatica della loro risoluzione, per il fatto che anch’essi toccano una corda decisiva dell’esistenza umana, cioè quella ulteriore all’esistenza fisica, alla vita. I conflitti religiosi nascono dall’aspirazione alla vita eterna. Per chi ricerca la vita eterna la morte terrena non è il sommo male; allora le credenze religiose sono quelle credenze che si segnalano per la capacità di rendere razionale il sacrificio della vita terrena, perché lo rendono funzionale ad un bene più grande.

Potere coercitivo e sacrificio

È per questo che quello religioso è un conflitto dal rapporto molto più problematico con la coercizione e per questo Hobbes gli dedica tutta la seconda parte del Leviatano: egli vuole provare a dimostrare che relazione c’è tra il potere dello Stato e il potere della religione, tenendoli molto separati. Infatti, non c’è per Hobbes alcun potere coercitivo (statuale) che possa avere, sul tema della vita oltre la morte, la stessa pregnanza e la stessa incidenza che il potere coercitivo ha sul tema della conservazione della vita. Perché chi è disposto a sacrificare questa vita per quella ultraterrena non ha motivo di sottostare, in una logica di calcolo, all’opportunità di obbedire ad un potere coercitivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principale motivo per cui Hobbes dedica la seconda parte del Leviatano al rapporto tra Stato e religione?
  2. Hobbes si concentra su questo tema perché i conflitti principali nascono dalla conservazione della vita e dalla paura della morte, ma soprattutto dai conflitti religiosi legati alla vita eterna, che superano la semplice esistenza fisica.

  3. Perché i conflitti religiosi sono particolarmente difficili da risolvere secondo Hobbes?
  4. I conflitti religiosi sono difficili da risolvere perché toccano aspetti fondamentali dell'esistenza umana, come l'aspirazione alla vita eterna, e rendono razionale il sacrificio della vita terrena per un bene superiore.

  5. Come vede Hobbes la relazione tra il potere dello Stato e il potere della religione?
  6. Hobbes ritiene che il potere dello Stato e quello della religione debbano essere tenuti separati, poiché il potere coercitivo statuale non può influenzare la vita oltre la morte come fa con la conservazione della vita terrena.

Domande e risposte

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