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Concetti Chiave

  • Hobbes nacque nel 1588 in Inghilterra e visse durante la guerra civile e la dittatura di Cromwell, emigrando poi in Francia per scrivere importanti opere filosofiche come "Il Leviatano".
  • La filosofia naturale di Hobbes è materialistica e meccanicistica, influenzata da Galileo, e si concentra sulla causa efficiente piuttosto che sulla causa finale dei fenomeni naturali.
  • Hobbes ritiene che la conoscenza razionale ordini i contenuti sensoriali, negando le essenze aristoteliche e sostenendo che la realtà è corporea, compresa l'anima e Dio.
  • In antropologia, Hobbes nega il libero arbitrio, vedendo la volontà come determinata da cause precedenti, e descrive gli esseri umani come non naturalmente socievoli.
  • La filosofia politica di Hobbes propone la sovranità assoluta e indivisibile dello stato, derivante da un contratto sociale che garantisce l'autoconservazione contro l'insicurezza dello stato di natura.

Indice

  1. Infanzia e formazione
  2. Opere e filosofia in Francia
  3. Materialismo e meccanicismo
  4. Conoscenza e nominalismo
  5. Scopo del pensiero razionale
  6. Libero arbitrio e vita emotiva
  7. Stato di natura e società
  8. Diritto naturale e potere comune
  9. Società politica e sovranità
  10. Sovranità e autorità religiosa

Infanzia e formazione

Nacque nel 1588 in Inghilterra. Non visse la gloriosa rivoluzione ma la guerra civile e la dittatura di cromwell. Figlio di un pastore, ma della sua educazione se ne occupò lo zio. Si dedicò agli studi umanistici e poi alle ricerche scientifiche interessandosi di matematica fisica geometria. In Inghilterra intanto il parlamento e la monarchia sono sempre più contrapposti.

Opere e filosofia in Francia

Emigra in Francia dove compone importanti opere filosofiche: obiezioni sulle meditazioni di Cartesio. Tornato a Roma, pubblica il suo capolavoro “il leviatano”.

Materialismo e meccanicismo

Ha una visione materialistica e meccanicistica della realtà naturale ispirandosi e galilei. A contrario di Aristotele sostiene che la filosofia è un’indagine non sulla causa finale ma sulla causa efficiente dei fenomeni cioè sulla causa del mutamento delle condizioni materiali delle cose

Si parte dalla sensazione non dalle idee innate. Ma non ci si riduce alla sensazione. La ragione è lo strumento di calcolo attraverso cui l’uomo ordina i dati derivanti dalla sensazione. Il calcolo è inteso come addizione e sottrazione dei nomi.

La conoscenza razionale è un’attività formale che ordina i contenuti forniti dalla percezione sensoriale soggettiva: essa non riguarda le essenze (Aristotele) delle cose ma i concetti.

E’ un meccanicista perché’ sostiene che ogni fenomeno naturale è movimento di corpi o di loro parti. La conoscenza scientifica è deduttiva e riguarda le realtà corporee di cui si può conoscere la causa efficiente. I principi esplicativi della realtà sono il corpo e il movimento. Contro Cartesio (res cogitans/extensa) e Aristotele (sostanza incorporea) sostiene che tutta la realtà è corporea (materialismo): l’anima è corpo e anche dio lo è.

Conoscenza e nominalismo

Nominalismo: i nomi sono solo segni convenzionali privi di corrispondenza reale. Il vero e il falso sono solo attributi delle parole non delle cose.

La scienza ha un fondamento nominalistico. Concepisce la verità come la corretta disposizione dei nomi all’interno delle proposizioni. L’uomo è in grado di arrivare a conoscere solo l’artificiale ossia ciò che lui stesso costruisce. La natura, di cui l’uomo non è causa, può essere indagata solo per via ipotetica. Le vere scienze sono la matematica, la geometria, la politica perché’ sono il prodotto dell’azione dell’uomo.

Scopo del pensiero razionale

Il pensiero razionale ha uno scopo pratico: prevedere vantaggi e svantaggi delle cause e degli effetti. Il sapere quindi serve ad accrescere la potenza dell’uomo. Il linguaggio serve per giungere a quest’obiettivo ma spesso si commettono degli errori.

Ciò che distingue l’uomo dall’animale è la capacità del pensiero casuale cioè la facoltà di conoscere i fenomeni come causa di possibili effetti.

Libero arbitrio e vita emotiva

Nel sistema meccanicistico di Hobbes non c’è spazio per il libero arbitrio: anche gli atti apparentemente volontari hanno una causa precedente che li determina. La volontà dipende da una causa necessaria. L’illusione della liberta nasce dall’insufficienza della ragione umana.

