Concetti Chiave
- Hobbes rifiuta il dualismo cartesiano e sostiene che solo la realtà materiale esista, poiché l'incorporeo, essendo inesteso, non può esistere.
- Critica Cartesio per la conclusione "cogito, ergo sum", sostenendo che l'attività del pensiero potrebbe essere un fenomeno corporeo.
- Per Hobbes, la realtà è costituita da materia e movimento meccanico, che spiegano tutti i fenomeni naturali, psichici e sociali.
- Locke considera la sostanza un'idea complessa senza corrispondenza con la realtà, essendo un concetto creato dall'intelletto.
- A differenza dei razionalisti, Locke non vede la sostanza come fondamento dell'essere, ma come un nome vuoto per qualcosa di inconoscibile.
Indice
Hobbes e il rifiuto del dualismo
Hobbes non accetta il dualismo cartesiano di res cogitans e res extensa ed ammette la sola realtà materiale perché –egli sostiene- l’incorporeo, in quanto inesteso, non esiste.
Critica al cogito di Cartesio
Per questo è arbitraria e ingiustificata la conclusione che Cartesio trae dal cogito, ergo sum: l’affermazione penso, dunque sono (pensante) è indubitabile, ma non è altrettanto indubitabile che io sia pensiero, cioè essere spirituale, ossia anima. Può darsi invece –egli aggiunge- che questa attività di pensiero sia compiuta da un essere corporeo attraverso il movimento delle sue particelle materiali.
Materia e movimento nella natura
Tutte le cose della natura sono costituite di materia soggetta a movimento meccanico, che si attua attraverso la rigida concatenazione di causa-effetto. La materia ed il moto perciò spiegano ogni fenomeno, sia naturale, sia psichico, sia sociale, perché la materia, composta di particelle (atomi), riceve e trasmette spostamenti ed urti, producendo gli esseri, i fatti e le modificazioni che si osservano nella realtà.
Locke e la sostanza
Locke nega realtà oggettiva alla sostanza (tanto materiale quanto spirituale) perché la considera una idea complessa, prodotta dall’intelletto come una sua supposizione, e non le riconosce corrispondenza con la realtà. Infatti, se con la mente si eliminano tutte le proprietà, con cui una cosa si manifesta alla sensazione, o gli stato d’animo, che si presentano alla riflessione, si dovrebbe trovare alla fine un substrato, cioè la sostanza, che quelle proprietà e quegli stati d’animo sostiene; ma invece, al di sotto di quelle qualità sensibili e di quei sentimenti, non rimane niente.
Perciò la sostanza è un semplice nome vuoto con cui viene indicato qualcosa che resta inconoscibile.
Conclusione di Locke e confronto
La conclusione di Locke, anche se non è radicalmente scettica (non nega in senso assoluto la sostanza), come lo sarà per Berkeley e per Hume, è ben lontana dalla concezione dei Razionalisti secondo i quali la sostanza è il fondamento dell’essere e del pensare.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica di Hobbes al dualismo cartesiano?
- Come Hobbes spiega i fenomeni naturali, psichici e sociali?
- Perché Locke nega la realtà oggettiva della sostanza?
Hobbes critica il dualismo cartesiano di res cogitans e res extensa, sostenendo che solo la realtà materiale esiste, poiché l'incorporeo, essendo inesteso, non esiste. Egli ritiene ingiustificata la conclusione di Cartesio dal cogito, ergo sum, suggerendo che il pensiero potrebbe essere un'attività di un essere corporeo.
Hobbes spiega tutti i fenomeni attraverso la materia e il movimento meccanico, che avviene tramite la concatenazione di causa-effetto. La materia, composta di particelle, riceve e trasmette movimenti, producendo gli esseri e le modificazioni osservabili nella realtà.
Locke nega la realtà oggettiva della sostanza, considerandola un'idea complessa e una supposizione dell'intelletto senza corrispondenza con la realtà. Eliminando tutte le proprietà sensibili e gli stati d'animo, non rimane nulla, rendendo la sostanza un nome vuoto per qualcosa di inconoscibile.