La vita emotiva dell’uomo soggiace alle stesse leggi meccaniche dei fenomeni naturali. Le passioni sono prodotte da immagini chiamate fantasmi del mondo esterno che giungono attraverso organi di senso. Ciò che l’uomo desidera è per lui buono, ciò’ che rifiuta è cattivo. Il bene e il male non sono valori assoluti ma convenzioni che cambiano a seconda dell’individuo e della situazione. Se esiste un bene in se c’è però un sommo male cioè la morte violenta, temuta da tutti.

Stato di natura e società

A contrario di Aristotele Hobbes sostiene che l’uomo non è un animale socievole per natura ma lo diventi per scampare ai pericoli dello stato di natura. Senza l’istituzione di un potere come gli uomini vivrebbero isolati, in un perenne conflitto e in una condizione di paura e reciproca minaccia: homo homini lupus. La società rappresenta quindi un mezzo per salvare il primo bene dell’uomo: l’autoconservazione. Anche la vanità, l’aspirazione più potente, ha bisogno di una comunità per essere soddisfatta. Lo stato di natura non è una realtà storica ma un modello teorico che mostra la condizione dell’uomo in assenza di un’autorità costituita.

Diritto naturale e potere comune

Il diritto naturale è il diritto di ciascuno di fare ciò ‘ che ritiene utile per tutelare i propri desideri ma nello stato di natura si traduce in volontà si sopraffare gli altri e conduce all’insicurezza generale. Solo l’istituzione di un potere comune può garantire la pace necessaria sull’autoconservazione. E’ la legge naturale che attraverso la ragione porta gli uomini a rinunciare anche al proprio diritto naturale per proteggersi dalla loro stessa aggressività.

Società politica e sovranità

La società politica è artificiale: è il prodotto della libera scelta degli uomini di trasferire il diritto naturale all’unica volontà di una persona artificiale. Lo stato si regge sul consenso degli individui non su un diritto divino, che si uniscono attraverso un contratto volontario, il patto di unione, e trasferiscono la loro volontà alla persona sovrano rappresentativa. Con il patto si crea un nuovo soggetto politico unico e unitario dotato di ragione e volontà: lo stato leviatano. Il detentore del potere sovrano può essere un individuo (monarchia) o un’assemblea (aristocrazia, democrazia)

La sovranità dello stato è:

assoluta: nessuna autorità terrena può competere con il potere sovrano che non soggiace alle leggi civili

irresistibile: l’unico diritto dell’individuo è la propria vita

indivisibile: tutti i poteri devono essere unificati nel solo potere sovrano per garantire la stabilità dello stato

I rischi per lo stato: la rivendicazione di autonomia decisionale da parte dei singoli cittadini e la contemporanea presenza di fonti alternativa di pubblica autorita’ (stato e chiesa)

Sovranità e autorità religiosa

L’autorità religiosa e la sovranità politica devono coincidere in un’unica persona artificiale. Il potere temporale deve limitarsi all’insegnamento dei vangeli. Se stato e chiesa coincidono il sovrano è il primo ministro della chiesa e il garante dell’interpretazione ufficiale delle scritture.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Hobbes sulla realtà naturale?
  2. Hobbes ha una visione materialistica e meccanicistica della realtà naturale, ispirandosi a Galileo, e sostiene che la filosofia indaga sulla causa efficiente dei fenomeni, non sulla causa finale.

  3. Come Hobbes concepisce la conoscenza razionale?
  4. La conoscenza razionale, secondo Hobbes, è un'attività formale che ordina i contenuti forniti dalla percezione sensoriale soggettiva e riguarda i concetti, non le essenze delle cose.

  5. Qual è la posizione di Hobbes sul libero arbitrio?
  6. Nel sistema meccanicistico di Hobbes non c'è spazio per il libero arbitrio; anche gli atti apparentemente volontari hanno una causa precedente che li determina.

  7. Come Hobbes descrive lo stato di natura e la società?
  8. Hobbes descrive lo stato di natura come una condizione di conflitto e paura reciproca, mentre la società è un mezzo per l'autoconservazione, creata attraverso un contratto sociale.

  9. Qual è la concezione di Hobbes sulla sovranità dello stato?
  10. La sovranità dello stato, secondo Hobbes, è assoluta, irresistibile e indivisibile, e deve unificare tutti i poteri per garantire la stabilità, con l'autorità religiosa e politica coincidenti in un'unica persona artificiale.

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